Volevo venderti la mia
voglia di amore
per poterla poi
ricomprare da te
Che bordello d'oro!
domenica 31 dicembre 2017
la sfinge
LA SFINGE
Non ricordo di essere mai stata
nel luogo in cui nacqui,
lì dove la sfinge
offre il suo verdetto,
attimo dopo attimo
accenti di furiosa
rinuncia,
irrisolte questioni
gonne sollevate sui miei dubbi
arroventate tensioni
delle labbra sbiancate
occhi cerchiati
in dono ai tuoi sguardi,
dopo l'amore
le profondità religiose
che trovavo sulle virgole
della mia pelle
dopo l'amore.
Non ricordo di essere mai stata
nel luogo in cui nacqui
Aspetto una notizia
Non ricordo di essere mai stata
nel luogo in cui nacqui,
lì dove la sfinge
offre il suo verdetto,
attimo dopo attimo
accenti di furiosa
rinuncia,
irrisolte questioni
gonne sollevate sui miei dubbi
arroventate tensioni
delle labbra sbiancate
occhi cerchiati
in dono ai tuoi sguardi,
dopo l'amore
le profondità religiose
che trovavo sulle virgole
della mia pelle
dopo l'amore.
Non ricordo di essere mai stata
nel luogo in cui nacqui
Aspetto una notizia
sabato 30 dicembre 2017
noi
Si dice vieni
Si dice andiamo
Si dice basta
Si dice solitudine la mia, la tua
Si ascolta
Si attende insieme
Noi figli delle nostre parole
accendiamo pensieri
senza la menzogna
di un travestimento
nell'ultima parola prestata all'eco
del nostro inizio,
che qualcuno adesso si candidi
a colpirci
Si dice andiamo
Si dice basta
Si dice solitudine la mia, la tua
Si ascolta
Si attende insieme
Noi figli delle nostre parole
accendiamo pensieri
senza la menzogna
di un travestimento
nell'ultima parola prestata all'eco
del nostro inizio,
che qualcuno adesso si candidi
a colpirci
e poi si muore P
E poi si muore
anche quella rondine laggiù
Ora si posa lieve
sulla vecchia grondaia
la fa cadere, splash
E poi si muore.
anche quella rondine laggiù
Ora si posa lieve
sulla vecchia grondaia
la fa cadere, splash
E poi si muore.
Ma tu eri la sua vita
da sempre
da sempre
venerdì 29 dicembre 2017
era troppo nudo
Era troppo nudo
per essere bello,
e non lo era
Lei stava lì a guardare
calma, stranita
avvertiva nel ventre
che la debolezza degli altri
fa paura
tremano pezzi di radici che non sai
di avere
come se ciò che hai dipinto nella vita
si fosse scolorito
Seguivo la traiettoria di dipinti
per essere bello,
e non lo era
Lei stava lì a guardare
calma, stranita
avvertiva nel ventre
che la debolezza degli altri
fa paura
tremano pezzi di radici che non sai
di avere
come se ciò che hai dipinto nella vita
si fosse scolorito
Seguivo la traiettoria di dipinti
e il rumore delle chiavi
quando sbattono
sulla cornice della porta
sulla cornice della porta
mercoledì 27 dicembre 2017
reliquie P
Non cercarmi
ho deciso che
fuori non ti avrei mai conosciuto
perché ti conosco tanto
dentro.
E' anche possibile che io sia troppo poco
per serrature chiuse da
insetti stizziti,
troppo poco per l'universo
Sono stata te
la tua corsa nel mio sangue (mi correvi nel sangue)
in modo tragico e vile
viltà scempio della mia esistenza
in modo tragico e vile
viltà scempio della mia esistenza
ed era tua
il reggiseno strappato
rincorre ancora la mano
vi si aggrappa
e i ricordi arrancano increduli e ridicoli
come ceneri di santi
mischiati nelle urne
martedì 26 dicembre 2017
schiaccianoci
Ho estratto dalla borsa i versi
lastricati sulla mia voglia
e li ho obliterati per sottrarli
alla logica dei fatti
-dove sei?-
Varranno ancora per i prossimi
90 minuti
poi non ci sarà più nulla
dentro il tegame della veglia
se non faccio a pezzi
questa pura lussuria.
Non era vero che potevamo
addentare la luna
solo col tuo desiderio e la mia miseria
-è la’ che mi attendevi?-
Non funzionano
da schiaccianoci, o forse
la luna non è noce
per noi.
lastricati sulla mia voglia
e li ho obliterati per sottrarli
alla logica dei fatti
-dove sei?-
Varranno ancora per i prossimi
90 minuti
poi non ci sarà più nulla
dentro il tegame della veglia
se non faccio a pezzi
questa pura lussuria.
Non era vero che potevamo
addentare la luna
solo col tuo desiderio e la mia miseria
-è la’ che mi attendevi?-
Non funzionano
da schiaccianoci, o forse
la luna non è noce
per noi.
sul cuscino P
Ci lasciammo cadere sul cuscino,
le opere della tua sofferenza
tra un pezzo e l’altro
della nostra musica
quando passi il pennello
sulle mie premesse
acquisto in trasparenza
le opere della tua sofferenza
tra un pezzo e l’altro
della nostra musica
quando passi il pennello
sulle mie premesse
acquisto in trasparenza
domenica 24 dicembre 2017
Falò di Natale
Non c’è santo che tenga
L’insegna col nome
sbatteva per terra
a pezzi.
La piazza cercava le solite finestre delle stanze da letto,
l’edicola, la moto del postino,
lo zampillio della fontana,
il ponce bollente con sigaretta
del bar/tabacchi all’angolo,
il topo dell’aiuola tra le cartacce,
la panchina verde arrugginita
col senzatetto.
L’avevano bruciato
quella notte, giusto a
Natale. Un falò.
