Il sonno mi invadeva,
dolce, deciso.
Un torpore infinito,
senza nome,
L'attesa era finita,
era arrivato.
Ma sul più bello
se ne era anche andato.
Avrei voluto graffiarne
l'ombra,
fermarne la presenza,
afferrarne la forma.
Lasciar che mi dicesse:
"sto aspettando.
Son venuto per te,
ti manco tanto.
Piccina non volevi che venissi?
Che fermassi sul tuo seno
il mio vagare?
Ora sono qui,
fermo ad aspettare
che tu mi appaia.
Lasciati trovare!
Che ti accarezzi,
che colga il tuo sapore.
Trasformati per me in audace fiore
La tua veste cadrà
tra le mie mani.
Il mio desiderio
non attende domani.
Imperioso viola il tuo segreto
per farti mia adesso
sul sagrato di quella chiesa
che si intravede in fondo
e fa pensare anche
ad un altro mondo".
Questo attendevo
dalla sua presenza.
Ed invece fuggiva come un ladro
Lasciando dietro sè
la mia speranza
i miei seni scoperti
senza riluttanza.
Era andato già via.
Era scomparso.
Oltre quella collina
s' era nascosto.
A nulla il mio desiderio
era valso.
Traccia di lui
era solo nel mio sogno.
Il sonno mi invadeva
dolce deciso,
un torpore infinito,
senza nome
Baci rubati senza una presenza,
lasciati all' ombra
di un'evanescenza.
Ancora una volta
stavo li a guardare,
ad attendere il reale suo arrivare,
la sua presenza al mio fianco,
per dirgli: resta!
Del tuo sapore non mi stanco!
dolce, deciso.
Un torpore infinito,
senza nome,
L'attesa era finita,
era arrivato.
Ma sul più bello
se ne era anche andato.
Avrei voluto graffiarne
l'ombra,
fermarne la presenza,
afferrarne la forma.
Lasciar che mi dicesse:
"sto aspettando.
Son venuto per te,
ti manco tanto.
Piccina non volevi che venissi?
Che fermassi sul tuo seno
il mio vagare?
Ora sono qui,
fermo ad aspettare
che tu mi appaia.
Lasciati trovare!
Che ti accarezzi,
che colga il tuo sapore.
Trasformati per me in audace fiore
La tua veste cadrà
tra le mie mani.
Il mio desiderio
non attende domani.
Imperioso viola il tuo segreto
per farti mia adesso
sul sagrato di quella chiesa
che si intravede in fondo
e fa pensare anche
ad un altro mondo".
Questo attendevo
dalla sua presenza.
Ed invece fuggiva come un ladro
Lasciando dietro sè
la mia speranza
i miei seni scoperti
senza riluttanza.
Era andato già via.
Era scomparso.
Oltre quella collina
s' era nascosto.
A nulla il mio desiderio
era valso.
Traccia di lui
era solo nel mio sogno.
Il sonno mi invadeva
dolce deciso,
un torpore infinito,
senza nome
Baci rubati senza una presenza,
lasciati all' ombra
di un'evanescenza.
Ancora una volta
stavo li a guardare,
ad attendere il reale suo arrivare,
la sua presenza al mio fianco,
per dirgli: resta!
Del tuo sapore non mi stanco!
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