All'alba ho incontrato
la tua fatica,
sulla panchina del parco
sotto il lampione
ormai quasi spento.
Era lì ad aspettarti
sfinita dal sonno:
"l'ha tenuta tutta la notte
nuda tra le braccia
non le ha dato tregua.
Su e giù, su e giù,
non so più quante volte!
E lei, lei lì a gemere di piacere.
Ormai sarà senza voce.
Adesso come faremo
ad affrontare la giornata?"
Ho guardato negli occhi
la tua fatica:
non mi aveva riconosciuta
e aveva un guizzo compiaciuto
e sorridente.
Non era la tua solita
fatica di vivere.
Compiaciuta fui anch'io!