mercoledì 21 dicembre 2022

chi sei

"chi sei quando non ti guarda nessuno"
Paola Silvia Dolci, Dinosauri Psicopompi
.........
e tu racconta delle squame che perdi
ti finiscono in tasca i lapsus
che volevano aggredirti
-non ho nulla da nascondere-
e quell ' IO
che li compendiava tutti
e la donna furtiva che camminava
accanto ai veterinari in pellegrinaggio
sul tuo nome
-mi arrendo-
racconta la tua resa
quando nessuno ti vede
l'inizio del film è lì
che ti guarda

lunedì 19 dicembre 2022

carte geografiche

carte geografiche 
si sono presentate stamane
a un difficile giorno 

la mano le ha prese
dita nude senza smalto
a raccontare 
richiami di inizi e fine

tracciando col dito
percorsi
inconsapevoli e testardi
di passaggio tra l'esserci e l'andare:

l' inquietudine
con cui ti guardo
l’anima
spodestare

quel disabituato infinito
sotto il mio vestito

sabato 10 dicembre 2022

Presente!




PRESENTE!

"ogni mio momento
io l'ho vissuto
un'altra volta
in un'epoca fonda
fuori di me" (G. Ungaretti, Risvegli, Mariano, 29 Giugno 1916, da "L'allegria")

quel momento che mi parla dentro
non ascolta l’ora
Come qualcuno non ancora
scorticato dall’uso
continua a fornicare con la
mia salma:
sa che ho vissuto!

é in collera con me perchè
sono in disaccordo
con i suoi tanti dondolii
di fughe in braccio a bambole mascherate.
“Presente!” mi lascia gridare sola
al mio funerale

si promette a piccoli diamanti
di sole










martedì 8 novembre 2022

quasi cinderella


tra l'angoscia e l'amore
viaggi scalza
con una scarpa
in mano
e non incontri nessuno
che te la metta
al piede

tra il qualcosa e il molto altro
viaggi senza volto con una faccia
in mano
e non incontri nessuno
che la riconosca

nuda
tra il pianto e il canto
ti sei cucita un vestito di parole
e non incontri nessuno
che legga

(s)offri un'umanità
che sconvolge

la canzone del non tempo

Svaligiate le immagini

si vedeva solo la calza 

sul viso furfante


“sta da quelle parti” -dicevi-

e parlavi del mio corpo

ma io non stavo più (d)alle parti 

del mio corpo


imballavo la refurtiva

a ladri audaci

confortanti come

pensieri zitti;

incubo trovatello 

il mio sguardo, 

in questa piazza ossessiva,


scivolava dietro,

gelida assassina,

la canzone del non-tempo 


martedì 25 ottobre 2022

la donna che manca in me

non ricorda il futuro
la donna 
che manca in me
scomparsa, 
forse mai apparsa
chissà!
nella profondità del mentire

segue nuvole 
tra pieghe in sottoveste bianca
in mano ha una capanna
che protegge il vento

domenica 23 ottobre 2022

il salto

la faccia ha saltato lo specchio
aumenta i lineamenti l'assurdo che amo
un'equivalenza  
uno scambio di confidenze
e di colpo la candela 
si spegne

vedevo la tua ombra che 
seppelliva la mia



lunedì 17 ottobre 2022

tra le mura, involontariamente

Non si è mai uomini a tempo pieno, ognuno lo è in misura maggiore o minore, per così dire occasionalmente, per quella parte di umanità che riesce ad agguantare e di cui riesce a farsi carico. Talvolta lo è-ed è la volta più bella- involontariamente. Ma quando questo accade, è la meraviglia del creato che si rende visibile.

tra le mura
scorre il desiderio
sulla coda della lucertola

domenica 16 ottobre 2022

chiodi invecchiati

appeso a un chiodo, a due …
                             appeso

aveva una sottoveste rosa
e grigia
quella solitudine
a chi poteva appartenere
se non a qualcuno che
sperava d'essere migliore?
Quanti delitti a carico della solitudine!
Uccide per essere uccisa

Lui, l' assolutore
     soffriva di solitudine?


sabato 15 ottobre 2022

bagattella

sono familiari
quei vestiti
non perché li vedo addosso a te
ma perché li tocco sempre
nell’armadio

