sabato 31 agosto 2019
un istante
c'era della gente che vociava
accanto le si era fermato un istante
in cerca di una decisione
si era fermato proprio lì
tra le lattine di birra
mentre beveva
e la chiedeva a lei
capisci
proprio a lei
che in fatto di decisioni e istanti
si teneva in bilico
su una scintilla
L' istante è carnivoro
come una madre
la decisione pure
tra chi aveva voce in capitolo andava in scena
il quotidiano ingaggio di parole
una lotteria di sciocchezze bandiva il
suo pandipolvere
il secolo moriva
dentro le sue pratiche:
quelle di ieri
e dell'altro ieri
il vuoto di sempre
quanto a me:
raggiravo (mi facevo raggirare da) foglie
d’amore rinsecchito
mercoledì 28 agosto 2019
non narrarmi
non narrarmi allo sguardo con
l'età della tua differenza
da me
non so se l'abitare la mia giovinezza
sfrena in te
l'ordigno che la mia maturità
fa già scoppiare
forse ho quel nome che
non sa più parlare
dico forse per non dire si
per non dire no
per lasciare la scelta frastornata
dove si è cacciato il nostro mantra?
ciò che viene non ci appartiene
se non dissodiamo l'arida zolla
e sprigioniamo il canto:
amore marginale e noi
margini d'amore
ma non narrarmi allo sguardo con
l'età della tua differenza
da me
è cenere insolente che ammicca nel cercare
e nel rifiutare piange
l'unico mio pianto
dis-appartenenza d'amore
immobile e fugace
di me hai fatto una diaspora:
che la tua follia continui a
baciare la mia bocca
a depistarmi il ventre
sottile esistenza del gioco!
la vedo acquattarsi irrequieta
sulla lingua
e scegliere i sorrisi più altrove
nella fenditura da nessun luogo in cui
desiderante
ritrovi il punto di non ritorno
l'assurdo gesto del vento che
pure sfiora gioia
in questa nostra
insufficiente fine
l'età della tua differenza
da me
non so se l'abitare la mia giovinezza
sfrena in te
l'ordigno che la mia maturità
fa già scoppiare
forse ho quel nome che
non sa più parlare
dico forse per non dire si
per non dire no
per lasciare la scelta frastornata
dove si è cacciato il nostro mantra?
ciò che viene non ci appartiene
se non dissodiamo l'arida zolla
e sprigioniamo il canto:
amore marginale e noi
margini d'amore
ma non narrarmi allo sguardo con
l'età della tua differenza
da me
è cenere insolente che ammicca nel cercare
e nel rifiutare piange
l'unico mio pianto
dis-appartenenza d'amore
immobile e fugace
di me hai fatto una diaspora:
che la tua follia continui a
baciare la mia bocca
a depistarmi il ventre
sottile esistenza del gioco!
la vedo acquattarsi irrequieta
sulla lingua
e scegliere i sorrisi più altrove
nella fenditura da nessun luogo in cui
desiderante
ritrovi il punto di non ritorno
l'assurdo gesto del vento che
pure sfiora gioia
in questa nostra
insufficiente fine
sabato 24 agosto 2019
la bugia
gente che va
gente che viene
tu
salvezza ingorda
timido peccato
prima bugia ed
ultima di
ciò che è noto
e ignoto
tu e
neanche tu
Che vale parlare del
più e del meno
dell'increscioso
incidente che fu la gioia
di un alibi
dello spegnersi di una
bugia?
stanza vuota:
la tua
immagine allo specchio
mercoledì 21 agosto 2019
la forza delle parole
Solo la forza
delle parole
è grande
ma proprio questo è poco
da quale lato del
corpo muove l'intero
scomodo sogno?
una permanenza a singhiozzo
-vai via e sei lì-
gestisce
in un bisbiglio
il cambio
delle finestre intime da cui
scioglie sul filo la voce
e il suono è un interludio
brucia impazienza
e qualcuno prepara
la sua carne
al dono
martedì 20 agosto 2019
eccetera eccetera
"Quando cammino
divido l'aria
e sempre
l'aria rifluisce
a riempire gli spazi
in cui era stato il mio corpo
...
io mi muovo
per tenere insieme le cose"
M. Strand, Dormendo con un occhio aperto: "Tenere insieme le cose"
^^^^
Ma davvero vuoi ancora discutere il da farsi?
