NON ANCORA
Cercate di capire voi
quel che non so capire
mi assale
mi fa soffrire.
Lo sa il mare?
Forse la notte o il sole
che passano solitari
sul mio campo?
Il corpo avverte
una ferita aperta
non ancora ricevuta.
Una musica scritta
non ancora suonata.
Un'immagine invisibile
già delineata.
Figlio di un figlio mai nato
l' inizio è sceso
in campo.
Scritta la partitura
attende il suo "ciak si gira".
No, no, non voglio
sapere chi è il regista.
Il suo respiro partorisce
fumo nero
e la mia controfigura
tarda ad arrivare.
Come assaltare
quel che non so capire?
Accoglierlo
è non aver mai pace.
Il regista finisce ancora
dentro
il suo fotogramma
giovedì 30 marzo 2017
ad un anziano amico
Domani è il tuo compleanno,
domani sarà il tuo compleanno,
domani era il tuo compleanno
Troppi tempi,
non contiamoli che dici?
Cella di isolamento, ormai,
a programmi futuri
a rimpianti.
Porti al polso le tue bandiere come
un braccialetto,
le fai tintinnare
sui tuoi smacchi.
Dove sei ora ?
Difficile dirlo!
Sei lì o te ne sei tirato fuori,
quasi con un calcio ti avessero
sbalzato di sella?
Hai ormeggiato la vita
a un colpo d'ala che poi non hai mai dato.
Non puoi fare finta che non sia successo.
Così è passata su te, travolgendo distratta
ogni amore.
Cella di isolamento:
ormai solo un'attesa vuota
lunga o breve che sia,
lampeggia a intermittenza
nello sguardo.
Talvolta sorridi ancora,
compiangi sornione la vita che
non t'ha fermato:
poveraccia,
non sapeva con chi aveva a che fare!
domani sarà il tuo compleanno,
domani era il tuo compleanno
Troppi tempi,
non contiamoli che dici?
Cella di isolamento, ormai,
a programmi futuri
a rimpianti.
Porti al polso le tue bandiere come
un braccialetto,
le fai tintinnare
sui tuoi smacchi.
Dove sei ora ?
Difficile dirlo!
Sei lì o te ne sei tirato fuori,
quasi con un calcio ti avessero
sbalzato di sella?
Hai ormeggiato la vita
a un colpo d'ala che poi non hai mai dato.
Non puoi fare finta che non sia successo.
Così è passata su te, travolgendo distratta
ogni amore.
Cella di isolamento:
ormai solo un'attesa vuota
lunga o breve che sia,
lampeggia a intermittenza
nello sguardo.
Talvolta sorridi ancora,
compiangi sornione la vita che
non t'ha fermato:
poveraccia,
non sapeva con chi aveva a che fare!
mercoledì 29 marzo 2017
ROGO DIURNO (trovatore)
ROGO DIURNO
Tumultuosa
la mente s’apre al giorno,
nel pulviscolo d’asprezze
partorisce
attese magmatiche
lente
a distendersi nel tempo
Strappo
la veste immensa del nulla
canti di ritorno intono
nuova Azucena brucio
Il fuoco divampa
ogni rituale profanatore è abolito
mancano trovatori nel diurno rogo
Tutto ancora
deve meritare
la prima volta
Tumultuosa
la mente s’apre al giorno,
nel pulviscolo d’asprezze
partorisce
attese magmatiche
lente
a distendersi nel tempo
Strappo
la veste immensa del nulla
canti di ritorno intono
nuova Azucena brucio
Il fuoco divampa
ogni rituale profanatore è abolito
mancano trovatori nel diurno rogo
Tutto ancora
deve meritare
la prima volta
lunedì 27 marzo 2017
Tallone d' Achille
TALLONE D'ACHILLE
ordine sparso
aggrappo a fatica
il ribollire di vita
come tallone d'Achille
sentendo scoperto
un fianco invisibile
sentendo scoperto
un fianco invisibile
quale sia non so
lì si è stampata
l'anima.
giovedì 23 marzo 2017
GIRO-VAGANDO
GIRO-VAGANDO +
Un filo d'erba
si rifiuta al sasso,
il bianco lucido dei denti,
trasloca nell'affanno di una smorfia
l'oscenità sorridente che ti
allaccia le scarpe
una tasca respinge inorridita
il moncherino di un aborigeno,
mentre una fata
legge con la bacchetta magica
la cronaca quotidiana
e gli orari di apertura dei negozi.
