"Sognavamo con i vermi
sotto un Braille di stelle"
(S. Armitage, da "Possiamo concederci un breve periodo di esultanza"
ora in "In cerca di vite già perse")
Lina non era una persona seria
e nemmeno non seria
aveva atteso invano come un
rumore
che qualcosa accadesse
che i figli si sistemassero
che gongolassero almeno un po'
che i figli si sistemassero
che gongolassero almeno un po'
una timida esultanza
tipo lo scodinzolio di un cane
che non desta invidia
ce n'era una senza caroselli in testa
che non riusciva proprio
a spruzzare coriandoli sulla vita e nemmeno su qualcuno e
degli altri
a spruzzare coriandoli sulla vita e nemmeno su qualcuno e
comprava scarpe rossoscuro
anche naftalinizzate
-sindrome da millepiedi-
per lei aveva desiderato
-sindrome da millepiedi-
per lei aveva desiderato
-scherzi a parte-
un portafoglio a fisarmonica,
un portafoglio a fisarmonica,
un'altra senza lavoro e tanti guai
le diede finalmente
la notizia
aveva deciso di prendersi un cane
"forse -disse all' ago sotto l'unghia-
aveva deciso di prendersi un cane
"forse -disse all' ago sotto l'unghia-
sul marciapiede di fronte
c'è ancora un po' di spazio,
basta che
si metta d'accordo col clochard
più anziano"
degli altri
quando me ne parlò
non ricordava più bene
uno, credeva, facesse in qualche teatro all'aperto
lo spettatore
sotto un Braille di stelle:
guardava gli altri recitare
grandiosi copioni
cioè vivere
e non rubava la scena a nessuno
Non era particolarmente amareggiata
"sono stata tutta la vita sopra i piedi
come una ciliegina su uno stronzo"
come una ciliegina su uno stronzo"
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