La piazza cercava un compromesso
anche bifido, anche rapace e pieno di ragni
tra una nascita e quella morte.
Nascita a cosa?
L’insegna col nome
sbatteva per terra
a pezzi.
La piazza cercava le solite finestre delle stanze da letto,
l’edicola, la moto del postino,
lo zampillio della fontana,
il ponce bollente con sigaretta
del bar/tabacchi all’angolo,
il topo dell’aiuola tra le cartacce,
la panchina verde arrugginita
col senzatetto.
L’avevano bruciato
quella notte, giusto a
Natale. Un falò.
La piazza cercava un compromesso
anche bifido, anche rapace e pieno di ragni
tra una nascita e quella morte.
Nascita a cosa?
venerdì 22 dicembre 2017
gli addendi
È venuto a trovarmi un po’ di scherzo
mentre facevo i conti
cercando di immedesimarmi
nel piacere che possono provare gli addendi
a cambiare di posto
senza cambiare prodotto.
Sai, non ha passato il confine
la voglia di quel bacio
che non mi hai dato.
Ho le labbra ancora
accovacciate sui denti
in attesa che tu ti accorga
di quanto ti mancano
quando saltano come
cavallette sulle tue.
mentre facevo i conti
cercando di immedesimarmi
nel piacere che possono provare gli addendi
a cambiare di posto
senza cambiare prodotto.
Sai, non ha passato il confine
la voglia di quel bacio
che non mi hai dato.
Ho le labbra ancora
accovacciate sui denti
in attesa che tu ti accorga
di quanto ti mancano
quando saltano come
cavallette sulle tue.
giovedì 21 dicembre 2017
piccolo coniglio bianco
piccolo coniglio bianco
corri tutto solo
a inseguire te stesso
sassi gettati al caso in capanne
di paglia
i giorni
che nacqui
non ho mai scelto l'ora
muggiscono faccia
a terra:
diaspora non dice assenza
solo strane disperazioni di vuoto
solo strane disperazioni di vuoto
ah la malizia dei ricordi
ficcati in temerarie
ficcati in temerarie
pronunce!
A caccia di età diverse
ho scovato
strappi colorati:
strappi colorati:
salti, cadute, frustate
sputi e passione.
piccolo coniglio bianco
corri tutto solo
a inseguire te stesso
ho male alla testa di
mia madre,
sdraio per terra le gambe di mio padre
sdraio per terra le gambe di mio padre
secernono in me ghiandole
del padre di mio padre
abbiamo rabbia
rabbia e fuoco io e quei sassi
strangoleremo la capanna col suo orlo
per incontrare l'erede di me
-una speranza-
per incontrare l'erede di me
-una speranza-
sono un po' mio nonno un po' il mio erede
l'uno e l'altro
voglio essere il mio erede.
stare sui polpastrelli di una furia
calma, sconnessa,
voglio essere il mio erede.
stare sui polpastrelli di una furia
calma, sconnessa,
con 2 lettere in più
dell'alfabeto
prima dell'alfa e dopo l'omega
mercoledì 20 dicembre 2017
Ora
ORA
Con un palpito
Con un palpito
ho cambiato scheda al mio destino
per non appartenergli più.
Ho fatto dono nella storia di qualcuno
fuori dall'ora mia.
Ho impilato il mio giorno
dentro il suo,
come un andare a tenergli
caldo per la notte
Ora anche il deserto ha
una voce
Lascio che mi risucchi tu
martedì 19 dicembre 2017
En ce bordeau ou tenons nostre estat (F. Villon)
En ce bordeaux ou tenons nostre estat
(F. Villon: Ballade de la Grosse Margot)
Avevo indosso un vestito di
colore rosso come
amore infuocato
per passeggiare dentro
il mio peccato
che tutti lo vedessero:
ventre liscio e piatto
qualcosa a turno di eretto,
collo inamidato
E in fondo che volete
a ben pensare
ciò che
tutti ci unisce
più che l’amore
è il rosso
del peccato
(F. Villon: Ballade de la Grosse Margot)
Avevo indosso un vestito di
colore rosso come
amore infuocato
per passeggiare dentro
il mio peccato
che tutti lo vedessero:
ventre liscio e piatto
qualcosa a turno di eretto,
collo inamidato
.
Qui nella vita
ove facciam casino
non si disdegna a nessuno
un segno rosso ambrato
Qui nella vita
ove facciam casino
non si disdegna a nessuno
un segno rosso ambrato
E in fondo che volete
a ben pensare
ciò che
tutti ci unisce
più che l’amore
è il rosso
del peccato
domenica 17 dicembre 2017
non voglio P
Non voglio barattare la terra
col cielo,
oggetti a me noti
disperazioni care
la fuga della domanda
nel bianco degli occhi.
Ricucio l'ieri e l'oggi col domani
io qui che vivo il prima e il dopo di ogni istante
e a ciò che manca dico: aspetta
e a quel suono,
quel suono che mi cerca e
che fa male di bellezza
non rispondo mai perché morrei.
Lascio la mia ferita aperta,
da lì passa la terra col suo orrore,
col suo amore
Lo sai vero?
C'è un'innocenza di cui vendicarsi
per questo io sono qui
col cielo,
oggetti a me noti
disperazioni care
la fuga della domanda
nel bianco degli occhi.
Ricucio l'ieri e l'oggi col domani
io qui che vivo il prima e il dopo di ogni istante
e a ciò che manca dico: aspetta
e a quel suono,
quel suono che mi cerca e
che fa male di bellezza
non rispondo mai perché morrei.
Lascio la mia ferita aperta,
da lì passa la terra col suo orrore,
col suo amore
Lo sai vero?
C'è un'innocenza di cui vendicarsi
per questo io sono qui
sabato 16 dicembre 2017
realtà
Chi ha mai parlato di una
realtà interiore?
