era piena di fantasmi
vagavano svaniti,
ribollenti sotto
veli bianchi.
Provenivano da suoni,
da memorie, da tempi
avari di ricordi ormai
dissolti nell'anima,
da ascolti di parole
impronunciate,
raccolte in silenziose retoriche
archiviate.
Erano tanti, li riconoscevo
a tratti nel loro sfiorarmi
e avevano un odore
inconfondibile:
l'odore del rimpianto,
delle occasioni perdute,
del dolore.
Su di essi mi abbatto
singhiozzante,
la vostra sofferenza
ho nella carne.
Parlate, mostri
parlate ed il mio pianto
soccorrerà la vostra essenza
ottenebrante!
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