IL TRIBUNALE DELLE BEFFE
Tutti i miei anni
Erano lì a guatare
il vuoto di me
pronto a parlare.
Si guardavano l'un l'altro
un po' in cagnesco,
ma qualcuno ogni tanto
faceva, di soppiatto,
un sorrisino complice al vicino.
Mi volevo con loro confessare,
ma non avevo
da dove cominciare.
Anche i miei sensi
spalancati su me,
erano pieni d'occhi:
pubblici accusatori!
"Infingarda, che hai fatto
della vita, tu che l'hai avuta
ma non l'hai vissuta?"
Questo il reato.
Inutile portare te a mia discolpa.
Tu non c'eri,
non c'eri mai stato!
"Te ne pentirai fino al
giorno della tua morte,
se mai campassi tanto!"
Ecco il verdetto.
Non lasciai pronunciare
la sentenza: fuggii
con l'aiuto di una gamba levata.
In contumacia e senza appello
sono stata condannata.
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