martedì 26 settembre 2017

appuntamento mancato

Eccoti ancora qui
te che non volli amare,
la tua assenza mi cerca
nel tepore
del luogo tuo
che mai fu mio
e che colorai del tuo profilo
quandoquando
sbranasti il mondo
per farmelo assaggiare
mentreora
non riesco ad inghiottire

Eccoti ancora qui
te che non volli amare
come meteora
scarnifichi la maschera che indosso
asserragliato, braccato
dal ricordo che mai
tu fosti per me.
Adesso, a un passo dall'ultimo perché
tirami fuori.
C'è un palo nella tua vita
su cui si arrotola
come un lenzuolo
il mio corpo
e non consola.

Siamo l'un l'altro
pieni di noi,
noi che non c'incontrammo
mai

venerdì 22 settembre 2017

Party in giardino

Si stava bene
ieri sera al party
in giardino tra tanti amici.

Una signora diceva
come beata:
-io me ne vengo qui
ogni giorno da sola
nella mia poltrona
tra le mie piante,
con il mio libro,
i miei rottweiler,...
il mio....

e io sentivo:
-le voci laggiù nel cortile...
gli echi di tante gole...
contorni di figureattimi sempre
più ... dileguati nell'ieri, 
perduti per il domani
ciò che ... agonizza sempre e sempre nel cervello...


Certo, sbagliavo,
era solo una piccola invidia
da party,
ciò che la signora come beata
voleva suscitare.

giovedì 21 settembre 2017

Canzone


Il corpo era entrato nella sua canzone,
l'altra tua vita s'era messa
al piano per suonarla
con piccole mani,
accarezzandola.

Solo un minuto.

Volevi che a sorprenderti
fosse un attimo di gioia
ricevuto in dono
non pagato

Era il desiderio che
l'aveva composta:
l'esserti desiderata nel desiderio di un altro.

Solo un preludio per consegnare
il corpo a lui che
sapeva spezzare i minuti per farne
ore intarsiate

martedì 19 settembre 2017

rumori freddi




Corea del Nord 18/9/2017
"vicina alla fase finale"


Rumori freddi
davanti alla nostra vita.

Per scaldarsi la trave di legno
ricorda il vecchio albero.
Il timore di oggi
è già in pentola a bollire.

Qualcuno dice
-non vedo più nulla
un altro
-andiamo via
e mi prende il braccio.

Tu afferri l'altro
per acchiappare un aquilone
che vuole fuggire
senza di te.
Si creano strane parentele
fuori dalla luce.

Ma come faccio a cacciare
le mosche
solo con le gambe?







lunedì 18 settembre 2017

polvere e vita

La vita si accumula 
con la stessa velocità della polvere.
Bello accorgersene
con lo sguardo gioioso
del bambino
su un giocattolo
ritrovato 
e il grido:
ti ho cercato!

giovedì 14 settembre 2017

e infine

E infine si scardinò esplodendo

-"Non ne voglio sapere
di maestri,
non ho mai amato le lezioni..."

-"cosa vuoi che importi
a me o ad altri,
tutti rimandiamo
al mittente
le lezioni senza luce"

-"...ma pretendo molto dalla luce del silenzio"

ATLETI DEL NULLA

Ma a quali generazioni
di buio affaticato a morire
dettiamo esercizi di sopravvivenza
noi atleti del nulla,
illuminati solo da un'inutile insistenza
a guardare le stelle a denti stretti?

I nostri figli altrove,
come il futuro 

mercoledì 13 settembre 2017

La maschera di ferro

C'è una parte di me
invisibile

chi non mi trattiene non ha torto.
Ho lo sguardo spento
della menzogna s/fi/lacciata,
non so bene cosa sia
accaduto,
cosa e quando s'è perduto 
o s'è trovato,
Sono caduta in un nome sbagliato.
dove non mi sono vista più.
Ho tracciato una storia
o forse no,
forse l'ho solo imprigionata
nel ferro
perché somigliava
alla mia
e ho sempre avuto paura che lo fosse

