lunedì 31 dicembre 2018

in aria



un pugno violento in aria
facce da malmenare
strappare maschere
da volti imbiancati
scardinare becere divinità da tabernacoli
assetati
scaraventarsi su pensieri divelti e solo affiorati
per poi divenire una
carezza
il suono di un nome
una voce 
un vento
una stagione

chi berrà il proprio cuore? 

tra le pagine
non ci sono più segnalibri
solo appunti di rate da pagare






l'arco nella piazza

era bello l'arco nella piazza
la gente vi passava
in bilico su un urlo
poggiava la propria vita in
una mano
e non sapeva di chi

In inverno
un mio amico e suo figlio
erano stati lì
io lo seppi dopo

ma
era bello l'arco nella piazza
dove gli dei nudi si guardano
allo specchio

sabato 29 dicembre 2018

il nostro sempre

E il nostro sempre
non fu mai qui
ci tradusse e ci tradì

Sì sì
che ne sai? tu
quanto è tiranno il libro
dove tutto è scritto allo specchio

Noi lo leggemmo
tra quelle pagine ci amammo
ogni verità sbagliata ci scambiammo:

non ci facemmo mancare nulla
dell'amore zoppo
e alle lezioni
della vita persa celebrammo
di anno in anno
i nostri anniversari

ci si sciolse tra le mani il gelato
come gelsi dal tronco
svuotato accogliemmo
topi
e funghi velenosi

resta solo la menzogna
che mentiva a se stessa:

ti ho lasciato da due ore
e già
mi manchi da tre






mercoledì 26 dicembre 2018

volti

volti che si mescolano
tra le lettere delle 
mie righe
lettere che si mescolano
tra i volti
della mia impudicizia 
non sono più capace
di distinguere:
rito demistificante demistificante
demistificante

Angoscia guarda:
si tratta soltanto di poca cosa

domenica 23 dicembre 2018

a-mai

A-mai, come una frase,
d' essere pronunciata

a-mai con la mia voce
un timbro
per tante sillabe di vita

Là dove il linguaggio
fugge via da sé
mi dono 
come un manoscritto senza autore

Accolgo la bellezza
della tua traduzione:
e non so il giorno
non so l'ora




























non colsi mai la morte
come fiore di campo


e non sappiamo né il giorno
né l'ora


eri come frase
attendevi pronuncia
colpa solo del transfert?

sabato 22 dicembre 2018

su una foglia


ho dipinto su una foglia
le  parole
non riuscivano ad aprire la porta
a spingere e ad entrare

mentre mi parlavi
qualcosa di forte mi sfiorava
come un'urgenza
che non sapesse che fare di sé 
e non bastava

è la prima volta
che mi alzo
nel silenzio






non si pesta la polvere

Hai disdetto
ogni follia
lanciavi dalla bocca
attimi bendati
che non scompaginassero la ferita
sempre intatta.
Dicevi:
 "non si pesta la polvere sotto le scarpe
senza turbarsi!"

Alla fine l' ultima
immagine non era più
all'indice:
io ero andata via con tutti i giorni













a chi di cui





divelto l'argine
come un domestico senza livrea
appendo il corno da caccia
su nessuna certezza
Volevo esser presente
a chi di cui il nulla
la sua intimità si trasfigura silenziosa
intorno. 
Io sono là e non so più

da che parte stia la realtà



ricordo



Acerba lotta è
il mio sangue
contro il ricordo di ciò che
non s'impone:
come suorina si sconquassa
tra i veli dell'inconscio
trama per disidratarsi il ventre
masturba in conto perdita
il calco della carne

Quell'angolo della mente
non ha nome
come non vi fossi mai stata
una ruota che gira all'impazzata
tra le mie gambe impregnate
nell'amore

occhi figli
di un'alba mai nata
lì il mio ultimo volto

Commovente perfidia
ciò di cui è difficile
parlare:
siamo le parole
che dicemmo allora


















a carponi


A carponi scendevi
a carponi sul tuo sudore
io insegnavo ai bambini
ad entrare nel quadro dell'amore
Chiamavamo per nome ad uno ad uno 
i Tantissimi 
appassionati della pelle
                   -che avevo fatto tatuare 
come fosse
sua la nostra ora: 
lei ci iniziava
                   -nottetempo