è così che incrociano la mia vita:
da una gruccia 


giovedì 13 ottobre 2022

il rischio


cammin facendo
si gonfiava il rischio
come una mongolfiera
l'ospite leggeva ingrandendo 
il silenzio

ne scorgevo i momenti
con la coda dell'occhio
li aprivo per tagliarne linee, punti
incidere brecce per fuggire e  rientrare

prima che l’aria

smetta di respirare


martedì 4 ottobre 2022

margine




semplicemente successa
lignificata
nel tempo ciarlatano, 

apoteosi in limine
di brutalismo espressionista
il centro del bersaglio
mi evita,

taccuino di margini 
è l' io
pagine
tra i denti
senza bisogno di
altri umori

in casa
la culla di juta
dondola dinoccolata, 
il bastone per ciechi bisbiglia:
inutile irrorarle
l'intimo

è spodestato

lunedì 26 settembre 2022

le domande del buio

ci inoltrammo

Il buio domandava

non c’erano risposte.

l' insidia avanzava

lo scorpione era in agguato


qualcuno sego' il ponte

tra gioventù e vecchiaia

restò solo una traccia,

poi si dissolse


vestimmo i frantumi,

di palpiti violenti di emozione 

era ciò che  

restava


prestò aiuto

la strada che c' era dovuta

la percorremmo

fino in fondo


ci ricandidarono

le ombre


martedì 20 settembre 2022

decisione

gente vociava


un istante

le si era fermato

accanto 

tra lattine di birra

in cerca di una decisione 

(che non era una nuova marca di birra)


e la chiedeva giusto a lei

che in fatto di decisioni e istanti

si teneva in bilico

su una scintilla


l' istante è carnivoro

come una madre

la decisione pure


tra chi aveva voce in capitolo 

un’ingaggio di sciocchezze

brandiva il

suo pandipolvere


il giorno moriva


raggiravo 

(mi facevo raggirare da) 

foglie

d’amore rinsecchito


venerdì 9 settembre 2022

Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza



Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza




persa ogni immagine

da tempo,

non resta che un punto d’ego 

incorniciato

un ago in silver plated

su un muro


Il tempo della fede è un posteggio

che non si nega a nessuno

poi resti tu


una metafora

-e non sei sicuro di cosa-

che fa bottino di te
con la voce di Carmelo Bene

giovedì 8 settembre 2022

turpiloquio


quando scandalizzavi le parole
il silenzio nuotava
controcorrente
dentro la tua bocca

annegava
nei fondali inquinati
del turpiloquio che sempre allude 
a più di quel che dice

e la similitudine infelice 
rimasta sulla porta
si mordeva il cappello 
indispettita

guardava la bestemmia (ah la blasfema!)
con uno sberleffo
appropriarsi di tutte le mosche
in giro


mercoledì 7 settembre 2022

penultimo

4


passo passo
tutto è caduto calmo 
sommesso

nessuno l’ha tolto
è caduto
senza deglutire
privo di importanza

solo ciò che non ti
ingoia
é irresistibile

una povertà 
senza fragore 
non tenebra né luce
è il penultimo divoratore:

camuffa il “poi”,
lo sfuma
e si congeda
e non consuma

chi è vivo resta caparbio

martedì 6 settembre 2022

fuga notturna




la notte è fuga,

ogni notte 

una fuga diversa


sto ferma

mi possiede una immobilità

che le mette a turno


fughe girovaghe 

ne cerco i nomi

voglio sapere a quale di esse

tu mi nascondi meglio

quale di esse resta inascoltata

e per questo prega


poi... ricomincio a uccidere 

le bambole


le loro ipotesi piene di lividi


sabato 27 agosto 2022

prima amante

il contesto non sembrava interessante 
i pecorai e le pecore
erano più a sud, forse più a nord
..nei pressi 
 
se ne sentiva l'odore 
e l'assenza

ma il rapporto era assai diretto:
figlia di, 
sorella di, 
moglie di
madre di, 
amica di...
e poi vivente, morente
e poi... poi ...
prima amante

il pecoraio sentiva un certo odore 
avvertiva una presenza
l'emblema di corpi che non si decidevano
alla notte rotta

di chi era in somma
questo fantasma angosciato 
di pecore 
senza identità
messe lì al pascolo sul lato esterno
di ciò che mai ha quiete?


