Non lo ignoro:
in frantumi sei colui che si aggrappa
il rotto (a) tutto
nel tuo fiume scorre un sogno in maschera
si dilegua
io sono colei la cui carne
si aggrappa alle ossa
sono l'albero che sbatte sulle
sue foglie
tu sei un alibi
io solo un equivoco
tu scopri che il nostro nome è un grido
domenica 24 novembre 2019
la pentola
la pentola bolliva
borghesemente bolliva
e noi
a testa china
sulla versione più pericolosa
di quei portavoce ruffiani che
chiamiamo "me"
fans accesi di piccoli ritocchi
di assillanti "lavori in corso"
borghesemente bolliva
fandonie
e noi
a testa china
sulla versione più pericolosa
di quei portavoce ruffiani che
chiamiamo "me"
sempre in coppia con se stessi
fans accesi di piccoli ritocchi
di assillanti "lavori in corso"
veloci a rallentare
a fare lo sgambetto
sazi del loro freddo
a divorare brandelli di parole
della mia prigione conosco
il tuo sguardo
della mia prigione conosco
il tuo sguardo
sabato 23 novembre 2019
profumo
è profumo mozzato
questa inquietudine
guarda avanti
tu e i tuoi fogli d'anima: una mezza coltre
ogni sera sul letto
rampicando l'umano
come sentenza d'amore
nel palmo
le castagne d'autunno
ancora calde
tu le sbucci
questa inquietudine
guarda avanti
poi indietro
taglia a fette tre o quattro deserti
per spodestare
ogni infinito squadernato
per spodestare
ogni infinito squadernato
tu e i tuoi fogli d'anima: una mezza coltre
ogni sera sul letto
rampicando l'umano
come sentenza d'amore
nel palmo
le castagne d'autunno
ancora calde
tu le sbucci
le assaggi ad
una
a
una
una
a
una
parlo con te maschera
Parlo con te,
maschera
sta a sentire!
.
un uomo come uno dei giorni
ti indossa
e tu lo denudi
con lo sguardo da nessun luogo
con l’occhio di nessun dio
.
non progettare consultori spirituali
nei tuoi specchi
ingrugnati:
.
senza sapere quel che ha fatto
(faceva solo "forse")
un uomo come uno dei giorni
se n'è andato:
forse non c’è mai stato
tu eri la sua contraddizione
cocente distrazione
.
l’ amuleto
del suo deserto
ti straccio maschera
avevo fame:
l’hai raddoppiata
parlo con te maschera
sta a sentire:
un uomo come uno dei giorni
ti indossa
e tu lo denudi
con li sguardo da nessun luogo
con l'occhio da nessun dio
non progettare i miei consultori spirituali
nei tuoi specchi
ingrugnati:
senza sapere quel che ha fatto
(faceva solo "forse")
un uomo come uno dei giorni
un uomo come uno dei giorni
se n'è andato
forse non c'è mai stato
tu eri solo la sua contraddizione
cocente distrazione
l'amuleto
nel suo desertoti strappo maschera
avevo fame
tu l'hai raddoppiata
lunedì 18 novembre 2019
sto qui
Sto qui
qui all’angolo dietro l’ugola
per il mio clitoride* la sua gemella
qui all’angolo dietro l’ugola
per il mio clitoride* la sua gemella
Sono entrata dentro
la voce
volevo scrutare spolverare
mettere ordine e anche no
lucidare cose:
sospiri gemiti singhiozzi parole
logorii alla rinfusa
la voce
volevo scrutare spolverare
mettere ordine e anche no
lucidare cose:
sospiri gemiti singhiozzi parole
logorii alla rinfusa
Quell’urlo sentite! quell’urlo
ancora divampa nell'ugola
come un orgasmo
è bello: nuovo giovane
argentino sbigottito
un urlo lucido
ancora divampa nell'ugola
come un orgasmo
è bello: nuovo giovane
argentino sbigottito
un urlo lucido
E c’è il bianconiglio
nella voce
s’inchina a cogliere grane
"E' tardi, è tardi" grida
urta il tavolo lo rovescia:
azz!
nella voce
s’inchina a cogliere grane
"E' tardi, è tardi" grida
urta il tavolo lo rovescia:
azz!
Comprate comprate la mia voce
non si spegne
è potente
imbandite la tavola della voce
prendete posto servitevi
Comprate comprate la mia voce
Comprate mangiate anche me
non si spegne
è potente
imbandite la tavola della voce
prendete posto servitevi
Comprate comprate la mia voce
Comprate mangiate anche me
* da una suggestione di Nina Cassian
Omaggio a Werner Schwab
Omaggio a Werner Schwab
raccontare alcune tracce del
nostro presente-
-scempio?
nostro presente-
-scempio?
Signora Cazzafuoco gentile
signora
venga si accomodi in questo trivio di aureole
posso offrirLe La prego
un the alla Solitudine
con biscottini di Sterminio e Suicidio
alla pandemia?
signora
venga si accomodi in questo trivio di aureole
posso offrirLe La prego
un the alla Solitudine
con biscottini di Sterminio e Suicidio
alla pandemia?
ora che sono nella psiche-covo
dall'altra parte del senso?
-disperazione
dall'altra parte del senso?
