E noi -oh! certo Paul tu sai e io soltanto ora non conosco una parola che riveli in tutta la sua pienezza cos'é che ci sostiene. Ingeborg": I. Bachmann-P. Celan, Lettere 1943-1973: "Ingeborg Bachmann a Paul Celan, Napoli 16/7/1958"
C’era qualcosa che
non avrei mai saputo
ne’ potuto dire.
Eri tu
ho messo un piede nel futuro
l'altro l'ho lasciato
nel passato
e il mio corpo oscilla
come una danza rossa
o un ultimo congedo:
vibra l' "ora" che ci imbozzola
nella sua incessante preghiera
gioco a rimpiattino
con i luoghi del tempo
in certi sei diverso
o sono i luoghi a farti un altro.
Dove è rimasto il miele?
Mi manca forse la sincerità
di quel tuo sguardo quasi spaventato
la bufera con cui mi hai coperto.
Ci sto dentro
e non so più cosa
ha in serbo per me:
nella mia vita zampilla
la tua ferita
ogni giorno
ogni volta
la scompongo tra le dita