L'invisibile è preso di mira
dal tiratore scelto.
Un'ora esplode
dentro il minuto di un'altra.
Peter Pan prende le misure dell'infinito
e le comunica
temendo di aver sbagliato.
Una ragione fibrillante
rotola addosso.
al suo sabotatore.
lui intesse reti per catturare ombre
e tu arrossisci
al levarsi del giorno
giro-vagando in me.
Nessuno può chiedere
spiegazioni oggi.
Abbiamo fretta
di non arrivare mai.
dentro la sfera di cristallo
DENTRO LA SFERA DI CRISTALLO
Ogni parola
ti indirizzo
nel tumultuoso
guardare dentro
la mia sfera di cristallo.
Lì sono di casa solitari
i respiri,
i sogni,
i sorrisi
e la piega della tua bocca
che con un dito accompagno
e in cui sprofondo
di me
lame appuntite.
Un non so che di
misterioso e familiare
è concesso.
Lo Zodiaco cambia
periodicamente
le figure.
Le stagioni a lui
chiedono conto
e questo è
tutto ciò che
per ora occorre
mercoledì 22 marzo 2017
LA FORZA DEL SOGNO
LA FORZA DEL SOGNO
Chi lancia la sfida?
Chi osa?
La mia forza
è
quella maglietta bianca
che indosso tra i denti
la mattina
e a sera
ripiego
sul cuscino
accanto a me.
Me la regalarono
le stelle
la prima volta
che mi accarezzasti,
odoroso
di miele selvatico.
Il tuo sogno che mi avvolse
io porto
a compimento.
sabato 18 marzo 2017
Bianco e vermiglio
BIANCO E VERMIGLIO
Chi uccide gli uccelli del mare?
Chi uccide?
Dentro me si specchiò il mare
quando fu bianco
Nei miei bianchi capelli
annodai il vento
perché non fuggisse.
Vedevo ombre
uscir
dalla finestra
suonar dolci canzoni
per l'oblio
e
disegnare volti
dalle labbra vermiglie
sulla sabbia.
Il vento, fermo
dentro i miei capelli,
contava le ombre
delle mie maschere
che l'onda bianca cancellava
e Caino continuava a non saper di Abele
Io ero altrove
ma non so dire dove
Chi uccide gli uccelli del mare?
Chi uccide?
Dentro me si specchiò il mare
quando fu bianco
Nei miei bianchi capelli
annodai il vento
perché non fuggisse.
Vedevo ombre
uscir
dalla finestra
suonar dolci canzoni
per l'oblio
e
disegnare volti
dalle labbra vermiglie
sulla sabbia.
Il vento, fermo
dentro i miei capelli,
contava le ombre
delle mie maschere
che l'onda bianca cancellava
e Caino continuava a non saper di Abele
Io ero altrove
ma non so dire dove
martedì 14 marzo 2017
Marchesana 2
Andar tra cespugli di basilico
e selvaggia nepitella
a ritrovar
gli odori e la campagna
firmamenti stellati
e vaga inebriante essenza
come di gioventù
come esultanza.
Chi appare questa notte
tra i tuoi gelsi
dove abitano gelosi
gli spiriti degli avi e dei tuoi
immensi amanti?
e selvaggia nepitella
a ritrovar
gli odori e la campagna
firmamenti stellati
e vaga inebriante essenza
come di gioventù
come esultanza.
Chi appare questa notte
tra i tuoi gelsi
dove abitano gelosi
gli spiriti degli avi e dei tuoi
immensi amanti?
Chi si scalda
al volteggiar d'ali e di vele
oscillanti silenzi
sulle onde di ciò che di
sulle onde di ciò che di
noi udisti?
