venerdì 26 febbraio 2021

sursum corda

 SURSUM CORDA


a volte mi prende cura

di uncini:

armi curve in cuori d'altri...

a difesa ad offesa

a strappare corde appese

tra un  tu e io

ad addentare come serpi anche mani guantate a ferro


a volte mi prende cura 

di infide serpi:

dialoghi tenuti

non importa a che ora

un congedo si infila tra gli occhielli

di un per sempre

contrabbando di tempi di stanze di umori


c'è un teatro

in noi: quello del prima e poi

sipario abbassato

s'intravedono passi

scarpe slacciate su e giù a correre

senso slacciato a velocità fredda

e rumore 

come sa corda fischiante sulla pelle


degli occhi degli spettatori si sa poco o nulla

e del cuore:

sipario abbassato sul sursum corda


sabato 20 febbraio 2021

nuvola per terra

nuvola per terra
quella baia d'anima lontana

irrequieta meta
nel cerchio dove ti 
guardo stare

dirti parole
ma non nel tempo
come pegno assoluto

avvolti i piedi nei tuoi
scoperto il sesso all'occhio
e al tatto d'amore
per rimaner 
            nascosti

chi viene ora
cedevole
é l'uno per l'altro desiderio

nel cerchio dove mi 
vedi stare

mercoledì 17 febbraio 2021

l'ora del tuo viso



campane che 
  suonano a muraglia
           sonore estraneità
                   piene d'angoscia

il volante é scappato di mano
al conducente
affonda nel rumore
l’ammutolita presenza dei momenti 
per trovare il silenzio

questo chiasso carica la soma
dell’asino
il raglio sfuma
nella sua pazienza 

ciò che sembrava bellissimo 
adesso sembra solo un non si sa
una avversa polisemia

le labbra strette 
      e l'ora del viso 
           dove ti lasciai sciolto
                      nella mia follia

martedì 16 febbraio 2021

SERVO INUTILE

SERVO INUTILE

                      "quel terriccio che si sfalda in fango
mostra l'affiorare della matrice d'ossa
                          la sua forma-colore goccia-percossa"
            Alberto Rizzi, dalla raccolta inedita "Fisse Immagini"


   percuoter goccia
             dai silenzi di un fiordo
       è vagare
senza spessore
lungo il fiato di un tempo
        taciuto

guardare dentro la mano 
        aperta
linee di vita: siamo così

il sibilo dolce di 
       una parola errante
in cerca di risposo
alla sua matrice d'ossa

       posseduta 
come servo inutile



stolta fiammella






sono fatta di carne
di carne e luce

sono fatta
di carne luce e acqua di luce 
spenta

chi ha lasciato spezzare
la mia luce?

dov'è il pubblico
per la mia febbre incredula
per il sipario abbassato?

la notte ha figura
in disuso

chi ha reso stolta 
la fiammella?

domenica 14 febbraio 2021

travestimento

TRAVESTIMENTO

("Nicht küssen, s'ist was so gemeines, aber lieben, wenn's möglich ist")*
M. Cvetaeva, Una serata non terrestre: "in soffitta (dai diari moscoviti)"

... : nastro tra i capelli
passeggiate...

il travestimento
adesso è in scena                                     
una scena di
anime quasi morte

c'è un fantasma
che è stato tradito
dalla sua verità
-aveva poesia e verità
e venne a trovarci tra 
lune e cantine

tremori svettavano su 
di lui come chiù
li tra-vestiva
li aveva addosso
sulla pelle
non nell'anima

esigevano tutta
la sua attenzione dinoccolata

forse non era proprio
fantasma 
ma il termine ... rimanda 
rimanda rimanda!

* "Non baciare - è già cosa passata, ma ama, quando è possibile" 

sabato 13 febbraio 2021

folle desiderio





è una maledizione 
quel folle desiderio di tenerezza
che mal si addice
a tutti gli abiti che sopporto

strappo gli abiti
li faccio a brandelli
insieme alle maschere
ai loro sproloqui beffardi 
li aggroviglio
sotto i piedi

(da quanto te ne ho parlato?)

è una maledizione 
quel folle desiderio di tenerezza
che esploda 
che mi lasci accondiscendente

nuda: si nuda
carne: si carne
pelle amara!
può terminare solo
con un'imprecazione
o con un bombardamento aereo
di preghiere e baci

(e tu che m' hai risposto?)

vado in fretta senza voltarmi
che distanza ha il mondo?
si è identificato con il mio
becchino?
chi ricorda i peccati?
no non voglio il loro
sudario anzi...
voglio un anticipo sui loro diritti!

E tu...
chi tu?
dove tu?
perché tu?
quando tu?

