Un terremoto di ore questa fretta.
Chi ha prenotato l' amnistia
rischia di non trovare
più il peccato e la sua voce
La carne è un ponte che il desiderio ha
attraversato
una volta e
ancora e ancora
una goccia di pioggia
inzuppata di sguardi
che appartiene a tempeste
diverse sui polpastrelli
l' andare immobile
di un fruscio
dietro le orecchie
del bosco mentre accende i toni:
cose che non puoi portar via
né lasciare sul tavolo
come posate
rubo una sorpresa
ogni notte
al tuo rasoio usato
male:
una guancia ruvida
a stupirmi il volto
Si aprono i profondi sigilli
arrampicano scomposti in te
e tu li strappi e poi li dici al vento
suonami cantami danzami
minacciami di non saper peccare
sta per scoppiare una granata
sulle ali dell'uccello in volo
Qui non c'è mai un silenzio
che non abbia detto
niente
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