Interno o esterno,
questione di angolazioni
di punti di vista,
ciò che è doppio
in me
si divide i compiti:
l'esterno canta
quel che l'interno suona.
Profondità:
dimensione di cui bisogna
sbarazzarsi
libertà, gioco lieve di orme
sulla sabbia
realtà interiore?
Interno o esterno,
questione di angolazioni
di punti di vista,
ciò che è doppio
in me
si divide i compiti:
l'esterno canta
quel che l'interno suona.
Profondità:
dimensione di cui bisogna
sbarazzarsi
libertà, gioco lieve di orme
sulla sabbia
Isacco P
L’ariete
ha impigliato
le corna
al tessuto del cielo
e ora ha il cielo tutto avvolto alla testa
Ho radunato i miei pezzi
dentro un ditale
Saltellavano come
alchimie di passaggio
A quel punto mi hai preso per mano e
mi hai condotto dietro il tuo sguardo.
Lì mi aspettava
la traghettarmi la
tua voce
verdetti P
Verdetti
Conservo la paura
dei verdetti,
mettono a tacere
ogni vicenda stralunata
con un sorriso biscazziere.
Tutto ancora è da giocare,
sono bandite le mezze misure
la mia partita è mia, ha in palio
il solito....
panetto di margarina.
Morirò domani:
che nessuno si lamenti per il mio savoir faire.
colazione
Che altro è l'eternità
se non un
infinito futuro?
Una ricca colazione
preparata
per il viaggio
se non un
infinito futuro?
Una ricca colazione
preparata
per il viaggio
non so
Non so
hanno un inizio
una fine,
se hanno una grazia,
un danno
se lasciano qualcosa,
se lanciano un sasso
una differenza
una fine,
se hanno una grazia,
un danno
se lasciano qualcosa,
se lanciano un sasso
una differenza
una folgore
se veramente ci sono
non so se il mio cadavere è
in me
già qualcosa
venerdì 15 dicembre 2017
pioggia
Ha un senso oggi la pioggia
qui in città
ma nessuno sa chi glielo abbia dato
né quale sia,
lei forse
ne avrebbe fatto volentieri a meno
le basta cadere
senza badare a strade, a mari, a
umori
né a chi arriva all'improvviso
né a chi non arriva mai
Si, ha un senso,
ma ne farebbe volentieri a meno
quando finisce
in un dovechessia
come me
qui in città
ma nessuno sa chi glielo abbia dato
né quale sia,
lei forse
ne avrebbe fatto volentieri a meno
le basta cadere
senza badare a strade, a mari, a
umori
né a chi arriva all'improvviso
né a chi non arriva mai
Si, ha un senso,
ma ne farebbe volentieri a meno
quando finisce
in un dovechessia
come me
giovedì 14 dicembre 2017
muri
la follia dei muri che ci circondano
quel nostro attraversarli
accigliati
ogni giorno più volte,
abbiamo inventato
lo sterco dei pensieri
le domande che non
si devono fare
quel nostro attraversarli
accigliati
ogni giorno più volte,
abbiamo inventato
lo sterco dei pensieri
le domande che non
si devono fare
mercoledì 13 dicembre 2017
ho addentato con un morso l’aria
Ho addentato con un morso
colava liquida
sul mento, in gola
mentre scendeva il tempo
sulle vesti
mi siedono addosso le parole e
le forme
ora vengono incontro solo
calendari sfogliati
come volessero qualcosa.
Sono già stati e del
l’aria fresca
colava liquida
sul mento, in gola
mentre scendeva il tempo
sulle vesti
mi siedono addosso le parole e
le forme
ora vengono incontro solo
calendari sfogliati
come volessero qualcosa.
Sono già stati e del
loro dolore
hanno reso compagni
hanno reso compagni
tutti noi
vorrei ancora un percorso
forse i latrati di
una reliquia
il salto della formica
Vorrei saltare i salti
e camminare
come le formiche, sono esse stesse
la traccia che lasciano.
Imbarazzante frangente è
il salto della formica
amore,
come un idioma trasparente
che ti parla e attrae mentre
attizza il tuo fuoco
Io sarò lì, vieni anche tu
e chi vorrà
Diamoci appuntamento
in questo imbarazzo
coll’inverosimile e nove parole
Chi-Sei-Tu-Che-Ancora-Ti-Nascondi-A-Me?
Solleviamo la testa
in uno scatto senza confini
da lì parte e lì arriva
il salto della formica,
il Gran Travaso.
domenica 10 dicembre 2017
Nella notte
Si parte nella notte
contro l’alba che viene
Non porterò animali
ne rumori languenti
lascerò per terra i muscoli
contratti.
Si viaggia leggeri
nella notte
Cambia la punteggiatura
del corpo
contro l’alba che viene
Non porterò animali
ne rumori languenti
lascerò per terra i muscoli
contratti.
Si viaggia leggeri
nella notte
Cambia la punteggiatura
del corpo
sabato 9 dicembre 2017
eutanasia
Eutanasia
Si dice che ben pagato, il boia pugnalava
i condannati al rogo
prima che vivi finissero arrostiti.
Senza quel colpo di misericordia
l'attesa del fuoco
farebbe impazzire.
Se il carnefice è buono
e ci fa grazia
non si brucia da vivi
ma da morti.
Tu non stare a guardarer
non c'è nulla da vedere nella morte
Si dice che ben pagato, il boia pugnalava
i condannati al rogo
prima che vivi finissero arrostiti.
Senza quel colpo di misericordia
l'attesa del fuoco
farebbe impazzire.
Se il carnefice è buono
e ci fa grazia
non si brucia da vivi
ma da morti.
Tu non stare a guardarer
non c'è nulla da vedere nella morte
Non metterò divieti, non censurerò il silenzio
Censurerai tu il miomorireprima?
