le mie vesti: sono consunte
luride, sdrucite.
Hanno indossato la tempesta,
torbidamente l'hanno attraversata.
Non c' è purezza in loro, né onestà.
Per vicoletti bui e strade senza uscita,
per salite scoscese, affaticate,
per malsane pareti scrostate dagli affanni,
da compromessi infingardi, dai miei danni,
le ho trascinate senza pietà.
Avrei voluto per loro bei salotti,
verdi prati a compiacer la pelle
e invece le sento appiccicate addosso,
pronte a testimoniare la mia vita
crudamente, prima che sia finita
Vorrei strapparmi di dosso
queste vesti, ma la mia carne nuda
è ricoperta da piaghe verminose,
simili nell'aspetto ad ulcere lebbrose
Sono io quella? Ahhh la sorpresa!!!
Voglio indossare ancora le mie vesti.
Sono le sole ad aver di me pietà!
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