Oggi ho ricevuto un invito
e non so per chi

giovedì 20 dicembre 2018

e prima di tutto il resto

Prima di tutto il resto

e prima di tutto
ho diviso ciò che di me resta
in parti uguali
tra parole
che non hanno oggetti
-non c'era poi un soggetto

e prima di tutto il resto
parlo come per gioco
correndo nel corridoio
che mi si frantuma dentro
disperso in
un rigo furfante delinquente
forse solo angosciato
-o forse amante

e prima di tutto
sono vicino al crollo ferito
della parola:
-non penso in una lingua
non c'è una lingua nuova

È freddo tra i tuoi occhi
che guardo
e che non chiamo più









martedì 18 dicembre 2018

Paura: A. Pizarnik. C. Campo


PAURA
                         

                            Soyez réaliste 
                            demandez l'impossible
                            A. Pizarnik, L'altra voce, Lettere: 22 Settembre 1971

So dove 
si scrive in un
idioma che non esiste*
intrecciando
lampi 
ai segreti del cuore
so dei denti 
dentro il pane del dolore

so dove l'ansia
domanda l'impossibile
indossando il cappello a sonagli
e lo traghetta in forma di parola.

so dove figure d'aria
vanno a complottare
seguo i loro passi
che attraversano specchi

Tu pieghi la gamba
la mia gamba pieghi
               e baci alle caviglie
                                la paura

*cfr. Vieni, parliamo, chi parla non è morto, Lettere di C, Campo a A. Pizarnik. (Inizio?) 1964, [S. Golisch, a cura di]

senza immagine


L'esilio insegue i corpi
mentre l'attesa sferruzza l'oro
dell'aurora
e poi fa notte

tu sei restato lì
dove si capovolgono
gli istanti
dove ogni segno muore
in preda a un'omelia
senza parola

io mi attraverso
nella cesura di un gemito 
continuo:
questioni di fedeltà
senza uno scatto

Il selfie è una devozione
che non ho
https://www.spreaker.com/.../giuseppe-buro-legge-lucia...

lunedì 17 dicembre 2018

a chi di cui il nulla

divelto l'argine
come un domestico senza livrea
appendo il corno da caccia
su nessuna certezza
Volevo esser presente
a chi di cui il nulla
la sua intimità si trasfigura silenziosa
intorno.
Io sono là e non so più

da che parte stia la realtà

venerdì 14 dicembre 2018

già noi

già noi così già 
nell'attesa              
preclusa ogni figura
di riscatto
abbiamo abbandonato 
parrucca e manichini
alla sonnolenza
di un pugnale sconfitto
che ci pettinava addosso
in ogni istante
cui appartenemmo
la sentenza silenziosa:

il vuoto sa essere
fedele




giovedì 13 dicembre 2018

maledizione

Cio’ che in te è nudo
vede fuori
il sole
Maledizione
con quale infanzia ci
arrampicheremo sul colore della morte?

di punto in bianco

Un’impazienza fatta con spranghe di ferro
si ricorda
che ho tutto dietro di te
Ho chiesto a me stessa
di non farla attendere
Voglio comparirmi davanti
improvvisamente
di punto in bianco

la nostalgia che indossai
come fiaccola ardente
illumina al tuo corpo
la strada




grazie

spezzato il verso
Con l’occhio
sottratto alla causa
del solito gioco
l’ Io capovolto ansimante
come albero divelto dalle sue stagioni
volevo dirti
un grazie
che nasconde molte cose








