IL MIO LUI
Sola abitante della città di Utopia
giro per i suoi vicoli deserti.
Tutto m'accoglie e
tutto mi respinge
come se la grande città,
dopotutto, di sé poco sapesse.
Vado cercando lui.
Mi ha dato appuntamento
per stasera, dietro l'angolo,
lì, sotto il lampione.
È tanto che l'attendo
e lui lo sa.
Non l'ho mai visto.
È per questo che son qua.
Mi diverto a forgiarne
le fattezze
il corpo snello e audace
la mente vivace.
In Utopia anche questo
è un gioco da ragazzi:
immaginare per chi
diventare pazzi.
E da lontano vedo
la tua sagoma sfocata,
poco attraente
certo assai sciupata.
A vent'anni non t'avrei immaginato.
A trenta anche se c'eri non t'avrei guardato.
A quaranta, "lui" era la pienezza virile
che si fa persona e a me porge
innamorato, la corona.
A 50 le tempie sono grigie, affascinanti
immagino le mie dita accarezzanti
A 60, ecco, di colpo, non so
cosa accade: mi trovo
inaspettatamente accontentata.
Tu non sei lui,
non lo sei mai stato
e adesso per giunta sei stempiato,
ma mi sorridi:
prendimi sottobraccio
facciamo insieme
quel che resta del viaggio.
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