lunedì 5 agosto 2019

l' espresso

stiracchiare le braccia
a uno sbadiglio
in cui non eri ancora apparso

nella foschia di un ultimo
cincischiamento
ti chiamavo alle sette del mattino
per cominciare
a sorsi la giornata
ma non c'era un inizio
nella mia voce

c'era un venir meno
da tronco svuotato e senza foglie
nel tuo arrivare
con in mano la
tazzina dell'espresso zuccherato
e annichilito
(io lo bevevo amaro)
e odorare di sciagure al caffè

un ostinato desiderio aveva rovesciato
il nulla e la notte
(il nulla della notte sapeva della notte del nulla)
sembrava rincorrere pensieri coltivati
nell'orto di una misura
che nessuno di noi
teneva più tra le mani

ed io rubavo all'amore
disegni omicidi
e anche no

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