sabato 29 febbraio 2020

dettagli

dettagli:
giro legata al capestro
di un'illusione
e sembro un senza-mai

dissipa l'oggi
dissipa il domani
lunga amata bugia

frittata

rotte le uova fatta 
la frittata
si parte
con una scusa:
risarcimento postprandiale

magari chiediamo a Ulisse
cosa è degno di un viaggio?
controlli il passaporto al rifiuto 
di rileggerti:
le stringhe delle scarpe non sono più
nuove
stanche di ricordare
stanno ancora dentro un'attesa fatua

trittico dell'inizio


TRITTICO 



"Va' su va' giù- Per ora sta' seduto fermo. O muoviti. Non muoverti. È tutto sotto controllo.... Sta calmo. Poi, grida. Sta calmo. Poi GRIDA. Indietro. Credo sia meglio andare via..." 
S. Armitage, Va' su va' giù- Per ora sta' seduto fermo. O muoviti da "A ciel sereno"



I

può un inizio essere bugiardo?
il mio lo fu
come nacque in me l'idea?
che m' assedia
quanto la scheggia di una bomba
scoppiata in un' altra testa



II

in me nascevano le idee
poi le distruggevo
                     come fanno gli uomini con le città
c'era qualcuno che si toccava
e non aveva scelta
                      nei suoi occhi
ma aveva una sorella che guardava
e contava fino a dieci
                      e poi ricominciava
saltava l'oggi
numerava l'altro ieri
                    che era cambiato il mese
saltava l'oggi
numerava un dopodomani
                    che sarebbe cambiata la stagione
saltava il qui
era sempre là
                    e poi un poco più in là
saltava il qui
perché non
                    lo cercava e non lo trovava
ed era senza tempo e senza spazio
                                 sempre in penombra

era
sì era.
ma non sono sicura che ci fosse
era 
ma forse non c'era
tutto l'universo non era abbastanza grande
da accogliere il suo non esserci


III

saltava il padre che le mancava
non aveva mai amato
le paternità dell'ultimo minuto
decise di andar via
    saltanto alla corda
                                              insieme.



venerdì 28 febbraio 2020

intralci

Intralci non negozialibi
la nostra vita interiore
la spina dorsale del nano

lui non voleva no
non voleva
nessi tra paragoni:
cattiva reputazione
cinque minuti di senso di colpa?!

fuggire fuggire al nano
ma? dove

nascondi quel bacio: è vivo
o
nasconditi
in quel bacio

martedì 25 febbraio 2020

prove di scomparsa

prove di scomparsa in 
poco pane

affondiamo i denti
mordiamo saliva malata
l'enigma dell'universo è solo questione di
millimetri
è un fuori sede
chi ci modella l'anima
fa i conti col vuoto:
avvolto nella nebbia
non si vede

inutile! spingerlo
già rantola

aria di gioventù

Aria di gioventù sbrigliata
impigliata a mattini insepolti
solo appoggiati
a fumo
a un profumo vivo cerchiato sulla pelle
a una scondannata sete
scalzi è bello!

la sera dopo il vino
non ci sono mezze misure

prova di magrezza

Ho voglia di saccheggiare qualcosa
senza proprietà
senza identità sorta come un significato da uno
sconvolgimento:
un cranio calvo ad esempio
qualcosa che
non possegga nulla
nemmeno una parola
Vorrei saccheggiare un' invocazione
non ancora fatta
e già marcita
una preghiera silenziosa
mentre abbaia
immemore della sua stirpe
la tua lingua sotto la mia gonna

una prova di magrezza
un'oscenità

domenica 23 febbraio 2020

dedicato a "b"