sabato 6 agosto 2022

Trafigurazione 6/8/22

Trasfigurazione, 
                   6/ Agosto/ 2022

cosa ne sai di 
una disperazione che 
procede
ammobiliando il volto
con oggetti rotti?

domenica 31 luglio 2022

il pecoraio

il contesto non sembrava interessante 
i pecorai e le pecore
erano più a sud, più a nord
... nei pressi

(tu non ti perdere nel quadro)
 
se ne sentiva l'odore 
e l'assenza

ma il rapporto era assai diretto 
io ero figlia di
sorella di
moglie di
madre di
amica di...
e poi vivente, morente
e poi... poi ....ero amante

il pecoraio ne sentiva l'odore 
e la presenza

(tu non ti perdere nel quadro)

di chi era in somma
questo fantasma  
ubriaco
di pecore senza identità
messe lì al pascolo sul lato esterno
di ciò che non ha che una cornice

domenica 17 luglio 2022

non c'è

non c'è nel mio amico
quel che pensavo:
un laboratorio affettivo di maiuscole
in abiti da ballo
e una guantiera di minuscole
nello scantinato
pronte a coricarsi sulle
loro vesti

come quando cerchi 
per casa qualcosa
trovi altro 
poi non riesci più a farne 
a meno

incappai
in una sintassi
slogata su rapporti sguaiati
per essere amore
dalla candela a neon

venerdì 15 luglio 2022

... e c'era poi

...e c'era poi

brulicante
quel corpo che ricordava il desiderio
movimenti ora lenti
ora violenti

lo sguardo allungava 
una divisione tra onda e onda
tra goccia salmastra
che spezza il nucleo
e l'invito a scoperture profonde
di rotondità 
dall'altra parte di quel dolce
mare

in un'appartenenza
stupita
desiderare è esporsi

lunedì 11 luglio 2022

Ovest

gravido è questo
ovest
e con l'orecchio arreso

come fune che
fustiga vento 
a colpi di abisso
rincorro
ciò che non mi rincorre
più

il perduto va arando ogni momento
il perdente

con triste tenerezza

domenica 10 luglio 2022

pochino

"vivo di questa gioia 
malata di universo"
G. Ungaretti, Poesia, Sagrado il 28 Novembre 1916

pochina
così la chiamavano
per via del suo cielo:
una fessura azzurra sul tetto
lei lo trovava bello,

l'universo era una malattia
che non l'aveva 
contagiata

fuori da ogni itinerario

martedì 5 luglio 2022

l'illusione

e io giro legata al

cappio di unillusione 


un tratto che in voi è 

affascinante 

ma che in me

è un difetto:

mi condanna a

disturbare un lutto 


senza fine


lunedì 27 giugno 2022

cercherò di non distrarmi

"Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore

io vado a prepararvi un posto

(Gv, "La preghiera sacerdotale")


dicono che vivere sia

una torre alta 

e tante stanze vuote:

il fossato attorno pieno

di ignoti, 

alcuni si chiedono chi siano


intravedo un salto

provo e riprovo

mi rimanda indietro:

la mia nuova collezione 

è di scatole di paura

-il baratro potrebbe essere 

un dolore sorridente-

mi ci siedo sopra


cercherò di non

distrarmi





sabato 25 giugno 2022

Volo

Scompare ciò che finisce?

scandali o benedizioni,

immagini inventate

ricoprono le vere

dileggiano 

speranze ormai arrochite

proteggono

parentele proibite


Ora più nessuno. Più niente


E tu, volo di pipistrelli in questa

immensità dai 

nervi tesi,

dietro di te arriverà in disuso il nome

da indossare la notte.


Vola il pipistrello, tu lo

guardi e anch'esso guarda







giovedì 16 giugno 2022

caccia notturna


nel buio laggiù  
un lucignolo

non mi lamento
vado a caccia di streghe momentanee
e di me stessa

Non so scegliere 
non posso!

l'ombra e il vento

l’ombra si disincrosta
dei suoi futuri
si raschia di dosso
i nomi che evocano forme
non legge 
i suoi volti, li ritaglia di profilo

-suonano altrove le parole
che ho lasciate
lungo il viaggio-

ma anche le ombre sanno:
narrano di cammini graffianti
custodiscono le
allegorie delle speranze
non amano gallerie 