fuori nevica



Fuori nevica qualcosa
e gela
forse non proprio fuori.
Viene a far visita
un suono
un desiderio
uno struggimento
è lancinante
Accorcia le corde vocali
un incesto di timbro e lingua
imprime una svolta alle lenzuola
un sudore ardente che tu sai che tu vuoi:
ecco la pelle ricorda qualcosa alle viscere
poi lampo che fugge
Tu capisci che è una parola
Ha attraversato la rete spinata di immagini
di sanguigne
incassate nel petto
nell’infanzia del sogno
e buca anche l’anima che non hai
la sola che si è fatta incontrare
ti lascia dietro di se’ stritolato
in ritardo su te stesso
Devi tirarla fuori afferrarla
devi guardarla negli occhi candidi della neve
Ti occorre un candore
allora suoni
desideri
ti struggi
verso cio che hai lasciato sfuggisse
o morisse
ciò che si trincera ormai dentro la lontananza.
Dici:
non era riferibile a voce. E scrivi la
lettera ultima
a ciò che fugge e che muore

non puoi far perdere senso ai fuggiaschi



la sera

Aggrediamo il nostro lato più debole

dove sono nascosti
i profeti?
Chi li ha rotti e poi 
ingessati?
Un sangue è saltato nel vuoto
un altro è stato partorito invano
è nato è morto è naaa...rrto
la lingua inciampa sulla bocca
poi vien giù stramazza
un appuntamento mancato
chiede aiuto
al gatto nero che l'ha miagolato
mi aggrappo a qualcosa di semplice: 
una bolla di sapone 
ma al mio tocco scoppia
la previsione di luce era solo...
desiderio desi...de ...rio
la sera non si volta indietro stasera
non fa controsenso a nessuno
va via ammutolita stanca
scontenta
quasi a far notte a se stessa
nel buio non ha visto altro che 
il proprio buio

so cosa succede nella tua 
stanza da letto

martedì 11 dicembre 2018

nudo



Dove camminano i nostri piedi
lì è nudo
un conto non saldato
una testo incompleto
ho allungato una mano
per prendere ciò che avevo disperso
ho aperto i polmoni in attesa
di aria:
che giunga dal nudo
Ciò che è nudo è un’invenzione
d’infanzia
un gioco percorso
sfogliando burattini e rose
un'infanzia che trema
sulla lama di una scintilla

"Ho il tuo suono"
hai detto
"Non ricordo il mio suono"
ho risposto

da sempre ti conobbi in qualche
parte di me




giovedì 29 novembre 2018

il racconto


IL RACCONTO


Voleva finire 
              non c' era riuscito

le cose gli continuavano 
storie mondane alla curva tra i denti
-come piccoli Belzebù a merenda-
aggrovigliate tra parole
ad impedirgli anche lampi
 -di tenebre  di luce-
e lui in mezzo bastonato 
come non lo avessero capito

Voleva finire 
             non c' era riuscito

Le cose lo apostrofavano senza ostentazione
per lunghe radici
e lui scalciava
poi sulla carta si rotolava 
come il gatto sul tappeto
davanti al caminetto spento
non trovava verità terrorizzate
né realtà da scarabocchiare

Voleva finire
            non c'era riuscito

Le cose raccontavano le sue voci tumefatte
dai toni che l'orecchio non accetta
loro -assassine- sapevano proprio come lui
ma a quel racconto non bastava più 
guardarsi allo specchio
non riusciva ad acciuffarlo
e scriveva sempre a matita colorata
poi cancellava

lui irraggiungibile in mezzo

in mezzo c'era lei che 
non era una cosa 
                 ma un urlo 
il mio urlo



martedì 27 novembre 2018

a sghimbescio



Che ci sto a fare qui?
fuori chiave
a sghimbescio
la mia sensibilità non si sazia
dimentica il mio corpo
è divorata da grandi proporzioni
orco epico meticoloso
che adornavo


mentre dormivo
io non ero ancora nata
tu capovolgevi gli alberi*



* Devo la suggestione de "Gli alberi capovolti" al titolo di una collana de "Il ponte del sale"

il sosia

In ogni piazza giacqui 
con il sosia dell'universo
sfregava la mia pelle
al mio corpo suggeriva
i luoghi della morte
i suoi bizzarri occhi
sfuggenti
fissavano sempre la parete di fronte

non ho creato io 
la mia memoria






lunedì 26 novembre 2018

la passeggiata dei senza-nome

ma poi chi erano quelli?
passavano per strada
ma avevano nome?
I loro nomi si erano fermati 
al semaforo rosso 
loro invece erano passati:
i senza-nome

mancava un momento 
di verità sotto le scarpe
forse era dietro quell'angolo
così arrabbiato alle loro spalle.
Bisognava raggiungerlo!
senza tornare indietro
Dopotutto
il passato ritorna sempre
da chi l'ha perso
Conosce la strada