Davvero nutri dubbi in proposito?
Sono stata un continente su un'isola
ora l'ultimo sguardo che mi vide
chiuderà le mie palpebre
in un bacio
lascio la terra
ne porterò un pezzetto
-somiglierà a te-
sotto il respiro
Risorgere significherà ricrearla
a modo mio
e sarà l'"eccetera eccetera" che è
sempre stata
Davvero nutri dubbi in proposito?
Sono stata un continente su un'isola
ora l'ultimo sguardo che mi vide
chiuderà le mie palpebre
in un bacio
lascio la terra
ne porterò un pezzetto
-somiglierà a te-
sotto il respiro
Risorgere significherà ricrearla
a modo mio
e sarà l'"eccetera eccetera" che è
sempre stata
da L. Triolo, Debitum
domenica 18 agosto 2019
dalla prigione (autoaccusa)
dalla prigione in cui mi trovo
piego su me stessa l'indice
crudeli fantasie
scarti invadenti:
io ascolto quel
voler dire che m'attorciglia stretta
e spira un vento e soffia e non cancella
come latte che
gocciola piano
quasi inavvertito a scolorire
lettere di un alfabeto ingeneroso
recito su una scena poi su un'altra
e applausi di dolore e fischi
dall'altra parte dell'ombra
col mio nome
l’avventura di una solitudine
senza colore
guarda di sottecchi
dentro pensieri
che inseguono inseguiti
la trama vorace che mi sbrana
senza spezzare il filo e
mai si sazia
e il quando non ha dove
e il dove non ha quando
e la parola non vuol farsi vita
e non da tregua
mentre io vivo parlo
e non ho pace
/
venerdì 9 agosto 2019
sotterranei
SOTTERRANEI
dove andrò a trovare il tempo
per ritornare lì
dove mai fui
eppure chiama quel luogo
i miei sotterranei
attimi di attesa gioia
oppure no, oppure no
era paura attesa
dissotterravo l’abito da sera
indossato per ingannare
lo specchio delle mie brame
rubate
a un’innocenza iconoclasta
e senza odore
che si faceva chiamare
anima
erra sbandato il viso
occhi briganti
sarcasmo
sghignazzata
sarcasmo
sghignazzata
ancora viene sotterraneo quel tempo
che non trovo
si ferma sbigottito e non
mi guarda
Vivo nei sotterranei viva
spoglia
mi tocca mi intacca tritura e
non mi trova
aggrinza nel fango
il viso
e ... non solo
dove dimenticato amore
dove dimenticato amore
appaiono larve
mercoledì 7 agosto 2019
la scorciatoia
impalpabile scorciatoia sull'orlo di un bacio
quasi sillaba
tra me e te:
"batti nel mio cuore
perché sia il tuo
a pulsare"
vittoria segreta sui traffici
della violenza
quasi sillaba
tra me e te:
"batti nel mio cuore
perché sia il tuo
a pulsare"
vittoria segreta sui traffici
della violenza
"vieni con me
indosso
l'abito
dei colpi di mano"
indosso
l'abito
dei colpi di mano"
martedì 6 agosto 2019
l'isola dei salici
L'ISOLA DEI SALICI
vado a cercare un’altra isola
da abitare
per quando arriverà
la notte
e non ci saranno più
rematori né
barche da
affittare
cerco l'isola di
un corpo
in cui vedermi nascere
esplodendo tra il sangue
di mia madre
come una
preghiera urlante
cerco un'isola nella
mente da dove
strappare la collana di
maschere che indosso
-maschere cicatrici-
e con una lingua vera
leccare il desiderio che ho
di un nome
cerco l'isola delle
domande avare
quelle dei vinti
sgozzati
e illividiti
in un paesaggio mutilato da
riformulare
vado a incontrare i miei compagni
giovani e snelli
stanno ancora laggiù
sull'isola dei salici
a giocare
come un tempo
a far sberleffi veloci alla morte
si chiamano per nome
i nomi di tutte le risposte
che io
non ho saputo dare
vado a cercare un’altra isola
da abitare
per quando arriverà
la notte
e non ci saranno più
rematori né
barche da
affittare
cerco l'isola di
un corpo
in cui vedermi nascere
esplodendo tra il sangue
di mia madre
come una
preghiera urlante
cerco un'isola nella
mente da dove
strappare la collana di
maschere che indosso
-maschere cicatrici-
