DEMONIO
E fuggivo da te
rubavi voce agli uccelli
Non erano le cinque della sera
e le lucciole cantavano stonate
E fuggivo da te
rubavi voce agli uccelli
Non erano le cinque della sera
e le lucciole cantavano stonate
un coro muto.
Che demonio
Che demonio
hai scatenato
col tuo gesto perduto,
trucidata la mia eternità
ogni nervo hai appeso a un
chiodo capovolto
terrorizzandolo di gioia
di ogni poro hai fatto ruga.
Quel demone furioso conserva
in un reliquiario
l'aria vana della felicità slacciata
che mi desti
e non si volta
fugge per le scale del mio
ventaglio,
contando piega su piega
contando piega su piega
getta altrove il mantello.
Ogni me hai messo a nudo
sotto un'obliqua pioggia.
adesso tutto è uguale,
non ho più nulla da scoprire
e tu continui a non sapere
e io so che
se sapessi
lo rifaresti
ancora e ancora
tu non conosci mai
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