C'è un riscatto da pagare





un'infanzia

UN' INFANZIA

geografie a matita
segnano luoghi
fuori dai margini dello spartito
madre
balzavo con la tua voce tra i capelli
da un capo all'altro del pentagramma
le note a buttarsi tra colpi contundenti
come tra i tasti neri

un solo sguardo curò l’infanzia
padre
ma non lasciava mai traccia
solo pasti caldi a desco bucato,
tra il dire e non dire
stava sempre una bolla
e c’ero dentro io

a voler troppo del nulla

domenica 25 novembre 2018

gong

il pagliaccio
suonava il gong
seduto
su un'enorme bolla d'aria

non c 'era più sperma
nel mito
per nessuno 

tra le dita di marmo
giunge ferita la parola data
nell' ultimo arrivo

venerdì 23 novembre 2018

un punto nelle parole

c'è un punto 
nelle parole 
riservato alla morte
uno scandalo fragile
silenzioso
che poche lingue conoscono

lì sfregiati
ci destammo
dissotterrammo 
i corpi come ascia di guerra!
un piede dopo l'altro

raccogliemmo 
le cose 
i soffi
le ore

ciò che mancava 
si riempì 
di noi

giovedì 22 novembre 2018

Azzurra/Bianca



Le tue domande hanno
occhi.
Ho preso 
l'abitudine di strisciare su quegli occhi 
il loro colore
mostra inchioda
e io mi accoppio alla mia imperfezione
completamente Azzurra
suonano tutti i miei campanelli d'allarme
rotolando per aria dalle porte
scaravento nel vuoto 
la menzogna sdraiata su di me:
chi mi racconta?
E' un otto 1/2
un cerchio concentrico
nel mio caos
personale

un circo equestre 
una frusta che schiocca
danzano tutti i balli:
papparappapera
parapperappapa

come fucilare
uno sparo di cui si ha bisogno
e non fare cilecca

Poi smettono di guardarmi: splash
Bianca io cado









martedì 20 novembre 2018

brulica

il cuore brulica
arricciato come un formicaio

lo disinfesterò in privato

Il fiore dell'oggi



IL FIORE DELL'OGGI

Sbucciati i mesi
come frutta
-sprizzavano succo
amaro 
seguivo per strada
la traccia flebile
degli ultimi sogni lasciati  
nelle galosce
dai calzini affannati dei passanti

lì in fondo
per nascita 
ammucchiato alla rinfusa
quel che resta
del mondo:
era nudo ma non se ne 
accorgeva

Un territorio
giace oggi sodomitico
con
la memoria perduta
di sé
Nessuno squilibrio si produce

nelle oche




lunedì 19 novembre 2018

apnea



Oggi c'è stata un'apnea
mortale
nel gran viavai del deserto
io ho cospirato contro
qualcuno che mi somigliava:
uno scimpanzé 
si confidava con
l' arcobaleno
in dissolvenza 

i risultati ci evitano



domenica 18 novembre 2018

tegole rosse

Abito solo gesti e
parole

L' anima
cos'è la mia anima?
tu attendi sulle tegole rosse 
quella nuvola impensierita
per rivoltarla come le mie
tasche vuote
e fai allungare su di me l'abisso

tu ultimo margine
di me

timbro del tempo



Ora non è più possibile
tornare indietro ai frammenti 
né al futuro
né al presente
- timbro del tempo

