Su un cuscino di gentilezza
poggio il capo stanco
e ardente
Sotto il cielo delle mie palpebre chiuse,
vedo un volto sottile
avvicinarsi
Gli darò qualcosa di me:
quel che non ha cercato,
quel che non so di avere,
quel che mi ha donato.
Gli darò il mio Nessuno,
pallida sagoma
dal suo sottile respiro creata.
Vaga già oltre, verso
il suo dolce volto
e tace.
Lieve m'arriva addosso
sete di una carezza
antica e nuova.
E' la sua, è la mia?
Poco importa:
come pura acqua di fonte
ci ristora.
Gentile è il tocco
e quel suo viso attende
sintonie inaudite
ed armonie,
a lasciarvi una traccia
nel sentiero del sogno
perchè tutto di lui
mi piaccia.
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