-suoneranno altrove 
le parole che ho dimenticate
finito il viaggio-

Immobile e altera
l’ombra
resiste al vento

fu allora che mi accorsi
che ti batteva
il cuore







----------




domenica 12 giugno 2022

vento

un pugno violento in aria
 cerca facce da malmenare
grida strappare maschere
da tropici imbiancati
scardinare longitudini dorate di tabernacoli
segreti

per poi divenire una
carezza
il suono di un nome
una voce 
un vento

giovedì 9 giugno 2022

immagine da 7/4/16

Scioglie nell' acqua
il tempo.
Guizza il vento
nell' onda
si allarga e si disfa
un cerchio
e la sua ruga ha un nome
l' immagine
un attimo ancora
appare.

Poi nulla.


domenica 29 maggio 2022

si deve sapere andar via

perdute le labbra
l'odore di baci si allungava
          insepolto

           si deve sapere andar via

... le bambole
di pezza in guanti e cappotto;
un avviso: a quale me
rivolto?

parole martellavano come un maglio
il rifiuto
dell'ultimo gesto:

          si deve sapere andar via

anche se la minestra per il pranzo
comincia appena a fremere
sul fuoco indifferente al

potere di caos che hanno
perchè

venerdì 20 maggio 2022

dietro una balaustra altra stesura

A Inge Mayer Müller*

"L'io non viene spostato di un millimetro
dal punto in cui deve aver paura di se stesso"
H. Müller, In trappola:"Il mio vestito lo riporta la posta"

Sedevi su una balaustra
gli uccelli sedevano con te
come verità volabili
sul labbro una ruvida peluria:
la tua storia
tormento confessato

pannello contorto
la fronte tra fedi e dubbi
uno steccato di memorie

cavallo
che s'impenna nella corsa
il voltarsi agitato nel sonno
sempre dall’altra parte

acqua non scorre dove si
lavano panni 
dispotici

Crampi di luce diretta
non di linea solida:
una transizione la luce
dell’alba in frantumi
a far morire notte

testa tuffata nella vita
non in modo convincente
ma in affanno 
un affanno accusatore

dove spostare l'io
che ha paura di se?





Inge Müller, nata Meyer (1925-1966), cresce a Berlino-Pankow  nel 42/43, dopo che ha concluso la scuola di commercio, Inge viene reclutata nel “servizio per il Reich” e indossa la divisa della Wehrmacht. Alla fine della guerra, addetta alla difesa antiaerea, resta sepolta insieme a un cane – un pastore tedesco nero – sotto le macerie di una casa del centro di Berlino, da cui sarà estratta viva assieme al cane solo tre giorni dopo. I genitori di Inge nel frattempo sono morti per il crollo della loro casa e sarà lei stessa a estrarli dalle macerie per poi dar loro sepoltura in una fossa comune. Questa esperienza di distruzione e anche in qualche modo di colpa, di identificazione con il “male” del nazionalsocialismo, è il paradigma di tutta la poesia di Inge Müller

sabato 7 maggio 2022

Non nel Paese delle Meraviglie ma sul lettino di Freud




smantellata, senza 
pensieri 
nulla di Alice e del suo paese
in me
la guardo di traverso
la voce in 
disordine e le parole:
 
                                           l' "io" fluttua in molti modi
                                           di squilibrati assaggi
                                           e altalene 

                                           tanti
                                           quanti il padre e la madre
                                           nel cartamodello
                                           disegnato 
                                           sul lettino di Freud

il cartamodello il cartamodello
-suggerimento di Alice-
era lui il padrone.
mentiva
dentro piacevoli informazioni
di sogni cocciuti
e delizie di confusioni 

                                            avverto Alice di non andare 
                                            con nessuno se non 
                                            lo conosce

e Freud che voleva farmi
crescere la barba,
per poter radere via qualcosa
da me
senza tagliarmi la testa

* omaggio a Louis Carrol

lunedì 2 maggio 2022

l'ora

di fianco
dove prima c'eri tu
non c'è nulla:
il molto incontrò il poco
e lo derubò 
anche di ciò che
non aveva

non occorre sapere
dove ho perso la facilità di me
dove l' ho gettata
mentre credevo di averla 
in pugno 

deragliano voli 
d'ali
la vespa punge 
mentre salta alla corda
sul mio difficile

come manca quell'ora!