Con un'anima senza memoria
sulla mensola a specchio
ti penserò come un dondolio
-e irrompe a saetta una traccia alveolata
in quella virtù di uno sbaglio
in cui ci incontrammo
Nessuno
-nemmeno noi
seppe di uno stare insieme
-e forse non è nel poco il dubbio
Finge di non esserci
quel terremoto che non voleva
esserci
-anche il tempo si confonde

non è vero che il tuo
corpo è più lungo
della mia mano

venerdì 16 novembre 2018

mentre scrivo

Mentre scrivo conosco 
la morte
Scrivo adesso 
con impeto e ferocia

mi si è sganciata l'anima

trallallero trallalà



Aveva un'immagine appesa nell'occhio
non la sopportava più
era incentrabile
A quell'immagine
aveva chiesto la sua vita
un tempo l'aveva
amata
ora era come se fossero insieme
in una cella
a scaldarsi con i cappotti
degli uccelli in gabbia

Se fosse stata adatta
a scoprire 
quanto c'era da sapere
quando qualcuno
muore
al piano di sopra!

Si giocavano
-trallallero trallallà
a dadi
le viscere

martedì 13 novembre 2018

dedica

Non credo ne avrà
paura
tutt' altro...
Come solo lui saprà
fare
sarà l'ultimo a starmi
tra le cosce..

dedico
la mia morte
al primo verme
che ci si imbatterà

se la sarà meritata











che fare



Che fare ?
avere tanto 
perdere tanto
raschiare il fondo del barile
-un cattivo coraggio appiccicoso-
somigliarsi per un tempo
poi non più 
gli scarabocchi non si somigliano

indossare un top arancione
sulla gonna viola 
-una tentazione per le gambe
per aver qualcosa di cui parlare alle scarpe:
cancellare lo scarabocchio!

la verità non è una necessità!





venerdì 9 novembre 2018

i miei compagni

Anche se nessuno conosce
quello dell'altro
si chiamano ancora per nome
i miei compagni 
stanno
a giocare come una volta
a far sberleffi
alla morte:
"è là
-che non ci raggiunga per carità
no è qua
-che non spenga le lampade di già
è appena più oltre
-da qui non può scorgerle è notte
non si vede più
-allora forse è alle spalle
no no guarda riappare: uccidila presto è laggiù..."
Le loro parole risalgono il tempo
quasi fossero prima.
Il mio moncherino
scompiglia loro i capelli
-li afferra
le lacrime che vi diedi per casa 
lì voi abitaste


E i compagni hanno il nome 
di tutti i miei
"perché?"
















mercoledì 7 novembre 2018

il gallo






"i rari esseri umani destati dall'ugola di un gallo
sanno che non ha nome il mese destinato a salutarsi" 
S. D. Massa, Ai muri irata, da "Per assassinarvi: Piacere siamo spettri"


sei un gallo? 
becco per terra
ti lasci guardare vanitoso?
è fame 
       becco quel che c'è
ma non c'è nulla
becco le ombre 
quali ombre?
non vedi? La mia e quella degli altri pennuti 
dai una minuscola beccata qua e là
sono solo un gallo
ma così le ombre si moltiplicano
meglio forse.
E cosa ne sai? 
me l’ha detto ieri la gallina
nel salutarmi:
"la terra ha fame di ombre" 
la gallina
quando?
non ha data la notte destinata a salutarsi
poi le hanno torto il collo























martedì 6 novembre 2018

non-traguardo

tu semini di tagliole il
cammino
in fondo a quell'altrove
il Non-Traguardo
s'apre
con sillabe di insanguinato
umore

Occhi sbarrati
varco giorno per giorno
il Non-Traguardo
Rosso di passione
il tappeto
dove il podio è pronto
Il solo ad obbedirmi
è il Nulla

Tu ed io incontriamo

il primo e l'ultimo
giorno
ci leggiamo nudi

come in un'enciclica






venerdì 2 novembre 2018

luogo


Sono un luogo
in cui tutti nascono
tutti passano
nessuno resta?
- certo una non-misura
O solo un
"non luogo a procedere"?