Se il carnefice è buono,
sotto la pira non viene più nessuno
neanche l'odore di bruciato.
Noi morti di piena morte.
sotto la pira non viene più nessuno
neanche l'odore di bruciato.
Noi morti di piena morte.
marionette
Abbiamo stracciato
le figurine degli eroi,
l’intero editto su di noi.
Ora restano solo
marionette e manichini analfabeti
senza utero ne’ testicoli
stagioni annegate
sulla nuca della globalizzazione.
ma chi ha rubato
la nostalgia di ricominciare?
le figurine degli eroi,
l’intero editto su di noi.
Ora restano solo
marionette e manichini analfabeti
senza utero ne’ testicoli
stagioni annegate
sulla nuca della globalizzazione.
ma chi ha rubato
la nostalgia di ricominciare?
venerdì 8 dicembre 2017
caravanserraglio
mi esplode tra le mani la giornata
come un pensiero molesto
Si fa del proprio vuoto
un caravanserraglio
un esilio di minuti in carovana,
ore viandanti stanche
di girarsi i pollici da secoli
Venne a trovarci senza volto
una figura antica,
solo segmento del ritorno
a mia madre.
l’angoscia è plurale
ma si declina al singolare
come un pensiero molesto
Si fa del proprio vuoto
un caravanserraglio
un esilio di minuti in carovana,
ore viandanti stanche
di girarsi i pollici da secoli
Venne a trovarci senza volto
una figura antica,
solo segmento del ritorno
a mia madre.
l’angoscia è plurale
ma si declina al singolare
mercoledì 6 dicembre 2017
in punta di dolore
ogni tanto è
più acuta
quella punta di dolore
che porta
il tuo nome
un cambio di voce
nel mio desiderio di te.
più acuta
quella punta di dolore
che porta
il tuo nome
un cambio di voce
nel mio desiderio di te.
martedì 5 dicembre 2017
il canto del tacchino
Curioso!
Non so ancora chi sarò lì dove
i tacchini a Natale sono tutti
pelle e ossa,
ma ormai non riesco più a
pensarmi altrove.
E allora dò
appuntamento a tutti
sapere il nome, sapere ...
...il nome
canta il mio tacchino
Forse mi prende in giro!
Non so ancora chi sarò lì dove
i tacchini a Natale sono tutti
pelle e ossa,
ma ormai non riesco più a
pensarmi altrove.
E allora dò
appuntamento a tutti
sapere il nome, sapere ...
...il nome
canta il mio tacchino
Forse mi prende in giro!
Attraverso
Scendo di gradino in gradino
in un lento precipizio.
Non mi succedono più
vette d’infinito, né sedie vuote
a gironzolare attorno
ai miei punti deboli.
Ci fu per me
il tempo
delle vette infinite dalle sedie vuote
a pensare il non osar pensare,
l’ a chi...
che mi sgangherava
ogni appartenenza
e mi attraeva a sé e
mi strangolava e
piazze affollate e vuote
di me, solo di me col mal di pancia
e...un po’ di quell’ignoto te che quindi è me
Incertezza tra lui, tu...mio dolce assassino.
un po’ marionetta e un po’ manichino.
Adesso
una donna, di antichi misteri
incappucciata,
intona nenie e
scende, scende cantilene
dondolando,
la fata Attraverso
l’accompagna
sbirciando ogni tanto tra i chiavistelli
nel fondo del baule
Una maschera,
datemi una maschera
che non mi somigli
perché io somiglio a tutte le maschere
e non so più inventare
alcun mio nome.
in un lento precipizio.
Non mi succedono più
vette d’infinito, né sedie vuote
a gironzolare attorno
ai miei punti deboli.
Ci fu per me
il tempo
delle vette infinite dalle sedie vuote
a pensare il non osar pensare,
l’ a chi...
che mi sgangherava
ogni appartenenza
e mi attraeva a sé e
mi strangolava e
piazze affollate e vuote
di me, solo di me col mal di pancia
e...un po’ di quell’ignoto te che quindi è me
Incertezza tra lui, tu...mio dolce assassino.
un po’ marionetta e un po’ manichino.
Adesso
una donna, di antichi misteri
incappucciata,
intona nenie e
scende, scende cantilene
dondolando,
la fata Attraverso
l’accompagna
sbirciando ogni tanto tra i chiavistelli
nel fondo del baule
Una maschera,
datemi una maschera
che non mi somigli
perché io somiglio a tutte le maschere
e non so più inventare
alcun mio nome.
lunedì 4 dicembre 2017
femminile
Ho messo un colore su ogni polpastrello
per accanirmi
su tutto ciò che tocco
Ha la colpa di esserci
e io
ho invece voglia
di stravolgere
La mia irrequietezza non si placa
l’ho sorpresa a remare
in un bicchiere
con un palo a tre punte.
e incarognirsi di più
cercando di
restarvi infilzata
È sempre sbigottita
per la mia nascita
nel piombo fuso
con un corpo che esige
e fianchi di donna che mai
perdoneranno
le smagliature alle calze di seta.
per accanirmi
su tutto ciò che tocco
Ha la colpa di esserci
e io
ho invece voglia
di stravolgere
La mia irrequietezza non si placa
l’ho sorpresa a remare
in un bicchiere
con un palo a tre punte.
e incarognirsi di più
cercando di
restarvi infilzata
È sempre sbigottita
per la mia nascita
nel piombo fuso
con un corpo che esige
e fianchi di donna che mai
perdoneranno
le smagliature alle calze di seta.
SENZA MASCHERA SENZA PAROLA
Un masch-io
apparentemente senza masch-era,
attraversa di continuo
la scena
senza dire nulla
Talvolta apre la bocca
come per parlare
Ma sarà il caso?
Non c’è attesa
Tutto è già accaduto
in piccole dosi
Devo capire ancora
che effetto mi fa la musica
domenica 3 dicembre 2017
mi travesto
Mi travesto e mi attraverso.