Nessun silenzio è eterno
e di nuovo e sempre torno a te
di giovani anni antica
e di fatica.
Senza sorrisi veri
e senza gioia.
Ma il tuo magico fascino
m'attrae nella memoria,
e lì m'inchioda.
Il nostro Principe Azzurro
di giovani anni antica
e di fatica.
Senza sorrisi veri
e senza gioia.
Ma il tuo magico fascino
m'attrae nella memoria,
e lì m'inchioda.
Il nostro Principe Azzurro
appartiene a un’altra età
e in te in me
la Bella Addormentata
di promesse piena
e di sfolgorante audacia
sogna Angelina
il forno il pane caldo
e...
dorme ancora.
la Bella Addormentata
di promesse piena
e di sfolgorante audacia
sogna Angelina
il forno il pane caldo
e...
dorme ancora.
mercoledì 8 marzo 2017
calze nere
Calze nere pesanti
ad affrontare il giorno
senza pensare,
senza volere.
Ti spezza le ossa questa fatica
e non c'è un treno che ti porti via,
donna dagli occhi curvi.
Silenziosa mestizia afferri nelle mani
tutte le stagioni.
Dentro un cartoccio di
antiche illusioni dalla buccia sottile,
la bionda nuca di ragazzina
fa ancora resistenza
a scomparire
Tu l'assecondi
complice segreta
ma non ve lo direte mai.
Solo scarpe slacciate lasci
a liberare i piedi
per fuggire.
ad affrontare il giorno
senza pensare,
senza volere.
Ti spezza le ossa questa fatica
e non c'è un treno che ti porti via,
donna dagli occhi curvi.
Silenziosa mestizia afferri nelle mani
tutte le stagioni.
Dentro un cartoccio di
antiche illusioni dalla buccia sottile,
la bionda nuca di ragazzina
fa ancora resistenza
a scomparire
Tu l'assecondi
complice segreta
ma non ve lo direte mai.
Solo scarpe slacciate lasci
a liberare i piedi
per fuggire.
il sogno
E se adesso mi precipitasse ancora addosso
quel puntino lontano
che distinguo appena?
Dai piedi alla testa
è l' attesa.
Indifferente a me trascorre il giorno
tra i rumori, gli odori
del mattino al lavoro.
Solo lo sguardo
che mi hai lanciato nel saluto:
una promessa
per la nostra sera
Ci fu il tempo della differenza,
era quel sogno a farla!
Ha preso il largo sul "Nirvana"
non l'ho più rintracciato.
Forse è diventato
il sogno altrui.
Era incerto sul da farsi
eppure lì vivo ancora,
in qualche strano modo
che non so
No, non dirmi che
sarò solo ciò che ho avuto
o avrò
ciò che sono stato,
ché le mie foglie
ormai
se l'è portate il vento
Vorrò ricordare
o
vorrò dimenticare?
Bisognerà prevedere
o continuare a sognare?
quel puntino lontano
che distinguo appena?
Dai piedi alla testa
è l' attesa.
Indifferente a me trascorre il giorno
tra i rumori, gli odori
del mattino al lavoro.
Solo lo sguardo
che mi hai lanciato nel saluto:
una promessa
per la nostra sera
Ci fu il tempo della differenza,
era quel sogno a farla!
Ha preso il largo sul "Nirvana"
non l'ho più rintracciato.
Forse è diventato
il sogno altrui.
Era incerto sul da farsi
eppure lì vivo ancora,
in qualche strano modo
che non so
No, non dirmi che
sarò solo ciò che ho avuto
o avrò
ciò che sono stato,
ché le mie foglie
ormai
se l'è portate il vento
Vorrò ricordare
o
vorrò dimenticare?
Bisognerà prevedere
o continuare a sognare?
contraddizioni d'amore
Contraddizioni d'amore
Dove sei, dove non sei?!
Vieni, impossibile l' attesa
dura eterno l'indugio
Come ubriaca e sobria
grido e bisbiglio
È un urlo ed un sussurro.