-disperazione
mercoledì 13 novembre 2019
sonnambulo
vorrei strappare
quel "chi" al sonnambulo
che ondeggia dietro una baracca d'anima
è lì che allatta
la tua veglia
ma lui non parlerà è sordo
ai singhiozzi di una piccola eternità
che fugge ferita lontano dai suoi crateri e
non riesce ad
evitarsi
non riesce ad
evitarsi
lunedì 11 novembre 2019
dormiveglia
"Forse l'eterno è in questo dormiveglia
...
Vorrei questi versi riversi come un cane
che si abbandona all'agonia"
R. Pagnanelli, Quasi un consuntivo: "Forse l'eterno è in questo dormiveglia"
A metà
come in dormiveglia
questa estasi di eterno
strabiliante sillaba
cui attinsi voce all'abbandono
cui attinsi voce all'abbandono
vissuta
mai saputa
si percepisce la verticale
del punto di fuga
Sonata in sol
per labbra e mani di calore e di dolore
sabato 9 novembre 2019
la freccia
era così lontana
l'assenza che ora mi circonda
sfilava il tempo e si inchinava
mi parlava delle amazzoni
e di un arco che
pareva
avessero lì sul seno
di un seno teso
... ad arco:
... il mio
limpida voce quasi
un canto
scoccava la freccia e
mi colpiva in una parola
non mia
non sua
che non rallentava
che si precipitava su me
che ora
ero un sentiero
azzurro
come una freccia
dentro una preghiera ho incontrato
tu
l'assenza che ora mi circonda
sfilava il tempo e si inchinava
mi parlava delle amazzoni
e di un arco che
pareva
avessero lì sul seno
di un seno teso
... ad arco:
... il mio
limpida voce quasi
un canto
scoccava la freccia e
mi colpiva in una parola
non mia
non sua
che non rallentava
che si precipitava su me
che ora
ero un sentiero
azzurro
come una freccia
dentro una preghiera ho incontrato
tu
parola che copre
la mia parola mi copre
come un velo
guarda di sottecchi gli altri
nessuno le domanda
è raro che risponda
non so degli occhi
con cui guardo
come un velo
guarda di sottecchi gli altri
nessuno le domanda
è raro che risponda
non so degli occhi
con cui guardo
post umano
Post-umano
Andiamo giù per strada:
guarda
non c'è più la storia!
come si fosse ritratta
spaventata vedendoci lo sguardo
c'è solo una matassa
ma è senza filo adesso
per noi
povera gente
possiamo diventare meno di nessuno
capaci di vedere una pulce in autostrada
in mezzo alla distrazione
che ci ingravida
non parliamo poi dei cambiamenti
d'umore sui muri scrostati in città:
è inutile spingere
non vedi?
Facciamo tutti la fine dei birilli
Eppure
l' anima(-le) non è ancora
carne astratta può
sognarsi anche nel sogno di un'altro che sogna... un'altro...
ci saranno occasioni di noi
Andiamo giù per strada:
guarda
non c'è più la storia!
come si fosse ritratta
spaventata vedendoci lo sguardo
c'è solo una matassa
ma è senza filo adesso
per noi
povera gente
possiamo diventare meno di nessuno
capaci di vedere una pulce in autostrada
in mezzo alla distrazione
che ci ingravida
non parliamo poi dei cambiamenti
d'umore sui muri scrostati in città:
è inutile spingere
non vedi?
Facciamo tutti la fine dei birilli
Eppure
l' anima(-le) non è ancora
carne astratta può
sognarsi anche nel sogno di un'altro che sogna... un'altro...
ci saranno occasioni di noi
martedì 5 novembre 2019
vorrei
vorrei che qualcuno
mi spiegasse
io ti porgo
pensieri catturati
(e tu sei) creatura incendiata
dagli orli lampeggianti
vorrei che qualcuno
mi piegasse
io ti porgo pensieri invisibili
catturati da te nell'intervallo
dove io (non) sarei
e la parola è un ponte
(e tu sei) (non)
da tanto tempo
senza appoggi tu trattieni
sul ponte
il mio grumo di morte
per questo io cieca non acceco
e a te chiedo l'immenso
mi spiegasse
io ti porgo
pensieri catturati
(e tu sei) creatura incendiata
dagli orli lampeggianti
vorrei che qualcuno
mi piegasse
io ti porgo pensieri invisibili
catturati da te nell'intervallo
dove io (non) sarei
e la parola è un ponte
(e tu sei) (non)
da tanto tempo
senza appoggi tu trattieni
sul ponte
il mio grumo di morte
per questo io cieca non acceco
e a te chiedo l'immenso
domenica 3 novembre 2019
in città senza preavviso
e tu? dove sei
ci? sei
che? fai
che? vuoi
sembra asfissiante
stasera la città
sembra incalpestata
pallida nuda
burlata a morte dal vissuto sfuggito
(le sue tracce…le sue? tracce)
cerca un angolo timido
dove incontrare
qualcuno
più timido
la forza di un grido
che non si sente
la sferza di due sillabe urlate: “ci? sei”
un canto di morte
un lamento: “che?”
e tu dove sei?
ci? sei
che? fai
che? vuoi
chi arriva?
chi arriva?
chi arriva
il suo cappello è con la visiera abbassata
nel colore del nulla:
può esserci il nulla?
in città
senza preavviso
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