Lì in fondo c'è una nicchia
che invecchia
una figura d’ombra
vi cammina dentro.
Mi ricordo di Dio
al giallo del semaforo
Lì in fondo c'è una nicchia
che invecchia
una figura d’ombra
vi cammina dentro.
Mi ricordo di Dio
al giallo del semaforo
martedì 28 novembre 2017
Una cosa qualunque
-se nel tempo ci fosse un anno qualunque
lì vorrei vivere
-se nello spazio ci fosse un luogo qualunque
lì vorrei alloggiare
-se nel linguaggio ci fosse un nome
qualunque e
nelle reti del tuo pensiero restasse impigliato
qualunque e
nelle reti del tuo pensiero restasse impigliato
un viso qualunque,
subito direi che è il mio
subito direi che è il mio
-se ci fosse un amore qualunque
nel pozzo asciutto davanti casa
mi tufferei a capofitto
senza indugi
-E se dopo ci fosse anche
una morte qualunque con un
bel necrologio sul quotidiano
del mio luogo qualunque...bel necrologio sul quotidiano
A venir meno
è sempre la sapienza
è sempre la sapienza
del caffè caldo la mattina.
Un rifugio di lusso le piccole cose.
Solo, non datemi per sudario
un giornale qualunque
la mia assenza
COME DIO
<<Dio è assenza di Dio. L'esilio nell'esilio>>
Reb Sarda
E. Jabés, Il libro delle interrogazioni: Il libro di Yukel 515
"Pregaci Signore
pregaci
siamo vicini"
P- Celan, Grata di Parole: TENEBRAE
Come Dio,
sono solo
la mia assenza
per questo
somiglio alla realtà
lunedì 27 novembre 2017
La cavalcata del dolore d'esserci
"Chi cavalca così tardi nella notte e nel vento" |
Questa è la vicenda di un dolore impossibile
consumato al galoppo
nei campi a distesa di un cuore arso
come stoppia
tra file d’ alberi fantasma e
crepe di fantasmi che si concedono
a una boscaglia dopo l'altra
consumato al galoppo
nei campi a distesa di un cuore arso
come stoppia
tra file d’ alberi fantasma e
crepe di fantasmi che si concedono
a una boscaglia dopo l'altra
a voler disarcionare dalle tue ciglia
lacrime che non scendono ma salgono
Una storia che non c’è
-non c’è mai stata e mai ci sarà-
una stregoneria
che passa attraverso parole che trafiggono
veloci
il tempo che abbiamo
e solo quello
(era un inquisitore quel
pettine che mi baciò la spalla
e mi lasciò il suo marchio?)
e che vendiamo a poco prezzo
a una sorte d'accatto
-che tutto si piglia
nei luoghi comuni-.
Mi hanno beccata calva e spettinata
a contare le dita di una mano tagliata
poi dell'altra e a sbagliare,
a sbagliare a contare
perché non arrivavo a 10
e le mie dita invece le avevano le chiome degli alberi.
E anche il cielo non c’era più
Una storia che non c’è
-non c’è mai stata e mai ci sarà-
una stregoneria
che passa attraverso parole che trafiggono
veloci
il tempo che abbiamo
e solo quello
(era un inquisitore quel
pettine che mi baciò la spalla
e mi lasciò il suo marchio?)
e che vendiamo a poco prezzo
a una sorte d'accatto
-che tutto si piglia
nei luoghi comuni-.
Mi hanno beccata calva e spettinata
a contare le dita di una mano tagliata
poi dell'altra e a sbagliare,
a sbagliare a contare
perché non arrivavo a 10
e le mie dita invece le avevano le chiome degli alberi.
E anche il cielo non c’era più
Solo i fantasmi non conoscono
esagerazione
esagerazione
sabato 25 novembre 2017
continuare
Sono stanca
di andare all'inseguimento
di andare all'inseguimento
i richiami ormai hanno girato
l'angolo
e il turbamento si è infilato a precipizio
dentro la porta di casa.
Con il cucchiaio raccolgo per strada
-ma dove?-
-ma dove?-
il tempo della foschia,
una follia
m'è madre e mi culla.
una follia
m'è madre e mi culla.
Devo ancora scavare e intagliare
intagliare e scavare luoghi
della mia pelle
-ma dove?-
per sapere che la normalità
è una meravigliosa vagina
di cui solo pochi
sono degni
Continuare? Forse.
In frigo c'è ancora un po' di
follia da sgranocchiare
pulcino
Talvolta per strada si incontra la poesia
"Mia madre mi ha abbandonato
Io sono uscito dall'uovo e
mi sono perso
L'uovo si è dischiuso
e io
sono uscito.
Pulcino"
un clochard
"Vite di strada"
da NEMO (RAI 2)
del 23/11/2017
venerdì 24 novembre 2017
nella piazza
Nella piazza,
era strana l'insegna,
era strana l'insegna,
parlava:
chiedeva ai pendolari
di lasciarsi
lucidare le scarpe
lucidare le scarpe
per fermarli
prima che salissero sull'autobus
prima che salissero sull'autobus
-sacralità-
non voleva nulla in cambio.
Era un'insegna vuota,
vuota e viva
una metamorfosi incompiuta,
come tutti
martedì 21 novembre 2017
con un sobbalzo
Con un sobbalzo
amo il mio buio e lo temo
non trovo le cose, le atmosfere
nemmeno me
Non è più di così
nell'istante brevissimo in cui
tocco la fine
pulviscolo
PULVISCOLO
Ho l'umore fantasioso di una lucertola
dalla coda mozza
e non voglio chiedere scusa
se il sorriso dell'albero
ci viene
incontro
rubando i movimenti alla pietra
Semplicemente siamo
Semplicemente siamo
e non c'è nome
che non sia di polvere
dove si sperava una luce
Ora cavalcare
una foglia
è solo ritornare da dove si è
venuti
Sulla tavola cerchiamo invano
qualcosa.
