VIAGGIO IN SE STESSI
Aspettavi
per non aspettare
muovendoti immobile
e come un doppio sospeso
ma su cosa?
Di cosa era fatta l'attesa dell'andare?
Il cappello calato su mezzo viso,
l'altro diffidente a inseguire racconti
tuoi, non tuoi,
a permettere loro di appoggiarsi al tuo bastone
a custodirli in bolle di sapone pesanti, leggere,
inseguendo binari venuti a svernare come rondoni
Occhiata a stiletto
orecchio che sapeva piangere
e quella tua solita incapacità di salire sul tuo stesso treno
destinazione ignota
un pezzo di te che andava, andava andava
un pezzo che restava, restava, restava
Ma dove?
Restava forse a guardare/rincorrere il pezzo che andava?
Insaziabile fame
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