l'ultimo gesto
attende l'ora che qualcuno
lo compia

onde

intercetto onde sinuose
apparentate
a un lento miagolio

pochi minuti, molti minuti diverse ore 
o attimi

martedì 26 aprile 2022

l'acrobata

Slega dal cappio

la sua forma

Sale le scale 

all’ingiù

Spegne l’interruttore della paura

Volge le spalle al petto

Dove si nasconde l’ultimo 

respiro

Accumula buio la sfida del corpo

Un tuono nell’anima a preparare

ogni momento

Si muove di traverso

Per non  far svanire l’illusione


È vero

Vorrei fosse più vero


venerdì 22 aprile 2022

la nostra bandiera

"la morte assomiglia ad ogni uomo più ancora della vita" 

C. Campo, da Lettere ad A. Pizarnik, 25 luglio 65)


guardare con occhi
chiusi in gabbia
dove maestro é il mistero
e la luce é presagio
costruire coscienze
e metamorfosi
da ritagli di giornale
poi chiodi d'anima
su fake news

strani punti di slancio
per la raccolta degli esausti
tra un fuggire e
un tornare

ma tu lasciami la nostra 
bandiera
anche a brandelli,
ha bisogno di
una morte che le somigli

ho bisogno di una
morte che mi somigli  

non sai, non so



Non sai, non so


É tutto il giorno che

parli

chiedi aiuto

e forse non lo sai


scalza sotto il vestito 

barcolla la 

tua canzone

ignari mendicanti di passione

i tuoi occhi inseguono

navi sospese tra

campanili e porti,


e tu non sai 

e io non so

miliardi di suoni attendono


capisco che ti

ho perso

quando non trovo più 

me stessa


immobile è la solitudine

come non ci fosse stata 
sufficiente
attesa 
l'ombelico è solo a
galleggiare in questo viaggio,

una sorta di prova 
prima
della recita
quando tutto è imminente
come le tracce sporche dei passi
non ancora compiuti

nei paraggi l'acqua ristagna
e non c'è più nessuno 

è immobile la 
solitudine

mercoledì 20 aprile 2022

via degli sguardi




-----------
"una fiammella di mezza
menzogna ancora
in quello o questo
assonnato poro" Celan, "Stretto guancia a guancia a Nessuno" in La Rosa di Nessuno



Via degli Sguardi 
si chiamava

l'occhio lì non aveva identità
né provenienza
sotto
     nessun
               ciglio

come da porta multiuso
              per un multiuso 
                                    nulla
come da dietro persiana 
          incoerente
                  nel gestire labbra
e orecchie
pronte a rimpinzarsi
ancor
       più
             giù
di sagome altalenanti sul 
                           mai

Tutti cercavano la 
               casa dell'Orbo
-il vecchio pirata bendato
dei romanzi un rigo al giorno-

lì si impastavano morsi
di desideri
a fiammelle di mezzi
sguardi
ancora appese alle 
palpebre 
 
sulla panchina per strada
un occhiale  abbandonato
andava a male

nessuno vedeva 
la propria menzogna
perché il passato era 
in ritardo

martedì 12 aprile 2022

uno che...

fuori dal carcere
la porta restava sempre
aperta:

uno che chiede
uno che da
uno che chiede per dare
uno che dà poco per poi 
chiedere molto
uno da leggere 
uno già letto chiede ascolto
uno da guardare per
capire gli altri 
diversi.
Uno che ricorda:

stringimi all’indietro 
riversami sul nulla
mentre ho sulle ciglia 
un bacio 
non sprecato 

sogno di bambola (quasi un ritratto)

“Nemmeno porto un viso

con me, già trapassato in altro viso”

C. Campo, Passo d’addio


come a persona che 

cuce pelle in altri


le bambole mi regalavano 

pennelli e un viso 

non mio

e mi sbalzavano giù

dal quadro

tirandomi

per l'orlo crespo di una gonna 

non mia


mi avvolgevano nel

loro sogno

a raccontare storie

vestita di nuvole


ogni giorno avevo un nome 

diverso

il nome di una o di un'altra

e ancora...


non superai mai l'esame

di ammissione

al disordine insoddisfatto del

loro letto


mi lasciarono

inutile

sul cuscino insonne

rubandomi le scarpe

per fuggire