Non c'è più nulla
lunedì 20 novembre 2017
Semaforo
Rapsodicamente
giro la testa.
Trattengo una parola un salto
faccio finta di niente
non mi fermo al semaforo
se segna bianco.
Non sono i tuoi occhi
giro la testa.
Trattengo una parola un salto
faccio finta di niente
non mi fermo al semaforo
se segna bianco.
Non sono i tuoi occhi
Tutto lì è bianco
con qualche macchia blu
con qualche macchia
Non sono i tuoi occhi blu
Non sono i tuoi occhi blu
Mi disincrosta
una voce.
Ma io sono passata
al semaforo
Non era vero
per lui il presente è inconsistente
per lui il presente è inconsistente
ma vive di presente
Aggiro
Aggiro
il semaforo.
Non apro mai bene gli occhi
venerdì 17 novembre 2017
luce
La luce,
questa luce
non basta alla mia paura
Ci sono storie che cominciano
e finiscono
mentre io non riesco a vivere la mia,
dov’ è finita la mia fionda?
Adesso è il momento di
mirare a quel Golia
che mi incenerisce dentro.
Sto con l’animo come sospeso in quest’ora,
in punta di piedi
si avvicinano gli altri
questa luce
non basta alla mia paura
Ci sono storie che cominciano
e finiscono
mentre io non riesco a vivere la mia,
dov’ è finita la mia fionda?
Adesso è il momento di
mirare a quel Golia
che mi incenerisce dentro.
Sto con l’animo come sospeso in quest’ora,
in punta di piedi
si avvicinano gli altri
cent'anni
Perché gli occhi oggi
si rifiutano di guardare
fuori?
Guardano dentro,
vogliono creare loro
le cose da vedere.
Poter riavere i miei cent'anni,
così pieni d'anime
e persone che non c'erano,
anni che rivelano anni
-anni luce, anni me-.
Non erano una malattia da curare,
un metro
per misurare a chilometri
il pensiero
una fame graffiante al passaggio.
Tutt’altro,
erano gli altiforni del mio carbone
e adesso
non so se li riavrò
mai più
si rifiutano di guardare
fuori?
Guardano dentro,
vogliono creare loro
le cose da vedere.
Poter riavere i miei cent'anni,
così pieni d'anime
e persone che non c'erano,
anni che rivelano anni
-anni luce, anni me-.
Non erano una malattia da curare,
un metro
per misurare a chilometri
il pensiero
una fame graffiante al passaggio.
Tutt’altro,
erano gli altiforni del mio carbone
e adesso
non so se li riavrò
mai più
inquietudine
Sono sparita dentro l' inquietudine
come dentro un sacco a pelo
e continuo
ad avere freddo.
L'inquietudine non è la mia inquietudine,
sono io.
Solo dalle bestie possiamo
apprendere come si fa
ad amare la vita?
Tempo allo specchio
Ho messo il tempo
nel mio specchio
era il momento
ho appeso lo specchio
nel vestibolo della poesia
a capovolgere versi.
Dopo sarebbe stato troppo tardi.
Volevo un tempo poeta
che carezzasse la carne
delle parole
e ne divorasse l'anima.
Che frugasse in arcane dimensioni
e respirasse aliti nuovi
di ribelli/pacificate tensioni,
Dopo...
Ma quale "dopo"?
Che del mio senso nudo facesse
il vestito da strappare
con i colori della vita e
del suo mistero, che denudasse
le mie parole e con esse mi denudasse.
Che fosse il mio amante insomma!
Ma lui non sapeva da che parte stare,
Nemmeno io lo so.
nel mio specchio
era il momento
ho appeso lo specchio
nel vestibolo della poesia
a capovolgere versi.
Dopo sarebbe stato troppo tardi.
Volevo un tempo poeta
che carezzasse la carne
delle parole
e ne divorasse l'anima.
Che frugasse in arcane dimensioni
e respirasse aliti nuovi
di ribelli/pacificate tensioni,
Dopo...
Ma quale "dopo"?
il vestito da strappare
con i colori della vita e
del suo mistero, che denudasse
le mie parole e con esse mi denudasse.
Che fosse il mio amante insomma!
Ma lui non sapeva da che parte stare,
Nemmeno io lo so.
giovedì 16 novembre 2017
scherzi del tempo
il tempo scherza con le parole
se ne invaghisce
o le scolorisce
e io sto sospesa come un lenzuolo steso
tra ciò che ho detto e ciò che non ho detto.
Parlare è un dondolo
se ne invaghisce
o le scolorisce
e io sto sospesa come un lenzuolo steso
tra ciò che ho detto e ciò che non ho detto.
Parlare è un dondolo
La carne e lo spirito
Eppure il pane è caldo, appena sfornato
una finestra sbatte violenta
su una musica che suona
la interrompe,
poi la musica riprende
Per chi?
Per qualcuno
Ma per qualcuno chi?
La finestra sbatte, sbatte
su nani e su giganti che sono
riverberi (falsi?)
della nostra carne,
o forse solo di impronte
nostre/non nostre.
Pane di sudore
Eppure dove sono i pensieri virtuosi?
Qualche domanda indugia
alla fermata dell'autobus:
sa accalappiare una tensione
imitare la nostra immagine
salire sui nostri mezzi.
La finestra sbatte sulle domande,
il gioco certo val più della
candela ma,
per carità,
evitiamo che lo spirito spenga la carne!
Ad essi appartiene ogni fornicazione
una finestra sbatte violenta
su una musica che suona
la interrompe,
poi la musica riprende
Per chi?
Per qualcuno
Ma per qualcuno chi?
