LE SFINGI DEL SILENZIO
Ho dinnanzi a me un fragore
di rabbia, di dolore:
é la mia parola.
Le guardo dentro in gola.
Scorgo suoni pronti a piombare
come saette
sulla ambigue complicità del giorno,
e a sventrare
le sfingi del silenzio
ostinato e balordo,
che impietrite lassù,
dinnanzi alle piramidi
dei discorsi inutili
sovrastano
il lamento disperato
di chi é
solo e inascoltato.
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