Non ti tocca e ti violenta
Sei un fantasma o cosa?
Non frapporti tra te e me,
resta tra noi
Dove sei, dove non sei?
Gelo mi invade e scende,
caldo ardente risale
Attraversami come valle!
infilami come scale.
L'usignolo in te
ha adesso il barrito
dell'elefante e incalza col ruggito
del pulcino.
La tigre in me
è solo il tic tac del tuo orologio
e non si ferma
Dove sei, dove non sei?
Tutto è sconnesso!
Nulla più è naturale
Alta è la posta adesso
Piume graffianti le tue
che mi scarnificano.
Vestali d'amore e satiri
li daremo in pegno
per ritornare umani
ai grandi magazzini
della mia e della tua vita.
Accetto, accorderò il mio piano:
prima di baciarle
suonerò le tue labbra,
come sacro lavacro
mi bagnerò in esse.
Ma...dove sei, dove non sei?
Adesso basta, continua
vieni....vai
Poi sarà tardi,
non sarà tardi mai
Dove sei, dove non sei?!
Vieni, impossibile l' attesa
dura eterno l'indugio
Come ubriaca e sobria
grido e bisbiglio
È un urlo ed un sussurro.
Non ti tocca e ti violenta
Sei un fantasma o cosa?
Non frapporti tra te e me,
resta tra noi
Dove sei, dove non sei?
Gelo mi invade e scende,
caldo ardente risale
Attraversami come valle!
infilami come scale.
L'usignolo in te
ha adesso il barrito
dell'elefante e incalza col ruggito
del pulcino.
La tigre in me
è solo il tic tac del tuo orologio
e non si ferma
Dove sei, dove non sei?
Tutto è sconnesso!
Nulla più è naturale
Alta è la posta adesso
Piume graffianti le tue
che mi scarnificano.
Vestali d'amore e satiri
li daremo in pegno
per ritornare umani
ai grandi magazzini
della mia e della tua vita.
Accetto, accorderò il mio piano:
prima di baciarle
suonerò le tue labbra,
come sacro lavacro
mi bagnerò in esse.
Ma...dove sei, dove non sei?
Adesso basta, continua
vieni....vai
Poi sarà tardi,
non sarà tardi mai
martedì 7 marzo 2017
Facevo ordine
Facevo ordine
tra i giorni, i ricordi, i pensieri
le mie cento vite.
Come quando qualcosa
di ben noto
ti sorprende ancora
ed è amaro.
Facevo ordine in me
come non fossi io,
ma un'altra.
E la finestra era aperta.
Entrò la curiosità
sui miei misteri, a far domande
Facevo ordine
tra le mie risposte.
Non ne trovai nessuna.
Il disordine continuò
tra i giorni, i ricordi, i pensieri
le mie cento vite.
Come quando qualcosa
di ben noto
ti sorprende ancora
ed è amaro.
Facevo ordine in me
come non fossi io,
ma un'altra.
E la finestra era aperta.
Entrò la curiosità
sui miei misteri, a far domande
Facevo ordine
tra le mie risposte.
Non ne trovai nessuna.
Il disordine continuò
folata di vento
FOLATA DI VENTO
La nostra storia è una folata
di vento aguzzo
che ci colse entrambi.
Camminavamo in riva a noi stessi
con i piedi d'argilla
delle scommesse
al margine del sogno,
a strapiombo sulla realtà,
Un bicchiere di vino in mano
e tanta sete.
E io dicevo a te
e tu dicevi a me
Cosa?
Che importa,
eravamo nelle nostre parole.
Brindammo.
Fu il vino?
Attendevamo l'alba,
ci trascinò il vento
e fece notte.
La nostra storia è una folata
di vento aguzzo
che ci colse entrambi.
Camminavamo in riva a noi stessi
con i piedi d'argilla
delle scommesse
al margine del sogno,
a strapiombo sulla realtà,
Un bicchiere di vino in mano
e tanta sete.
E io dicevo a te
e tu dicevi a me
Cosa?