La finestra sbatte, sbatte
su nani e su giganti che sono
riverberi (falsi?)
della nostra carne,
o forse solo di impronte
nostre/non nostre.
Pane di sudore
Eppure dove sono i pensieri virtuosi?
Qualche domanda indugia
alla fermata dell'autobus:
sa accalappiare una tensione
imitare la nostra immagine
salire sui nostri mezzi.
La finestra sbatte sulle domande,
il gioco certo val più della
candela ma,
per carità,
evitiamo che lo spirito spenga la carne!
Ad essi appartiene ogni fornicazione
mercoledì 15 novembre 2017
Un grammo di presente
Regalatemi un grammo, un solo grammo
di presente vostro
che io l’abbia
a farmi accarezzare per un attimo
il mio l’ho dimenticato posato lì
sul comodino tra la polvere in attesa
e adesso scompare
ad ogni sguardo
e poi sia come fu il futuro
sia come sarà il passato
Tra me e voi
ogni sguardo è
principio di parola.
Nel tempo di ogni dire l’avventura
ha inizio.
Quando ancora ti muovi
tra i bisbigli
io lì ti avverto.
Ho scorza di me
mi reinvento.
Stringi forte
se apri la mano viene giù
tutto.
di presente vostro
che io l’abbia
a farmi accarezzare per un attimo
il mio l’ho dimenticato posato lì
sul comodino tra la polvere in attesa
e adesso scompare
ad ogni sguardo
e poi sia come fu il futuro
sia come sarà il passato
Tra me e voi
ogni sguardo è
principio di parola.
Nel tempo di ogni dire l’avventura
ha inizio.
Quando ancora ti muovi
tra i bisbigli
io lì ti avverto.
Ho scorza di me
mi reinvento.
Stringi forte
se apri la mano viene giù
tutto.
lunedì 13 novembre 2017
Salmo 151
SALMO 151
Cosa di me,
fa me?
Una montagna pesa sulla mia testa,
la tengo a stento in equilibrio
e indosso ai piedi molli
lo spavento.
Vado a spasso
-uomo o donna che importa?-
per storie tristi
e allegre,
mi aggiro tra i mesi dell'anno
come cerchio
da quadrare
-miracolo-.
Qualcuno da qualche
parte mi aspetterà
chiederò a lui ciò che di me
non so/so già ancora.
C'è una sagoma
laggiù che mi somiglia
potrei essere io
Ha i piedi molli
e una montagna sulla testa.
In giro si dice:
vuole troppo
del nulla
È di me che si parla?
Il biglietto del metrò per scomparire
tra gli odori della gente
presto non basterà più.
All'anagrafe c'è solo un nome
congelato: quello di D/io.
Sotto a chi tocca!
Cosa di me,
fa me?
Una montagna pesa sulla mia testa,
la tengo a stento in equilibrio
e indosso ai piedi molli
lo spavento.
Vado a spasso
-uomo o donna che importa?-
per storie tristi
e allegre,
mi aggiro tra i mesi dell'anno
come cerchio
da quadrare
-miracolo-.
Qualcuno da qualche
parte mi aspetterà
chiederò a lui ciò che di me
non so/so già ancora.
C'è una sagoma
laggiù che mi somiglia
potrei essere io
Ha i piedi molli
e una montagna sulla testa.
In giro si dice:
vuole troppo
del nulla
È di me che si parla?
Il biglietto del metrò per scomparire
tra gli odori della gente
presto non basterà più.
All'anagrafe c'è solo un nome
congelato: quello di D/io.
Sotto a chi tocca!
Dovunque "qui e ora"
Non è come
voler vivere mille e mille vite
voler vivere mille e mille vite
diverse, una dopo l'altra
asserragliate alla spina dorsale
o in fuga per i bordi del corpo verso
altri miei corpi non ancora nati:
non è questione di aggiornamento software.
asserragliate alla spina dorsale
o in fuga per i bordi del corpo verso
altri miei corpi non ancora nati:
non è questione di aggiornamento software.
No,
è come voler vivere
è come voler vivere
mille e mille volte
lo stesso giorno
lo stesso momento
lo stesso sguardo, respiro, sorriso
questo
"qui e ora"
in tutti i mille luoghi che amo,
senza rinunciare a
colori,
odori
odori
atmosfere
presenze
presenze
richiami che hanno girato l'angolo
nell'istante brevissimo in cui
eternamente
l'oggi era già domani.
eternamente
l'oggi era già domani.
I luoghi della mia visita
mi chiamano a sé.
mi chiamano a sé.
la mia mansuetudine, eccitata
pretende
sabato 11 novembre 2017
mentre parliamo
Mentre parliamo
accade sempre qualcosa
che non sai.
Non è necessario saperlo
-conservo la paura dei verdetti-.
Un’eco,
una domanda senza voce,
giace nei millenni
fedele e forse dimenticata
una dissonanza
incespica nel cammino
ha messo
la scarpa destra
nel piede sinistro
Venne a incontrarci
il tempo
venerdì 10 novembre 2017
Sulla pagina
Non ci metto molto
a spazientirmi per
le ansie da prestazione
di una pagina bianca
apprensiva
come una formica.
Eppure è lì che
vivo ancora la mia rivolta
quotidiana,
lì dove non c' è nulla
che possa essermi concesso
senza che la pagina si strappi.
Ma tu
regalami il sorriso
della tua pelle
stanca,
è da quella ruga che sono
passata
sul mio tappeto volante,
ricordi?
Chiedevo perdono al tempo
se mi beccava a
vendere cappelli alla sapienza
Ora non c'è più spazio per lo zelo,
solo per le favole
giovedì 9 novembre 2017
in due
Ti ho diviso in due,
intero eri troppo
per me
lucignolo di felicità.
Dovrei decidermi a scegliere
sotto quale lampione
fumare il pacchetto vuoto
con ancora l'odore dell'ultima sigaretta
e
svolazzare leggero
nella nebbia
con frizzi e lazzi.