Dedicato a "b"

d'improvviso
uno sbalzo di temperatura
si impenna 


tra sibili di abitudini bastarde:

una vecchia storia
a penzoloni
sull’orlo della bocca

ruggiti di luce

ruggiti di luce
scivolano dalle tue 
palpebre 
scoperchiano i tetti di questa 
fame
squinternano l'assalto del 
vuoto
abbiamo iniziato a sognare
i momenti in scena
disperdono il lignaggio della ritrosia
sollevano a te
lo sguardo nudo

poi ci fu dell'altro










sabato 22 febbraio 2020

controfigura


il tempo si raccorcia su se stesso
un vestito che fu indossato
frettolosi si fa dell’ieri
un fagotto
lo si getta via
dietro le spalle
nel brulichio delle nostre
maschere
ci strappiamo il volto

l'assoluzione? di una
controfigura




venerdì 21 febbraio 2020

silenzi d'infanzia

c’era un di più per noi 
in quei giorni
palindromi di noi stessi
avevamo lasciato
che ci inchiodasse
l’uno all’altro:
c'erano i silenzi d'infanzia
quei solchi dove trema la notte
vi avevamo soggiornato con ignaro coraggio
e spavalderia
gli occhi spalancati sull'ottovolante
di tepori viandanti

non volevamo
le parole dei grandi 

martedì 18 febbraio 2020

colomba

colomba
a quale delle mie anime
intesterò? la frenesia
a quale? la pazzia

sono agguerriti eserciti le mie anime 
colomba
gocciolano il tempo

hai l'ala rotta
con rabbiosa insolenza
intima seduzione
come farai a volare?
laggiù 
dove si arrotano i denti 
                             abita la fame

perchè qui si fa sul serio
sapete?





calda perversione

Non so dove tu
calda perversione
mi improvvisi.
Ma è passione.

Non voglio pagare 
un'imposta 
sull'immoralità del silenzio:
mi hai venduto a una
congiura
di desideri monodose

fulmini le tue labbra
qualcosa che ingoiasti è
nato nella mia parola
parlo te: è una pazzia a ore

come un’eternità sballata

dialogo

nudi i piedi nel
desiderio
è un precipizio l'attesa:
un istante
il corpo
non fa rumore ma
non tace
non aderisce al suolo
lo chiama
e c’è un trascorrere del suolo
un crescendo
come uno slittare sul corpo
a crearne una traccia

chi prima di me qui?

martedì 11 febbraio 2020

abitatore della carne

abitatore della carne

il corpo

schiaffeggia la terra su cui non posa

mai abbastanza 

il movimento è un flusso cieco

come di donna


chi soffre le cose che io soffro?

non ci sono esempi

a nuotare

non testi da recitare

non soprassalti nel camerino

dimenticato


perdi le scarpe le calze

i piedi

ansimano i piedi?


divieni soffio d’ascia per

quanto dura 

il gesto


non più!


venerdì 7 febbraio 2020

e tu venivi

E tu venivi
     senza fretta
insegnavi alla mia fronte
        la ruga
camminavamo insieme
      la strada
che avevamo percorso
       da soli
tutto tenevamo
   negli occhi
il tuo verso tiepido
    e la rosa

parlavi in piena luce alla mia bocca
baciavi il si e il no 

l'ultima parola che ci ha guardato 
   deve ora restare  
      da sola

















martedì 4 febbraio 2020

teatro




Dedicata a Francesca Vassallo Due e al suo meraviglioso Laboratorio teatrale dove la libertà è Creatività


Siamo animi eruttivi
corpi attraversati
mai paghi
rottami sparsi
e sangue 
racchiuso nella mano
il tuo peccato
che colore ha?
c'è un eroe al suo centro
spirito sgominatore
come attrito bramante nella foresta
La mano ora è un martello
per l’altra mano
cuce la pelle
con un arco di violino
cambia il colore al peccato
Ne sceglie uno dal colore
più vivo
l’indulgenza che indossi
strizza l’occhio allo specchio
La bestia che accarezzi
ti denuda
ed entra il vento
(una folata a tavola con te)
cerca il peccato da
perdonare
la tranquillità di un’indicazione

sabato 1 febbraio 2020

afasia

E' pelle 
il grido gelido dell'alba
appollaiata sulla 
città
quasi in agguato
contende al nuovo giorno
miscuglio di pensieri: 
da una nota ignota
arriva puntuale l'attacco di 
afasia

Presagi obliqui

presagi obliqui
giacche vuote strette a
impronte di dita

affilata atmosfera
segava l'osso alle parole

disteso sul tuo magma
senza volto
oggetto fra tanti
quasi
fossero loro le dita
che ti toccavano
era tua anche la loro polvere

spaccavi pause come legna
laggiù
nel crollo veloce della notte
laggiù
dove l'ombra è rotonda

senza nome