Che importa,
eravamo nelle nostre parole.
Brindammo.
Fu il vino?
Attendevamo l'alba,
ci trascinò il vento
e fece notte.
lunedì 6 marzo 2017
L' ANIMA RAGAZZINA
L'ANIMA RAGAZZINA
Ho portata la mia anima
sul ponte dell'infinito,
lì dove
porto a passeggio ciò
che mi ammalia e ciò
che mi divora.
Temevo si buttasse giù.
Ogni tanto dà di matto
e mi guarda come
se mi vedesse per la prima
o l'ultima volta.
S' è messa invece,
naso all'insù
a spiare la luna
come una ragazzina innamorata,
le labbra sempre più rosse.
Belle da guardare.
Organo strano, l'anima,
edifica moschee,
non è come gli occhi o il cuore.
Non ha battiti, non ha odore.
Eppure l'avverti al galoppo
nei tuoi momenti zero-sbatti
Ti agguanta,
non te ne puoi disfare
nemmeno da defunto.
Forse è per questo
che non l'ho mai trovata
nell'elenco degli organi
da trapianto.
sabato 4 marzo 2017
Al centro del mondo
AL CENTRO DEL MONDO
Oggi al centro del mondo
non c'era nessuno
Forse solo un respiro,
spauracchio
per altri mondi possibili
ancora liberi.
Tutto taceva al buio.
Era come se la voce
non provasse nemmeno più
a giungere dove doveva
e la luce cercasse altrove la sua velocità
Oggi al centro del mondo
un chicchirichì
cercava il suo gallo
un occhio cercava
il suo sguardo,
una preghiera,
non fatta da nessuno,
trovava ugualmente
il suo cielo,
l'anima ereditava
la fenditura dell'eternità
Oggi al centro del mondo
non c'era nessuno
Forse solo un respiro,
spauracchio
per altri mondi possibili
ancora liberi.
Tutto taceva al buio.
Era come se la voce
non provasse nemmeno più
a giungere dove doveva
e la luce cercasse altrove la sua velocità
Oggi al centro del mondo
un chicchirichì
cercava il suo gallo
un occhio cercava
il suo sguardo,
una preghiera,
non fatta da nessuno,
trovava ugualmente
il suo cielo,
l'anima ereditava
la fenditura dell'eternità
La voce
Ora la voce è sola
e pian piano si acqueta
come un'onda.
Riesco a intravederla
appena in controluce
vagare incontro
al silenzio.
Ecco a un tratto:
lievemente trasale
come ferita
a posarsi nella pausa aguzza.
Un volto
lievemente si aggronda
a quel tocco,
un labbro
si schiude appena
nel diniego.
Freme scolorita
la voce
sola,
morendo nel non-più
l'arrotino
L' ARROTINO
"Donne
è arrivato l'arrotino"
grida fuori la solita voce
nel furgoncino.
Viene di sabato, non ha mai fretta.
Scende in strada
la grassa Tina col grembiule
da cucina
e l'immancabile su e giù
di natiche.
Poi ecco le altre comari.
Ed è mercato gioioso
di voci, sguardi variopinti,
coltelli spuntati
branditi sulle teste e tra i capelli.
Tante volte mi fa compagnia
e non lo sa.
Purtroppo non arriva mai per me,
le lame di un tempo
non sono più da affilare
e lui
non è ancora attrezzato per
le parole e le ombre
"Donne
è arrivato l'arrotino"
grida fuori la solita voce
nel furgoncino.
Viene di sabato, non ha mai fretta.
Scende in strada
la grassa Tina col grembiule
da cucina
e l'immancabile su e giù
di natiche.
Poi ecco le altre comari.
Ed è mercato gioioso
di voci, sguardi variopinti,
coltelli spuntati
branditi sulle teste e tra i capelli.
Tante volte mi fa compagnia
e non lo sa.
Purtroppo non arriva mai per me,
le lame di un tempo
non sono più da affilare
e lui
non è ancora attrezzato per
le parole e le ombre
venerdì 3 marzo 2017
big bang
BIG BANG
Tenebre aumentano.