e con una lingua vera
leccare il desiderio che ho
di un nome
cerco l'isola delle
domande avare
quelle dei vinti
sgozzati
e illividiti
in un paesaggio mutilato da
riformulare
vado a incontrare i miei compagni
giovani e snelli
stanno ancora laggiù
sull'isola dei salici
a giocare
come un tempo
a far sberleffi veloci alla morte
si chiamano per nome
i nomi di tutte le risposte
che io
non ho saputo dare
lunedì 5 agosto 2019
l' espresso
stiracchiare le braccia
a uno sbadiglio
in cui non eri ancora apparso
nella foschia di un ultimo
cincischiamento
ti chiamavo alle sette del mattino
per cominciare
a sorsi la giornata
ma non c'era un inizio
nella mia voce
c'era un venir meno
da tronco svuotato e senza foglie
nel tuo arrivare
con in mano la
tazzina dell'espresso zuccherato
e annichilito
(io lo bevevo amaro)
e odorare di sciagure al caffè
un ostinato desiderio aveva rovesciato
il nulla e la notte
(il nulla della notte sapeva della notte del nulla)
sembrava rincorrere pensieri coltivati
nell'orto di una misura
che nessuno di noi
teneva più tra le mani
ed io rubavo all'amore
disegni omicidi
a uno sbadiglio
in cui non eri ancora apparso
nella foschia di un ultimo
cincischiamento
ti chiamavo alle sette del mattino
per cominciare
a sorsi la giornata
ma non c'era un inizio
nella mia voce
c'era un venir meno
da tronco svuotato e senza foglie
nel tuo arrivare
con in mano la
tazzina dell'espresso zuccherato
e annichilito
(io lo bevevo amaro)
e odorare di sciagure al caffè
un ostinato desiderio aveva rovesciato
il nulla e la notte
(il nulla della notte sapeva della notte del nulla)
sembrava rincorrere pensieri coltivati
nell'orto di una misura
che nessuno di noi
teneva più tra le mani
ed io rubavo all'amore
disegni omicidi
e anche no
domenica 4 agosto 2019
il silenzio si diverte
IL SILENZIO SI DIVERTE
Il mio silenzio
si diverte,
mi porta a spasso.
Se lo annoi,
va a far festa
da qualche altra parte
con la mia ombra,
come se io e te
non ci appartenessimo più.
Ma te ne accorgi,
ti infili le parole in tasca
e lo baci.
Ora sei col mio silenzio!
Mi ritiro in disparte:
"fate come se non ci fossi”.
sabato 3 agosto 2019
non è questo
D'infilata nel palmo della mano
righe di vita
avevano insegnato al cane come
pulire cuccia
poi ci si erano sdraiate dentro
per una lunga vacanza
tra mezzi silenzi e guizzi e
torbidi guaiti
Spregevole il bisogno
di spettegolare
anche quando la portineria è chiusa
ma non è questo che
volevo dire
righe di vita
avevano insegnato al cane come
pulire cuccia
poi ci si erano sdraiate dentro
per una lunga vacanza
tra mezzi silenzi e guizzi e
torbidi guaiti
Spregevole il bisogno
di spettegolare
anche quando la portineria è chiusa
ma non è questo che
volevo dire
venerdì 2 agosto 2019
commiato (refurtiva)
Si vedeva solo la calza sul viso
di immagini cullate
ho imballato la refurtiva
a ladri audaci
che affollavano
-confortanti come
pensieri zitti-
questa piazza ossessiva
mentre
mi scivolava dietro
gelida ora
la pace
giovedì 1 agosto 2019
anima
una macchia sciorinata
come panno sul balcone
a farsi mondo
un sogno cattivo
in un giardino insoddisfatto del proprio verde
scappato senza controllo al taglia erba
sguardi cercano nomi all'indietro
la mia anima è nave che traghetta
assiomi tra sponde inesistenti
disorienta
quest' anima
a sangue
la mia pazzia
come panno sul balcone
a farsi mondo
un sogno cattivo
in un giardino insoddisfatto del proprio verde
scappato senza controllo al taglia erba
sguardi cercano nomi all'indietro
la mia anima è nave che traghetta
assiomi tra sponde inesistenti
disorienta
quest' anima
a sangue
la mia pazzia
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