Come un sasso in catene
gettato
in uno stagno,
l'anima pesa
sul respiro degli angeli.
Fuori da ogni sussulto,
giace ora assurda,
immobile e stanca
come la tua
e gli angeli
non possono più volare.
Vieni fratello,
apriamo la porta
all'orizzonte.
Facciamolo entrare:
che si mostri.
Spezziamo le funi che incatenano
con un sorriso ribelliamoci
al fato
stringendo le nocche
fino a farle bianche
poi sferriamo
il pugno.
che gli angeli
ricomincino a volare
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