Luminose sembianze in fuga
accettano passaggi in autostop.
Lunghe code di vespe affascinate
attendono di mordere i giornali
rosicchiandosi le unghie.
Tenebre curiose
Si volgono ad aggredire
l'origine della creazione
per ritrovare luce
anche a puntini
Nessun allarme scatta.
Ed è big bang rivoluzionario
Luminose sembianze in fuga
accettano passaggi in autostop.
Lunghe code di vespe affascinate
attendono di mordere i giornali
rosicchiandosi le unghie.
Tenebre curiose
Si volgono ad aggredire
l'origine della creazione
per ritrovare luce
anche a puntini
Nessun allarme scatta.
Ed è big bang rivoluzionario
curiosità
CURIOSITA'
Ho un curioso amore
per i cassetti.
Sono come le persone
alcuni sai cosa ci troverai.
altri invece sono da...rovistare.
Negli uni come negli altri
c'è vita.
Ho un curioso amore
per i cassetti.
Sono come le persone
alcuni sai cosa ci troverai.
altri invece sono da...rovistare.
Negli uni come negli altri
c'è vita.
giovedì 2 marzo 2017
FREDDO A BERLINO
FREDDO A BERLINO
Scioglimi dal capestro che mi hanno teso.
Dammi un luogo,
in nessunluogo io muoio
Giochiamo insieme,
vieni.
Come un tempo giocavamo
nell'anima e non lo sapevamo,
come nulla sa Nefertiti
di ciò che vede
col suo immobile occhio
Esco tra la gente:
bancari, casalinghe, parrucchieri...
solo passi affrettati, indifferenti, ignari.
Freddi sotto l' algida luce
qui a Berlino,
la sciarpa fin sotto gli occhi
a riscaldar col fiato il naso.
Eppure è stranamente bella quest' attesa
come un tempo lento
dove non sai ...
se qualcosa finalmente
accadrà.
Stranamente sospesa
nello sguardo è l'anima
e il mio corpo in essa. Un intero
a fatica scindibile.
Vieni.
Giochiamo insieme il tempo
nell'anima.
E tu calmo e sornione chiedi:
a chi adesso la prossima mossa?
a Joern
A Joern
Guardami. Non guardarmi.
Aspettami in quel bar
dove la gente
passa
Non chiedermi
di mostrarti qualcosa,
non ho nulla.
Attendo una tua parola
e tremo
Venni già una volta
ed ero sola.
E adesso?
Cosa è cambiato adesso?
Aspettami in quel bar all'ora
di apertura,
trafugheremo sguardi
quelli che ti piacciono
"Sguardi di verità" li chiami.
Ma che importanza ha?
Solo conta lo sguardo
che mi cerca,
poi fugge
e si nasconde
dietro il bancone sporco
dell'eternità
Guardami. Non guardarmi.
Aspettami in quel bar
dove la gente
passa
Non chiedermi
di mostrarti qualcosa,
non ho nulla.
Attendo una tua parola
e tremo
Venni già una volta
ed ero sola.
E adesso?
Cosa è cambiato adesso?
Aspettami in quel bar all'ora
di apertura,
trafugheremo sguardi
quelli che ti piacciono
"Sguardi di verità" li chiami.
Ma che importanza ha?
Solo conta lo sguardo
che mi cerca,
poi fugge
e si nasconde
dietro il bancone sporco
dell'eternità
mercoledì 1 marzo 2017
il gusto del colore
IL GUSTO DEL COLORE
Brandelli di ricordo
ancora negli occhi
quelle scarpette rosse.
Erano costate...
ma avevano tanti puntini bluu...
come i miei bruufoli da adolescente
goffa
e quella nuvolaocchiuta
lassù
me le invidiava, gelosa.
Anche lei avrebbe voluto indossarle
sulle punte
e danzare
erano un tocco di primavera
il gusto del colore,
quando il colore ha sapore,
e sorridevano
chiunque incontrassero
che incanto: un sorriso
indossato da scarpe
a reinventare
intime
complicità
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