si è destata in me
la metamorfosi
che attendevo?
non so.
Non so cosa stia facendo
adesso
il mio cadavere
Forse è
con la mia gamba destra
o con la sinistra
forse è col mio
"persino qui"?
Non lo so
Non scalcio più
ma
non mi fermo
non è fermandosi che si arriva

taci taci
non si ingigantisce la verità






mercoledì 31 ottobre 2018

suono


Conosce anche il suono
la pagina girata
sul tempo
un suono
appena arrivato
e già fuori controllo
un po' bugiardo 
screanzato

Così ciò che fu scritto
e che era poi di te
tornò sopra
una riga che
non leggevo invano

-amico mio dal suono
mi prendesti
la mano

tornò verso la casa
con la finestra aperta
che generava 
un' ultima gelosa stella

-amico mio dal suono
la tua attesa mi chiama:
vieni vieni sorella

Si appese a quel
richiamo
lo percepì complice
nel luogo dove le mie ossa
soffiavano di te
nei miei piedi spenti
fece un bilancio strano:

aspettami di più
ma non per sempre







martedì 30 ottobre 2018

Eppure


Eppure è così:
siamo figli di una novità
che non ha storia
o che l'ha persa
e non sa dove

siamo nati
-fuori dal nostro sangue
ai piedi di un letto vuoto

da un fondo di speranza
che subito fu bieca
da una malia
sfuggita ad una sfera cieca

non era abbastanza bella
non era abbastanza odiosa
non era abbastanza vera
non era abbastanza
menzognera

non siamo nati giovani
non siamo nati vecchi
la buona notizia è che
non ci sono più altari
per genuflessioni

Basta leggere i giornali
per finanziare la misantropia
quella vecchia prostituta odiosa
(chi è preoccupato?)

ho bisogno
che Dio esista
almeno per me
per gli altri non so
sì forse anche per qualcun altro
(uno che spii il suo pellegrinaggio)
Speriamo ci faccia questo
favore
anche se siamo contro di noi
senza di noi
Maledizione! non so se lo sa fare

invischiato dubbio

Imbocco
l'uscita di sicurezza
non è una falsa uscita

Io t' imbocco
nell'urto spezzetto
ancora
una
volta
l'aria

verso/contro di me
tu giri
a bocca aperta
la tua ombra

ferita

lunedì 29 ottobre 2018

discorso d'amore

discorso d'amore:
solo immediato sentimento
dell'amato 

immaginazione che si

dichiara:
parole mai pazze e sempre
da impazzire

turbolenza di un soliloquio
ad avvolgere chi amo
in una intera vita
spezzata 
de-siderante 

la mia pelle in corteo
si arrende a te
e la mia voce segue 
il tuo corpo

L'inferno è troppo poco

una scintilla è troppo
ora la mia voce insegue
il tuo corpo









carne emotiva

Carne emotiva

forse non si ama mai 
abbastanza:
violenta si annida la bocca
si schiude si aggancia si chiude
hai il volto
che merita la tua carne

o forse l’amore
non basta a
questo amore:
m’appari con quel volto
che non ho mai visto

e le tue mani mi guidano
destre



martedì 23 ottobre 2018

mozia

Laggiù
il mulino a vento
le saline
Si lascia intravedere ogni tanto
tra le onde secche
come cifra da leggere a rovescio
una città straripata da
qualche affetto
o parola
macinati a pietra
È amore? È morte?
Trappola per chi ci finisce dentro
o per chi la evita?

la memoria
non brontola più
mi incrocia le gambe
sul senoche messinscena!







domenica 21 ottobre 2018

era la notte



Dialogo con la notte



mi sono sentita chiamare
era la notte

--------

E andavo per la tua bocca
in cerca del tuo vuoto
era quello che volevo
assolvere
-o santificare
come si assolve
-o santifica
una data lontana
solo a pensarla
- o ci si uccide

e andavo in cerca di qualcuno
che ricucisse l'anima
alla lingua
volevo dire:
le tue viscere e le mie
a desiderarsi
ancora

---------

Sei impazzita?
smettila di riflettere
sul come e sul perché
chiamassi proprio te!