Ah già: tu!

giaciglio di una cantilena inamidata
anche la mia scodella ha il mal di pancia

è una maledizione...
                       quel folle...
                              


da ieri

Da ieri ho smesso di essere giovane 

l’ho presa quella mia
gioventù l’ho appesa a un chiodo
come si fa con una
vestaglia vecchia 
gelosa
e senza coltellate in tasca

Era una gioventù ammassata
sporca
si addiceva poco
alle parole 
alle cartoline non spedite

da ieri ho smesso di
essere giovane
era solo una carezza leggera
tra le cosce 

dove andare è te

DOVE ANDARE È TE


S-ragione mi azzanna dove andare è te

tigre emergente da codici di

                                         rabbia

denti aguzzi affondi

in melodie di carne e nel rovescio

dove talpe d’amore scavano tunnel

e farsi strada in increduli stupori è pace.

compiacenza


sei un pezzo di me che è te:

aprire varchi profondi

verso la segreta città dei nostri nomi

è acrobatica attesa che impasta

salti improvvisi e dolci toni

sul trapezio volante indicibili parole

emozioni


divelta rete di protezione


il mio respiro di pietra che ha sognato 

ha vinto la sua lotta

in un triplo salto mortale  

depone le sue uova:

promette ora gioia 

esuberanza


decifra bellezza la calca

degli affetti

sillaba primizie di

           un nome: il tuo

primizie sillaba di

           un nome: il mio


di nudità va in cerca

inseguendo il volo 

di un uccello

a caccia tra le nuvole

dove andare è te


venerdì 12 febbraio 2021

incerta donna


l'ultima terra ha occhi rossi
gettata ai piedi di
una nostalgia ringhiosa
la sottile macchina di strani indugi
in un film scienza

"incerta donna"
vero nome come 
specie di profilo in cielo
mentre tu indossi la maglia ed io
ancora nuda a letto
raccolgo attimi nostri
che vedo in vacanza 
lì nello specchio
 
pronti a salutare
chi viene qui per strategie 
d’amore
come rapporto su un minore:
dopo di te sei tu

il sogno di una pietra

mercoledì 10 febbraio 2021

piastrella d'uomo

"... un muratore ... posizionò piastrelle
sulla terra battuta
...
in pochi erano rimasti per sognarle" 
Savina Dolore Massa, Per assassinarvi. Piacere siamo spettri: "Signora Fiammetta"         

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Dire t'ho amato
è poco

piastrella d'uomo
i tuoi zigomi sporgenti graffiano
i muri
perché hai voluto spostare l'aria?

La terra si è messa tra le tue braccia

martedì 9 febbraio 2021

e pensare


e pensare che non sono mai
cambiata: io (solo dubbio)
e non sono mai stata
la stessa: chi? (mille risposte)
la prima è una premessa
la seconda è conseguenza

quando iniziai a
divorarmi?

dentro gabbia di carne
con passo incerto 
muovo
indecise sobrietà 
sguardi rattrappiti su
l’ultima terra

la fine alle spalle insegue
con grida rocciose

portami per mano
in quelle parole tue
tracce di nascita
inseguono i fantasmi

stringimi a te anche stanotte 
anche se non ci sei










sabato 6 febbraio 2021

ius primae noctis


"Io di natura non sono portato molto alla condivisione di nulla. Penso a me, penso di me, non vedo perché debba penare trapassandomi negli altri."

(NTERVISTA TRATTA DA :  Gianfranco Salvatore, L'arcobaleno. Storia vera di Lucio Battisti vissuta da Mogol e dagli altri che c'erano, Giunti Editore, 2000




IUS PRIMAE NOCTIS

essere qualcun altro?
ricatto a bocca aperta!
Ci si avvicina poi si resta a frutta
ad occuparsi della montatura

 È gentile sai  assai discreta la ranocchia 
che hai invitata a nozze
faceva un seminario 
su quell’altro

un colpo al ferro

baggianate concreto/astratte
quotidianità fumose
imbecilli truffe spensierate.
Già se stesso è duro da ascoltare: 
uno rubato al nulla

È gentile sai  assai discreta la ranocchia 
che hai invitato a nozze
faceva un seminario
su di me

e uno alla botte

sniffa cenere di sigarette mai accese
sulla facciata del mio falso volto 
non si fa vincere dalla tenerezza
di cambiare partito
 

Ius primae noctis sull’inafferabile
altro/me 

venerdì 5 febbraio 2021

amore puro

AMORE PURO

Mi hai trascinata
nell'antico luogo
da cui non avrei potuto
fuggire
lì dove i miei peccati
come bellimbusti
si guardavano in cagnesco
-questioni di primogenitura
e posavano per un ritratto
Forse si erano lussate 
le lacrime 

giovedì 4 febbraio 2021

Patchworth

PATCHWORK


                     "tutte le voci tristi si perdono
                                   e l'orlo di ogni cosa"
                      Lance Henson, La perlina mancante


ricomporci il tessuto 
dopo certe incursioni si rompe

come in un patchworth
restano pezzi 
che attendono altri pezzi

giocando e saltellando in tristi mari
come delfini allegri
il linguaggio dell'improvvisazione

tessuto di differenze e privazioni 
(isolamenti)
il tutto non somiglia alla parte
e la parte è e non è assorta nel tutto

quel tessuto è profetico
in un altro destino

        "tutte le voci tristi si perdono
e l'orlo di ogni cosa"