Non voglio guardare nulla
che muore
sono un inventore di sorrisi
per sole statue
intero eri troppo
per me
lucignolo di felicità.
Dovrei decidermi a scegliere
sotto quale lampione
fumare il pacchetto vuoto
con ancora l'odore dell'ultima sigaretta
e
svolazzare leggero
nella nebbia
con frizzi e lazzi.
Non voglio guardare nulla
che muore
sono un inventore di sorrisi
per sole statue
LA CHIAVE
LA CHIAVE
C'è stato un tempo
in cui chiudevo in un cassetto
me stessa e te,
per riprenderci poi, dopo cena,
e andare a letto a far l' amore.
Si stava bene
a rovistare tra le cose quotidiane,
le grandi decisioni per l'ora seguente
la scelta della borsa,
il colore della cravatta
che poi, come al solito, non avresti indossato,
capire come sarebbe stato il mondo oggi
dopo l'ennesimo scandalo sul giornale
o il chiacchiericcio su malattie esantematiche
e vaccini.
Atterravamo insieme tra pioggia e sole
sul nostro tempo stupido e prezioso,
lo leggevamo in ciò che non è scritto.
La chiave,
dov'è finita la chiave?
Non si può lasciare il cassetto aperto:
siamo un segreto da non svelare
un viatico di atmosferica complicità
per il nostro privato al di là.
La chiave,
dove hai voluto gettare la chiave?
C'è stato un tempo
in cui chiudevo in un cassetto
me stessa e te,
per riprenderci poi, dopo cena,
e andare a letto a far l' amore.
Si stava bene
a rovistare tra le cose quotidiane,
le grandi decisioni per l'ora seguente
la scelta della borsa,
il colore della cravatta
che poi, come al solito, non avresti indossato,
capire come sarebbe stato il mondo oggi
dopo l'ennesimo scandalo sul giornale
o il chiacchiericcio su malattie esantematiche
e vaccini.
Atterravamo insieme tra pioggia e sole
sul nostro tempo stupido e prezioso,
lo leggevamo in ciò che non è scritto.
La chiave,
dov'è finita la chiave?
Non si può lasciare il cassetto aperto:
siamo un segreto da non svelare
un viatico di atmosferica complicità
per il nostro privato al di là.
La chiave,
dove hai voluto gettare la chiave?
mercoledì 8 novembre 2017
silenzio in biblioteca
Silenzio in biblioteca
Ho messo il pallottoliere
...............in biblioteca.
...............in biblioteca.
Così posso contare
più facilmente,
nei ripiani vuoti,
i libri che non ci sono
.............e dividere i loro punti
dalle loro virgole
.......nei respiri che sfogliano le pagine
più facilmente,
nei ripiani vuoti,
i libri che non ci sono
.............e dividere i loro punti
dalle loro virgole
.......nei respiri che sfogliano le pagine
Posso contare
.........gli incontri e gli scontri
tra chi legge e chi viene letto
il veloce inabissarsi del primo
...il venire a galla
..........lento
................del secondo
.........gli incontri e gli scontri
tra chi legge e chi viene letto
il veloce inabissarsi del primo
...il venire a galla
..........lento
................del secondo
un gioco di distanze che separa e unisce
e la paura
.........di incontrarsi
in uno specchio
dentro una lettura.
.........di incontrarsi
in uno specchio
dentro una lettura.
Come appartieni
........a ciò che leggi!
Quanti mi piaccio e mi dispiaccio
............intrecciati
che ti sbattono in faccia
.....persino
le .... ricette di cucina.
........a ciò che leggi!
Quanti mi piaccio e mi dispiaccio
............intrecciati
che ti sbattono in faccia
.....persino
le .... ricette di cucina.
Ho messo il pallottoliere
..........in biblioteca.
..........in biblioteca.
Chi verrà a leggere
..........credo, si troverà
in un qualche punto che
................ancora non sa
e ci sarà silenzio.
..........credo, si troverà
in un qualche punto che
................ancora non sa
e ci sarà silenzio.
Non ci sarà bisogno
...di andare
............in manicomio
per trovare
in poveri vuoti d'anime
...........che hanno i vetri rotti
fondi di verità.
...di andare
............in manicomio
per trovare
in poveri vuoti d'anime
...........che hanno i vetri rotti
fondi di verità.
martedì 7 novembre 2017
"altro mai nulla"
"Altro mai nulla"
Ho sognato che guidavo un aereo
in alto in alto
e superavo case,
villaggi, montagne
oceani,
universi
Poi andavo giù, giù
fin quasi a sfiorare terra
ma non volevo toccarla perché
non sapevo come ripartire,
allora mi affrettavo a risalire:
la cloche verso il nulla,
pedalavo forsennatamente
come su una bici nell'aria della notte.
Vita con me dentro
senza mai partire
senza mai atterrare
senza mai arrivare
senza identità
Senza
mai
Ho sognato che guidavo un aereo
in alto in alto
e superavo case,
villaggi, montagne
oceani,
universi
Poi andavo giù, giù
fin quasi a sfiorare terra
ma non volevo toccarla perché
non sapevo come ripartire,
allora mi affrettavo a risalire:
la cloche verso il nulla,
pedalavo forsennatamente
come su una bici nell'aria della notte.
Vita con me dentro
senza mai partire
senza mai atterrare
senza mai arrivare
senza identità
Senza
mai
venerdì 3 novembre 2017
cipolla
Ho il corpo fatto di
molte pagine
quando ne sfoglio
una
appare qualcosa
che non c’era
in quella precedente
e nemmeno in quella che
viene dopo.
Quasi l’anima
avesse consistenza di
cipolla!
A quale nascita che
mi cresce dentro
rivolgo lo sguardo
mentre mi spoglio?
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