C'è una parte di me
invisibile

perché ha paura
di una storia che non c'è
mai stata, ma solo desiderata con forza 
impotenza e rabbia
come se non si addestrasse al suo nome.
Ma non ne ha a disposizione altri.
Chiamatemi, chiamatemi
con un altro nome
inventiamolo insieme
a capofitto. 
Precipitatemi in un diverso nome!
Il mio è solo uno spettro
impaurito
ormai stanco di portare
la maschera di ferro

C'è una parte di me
invisibile,
non fatemi domande
dovrei risponderne

domenica 10 settembre 2017

Paure

PAURE

Respingo ogni provocazione.
La tensione interna
l’ho ceduta,
viene ogni tanto a farmi visita
in sogno
per sbeffeggiarmi
con violenta ironia
perché adesso conto le pecore
che mi sono rimaste con i pidocchi
tra i capelli
e pascolano sul mio cuscino.
La porta di casa non la apro più
agli estranei.
Non posso,
l'ho vista, sbatacchiandosi, uscir fuori di sé.
Ho rinunciato alle vette,
tranne che al Monte dei Pegni.
Faccio collezione di paure.
Ne ho di tutti i generi
in mostra
e sono orgoglioso quando qualcuno
le osserva invidioso.
La più piccola
risale a quando…
non ricordo…
ha a che fare
con una caramella
andata di traverso,
la più grande invece
a stamani
quasi non mi entrava tra le dita,
l’ho staccata a poco a poco
dal mio spirito
quando mi sono guardato allo specchio:
mi sono accorto che Dio
non esiste.
Che paura!
ero ancora e sempre io.
Anche la differenza tra me e Lui
mi ha ormai abbandonato.

giovedì 7 settembre 2017

forse

Forse avrei potuto dirti
altre cose,
dirti dell'acqua che
scorre tra le tue dita
del cielo a scacchi di miele
di un desiderio traditore
e io ti vedo
come un uomo inginocchiato
sul mio ventre
che sceglie il suo calore.
Avrei potuto parlarti
della mia carne scritta
su righe di pioggia,
oppure dei nostri temporali
che afferravi tra le mie vesti
bagnate delle tue parole e strizzavi divertito
con la forza del tuo sorriso d'ombra,
della tua mano che mi frugava
come la nebbia,
di come erano belli i
nostri raffreddori baciati e
le frasi a sorpresa con voci nasali e
le mie caviglie saltellanti
come grilli innamorati

Forse....
Ma non esisti e io esito sempre a dirtelo,
non voglio morire dissanguata.







ALI

ALI

Ho disegnato a matita la felicità
aveva la forma di un abbraccio
e le scarpe grandi,
robuste per durare a lungo
quanto un errore.
Ma non aveva ali,
girava per la casa,
toglieva la polvere,
affondava nei cuscini
e tu eri lì con lei.
L'ammalarsi della vita era lontano
e il disegno non ne portava traccia.

Insomma fa qualcosa,
respira profondo, concediti.
Dov'è la gomma?
Cancella, cancella
cancella

oppure falle le ali.
Lascia che ci lasci.

mercoledì 6 settembre 2017

il mio confine


IL MIO CONFINE 
Il mio confine affonda nella sabbia delle mie parole.
mi circondano innumerevoli,
mi piovono addosso
ineludibili come i loro suoni
e del mio nome fanno un programma,
un progetto, una storia.
Io dove sono?
E' un confine scivoloso
ubriaco di desideri,
di promesse seducenti, ammaliatrici
di interviste al mio ritratto
per scardinare i suoi chiavistelli
analfabeti.
Io dove sono?
E' un confine di sopravvivenza,
la sua cantina è piena di affettuosi saluti,
laceranti addii, palpiti d'amore/non amore
piogge di vanità,
talvolta anche di sincerità.
Conti non chiusi, cedimenti.
Io dove sono?
Il mio confine viene a trovarmi
quando sono buio.
Lì incontro
la sua parola nuda come sabbia e
provvisoria rabbia.
Mi guarda stranita.
chi l' ha pronunciata?
Una notte ci sono caduta distrattamente dentro,
risucchiata col naso all'insù
dalla luna crescente di Settembre
che litigava con quella calante di Agosto.
Alla fine dell'estate
aveva un profilo amaro,
come sempre quando le parole diventano termini
Io dove sono?
"I termini hanno torto
oppure hanno ragione",
mi chiedeva.
Voleva sapere di sé!
E io che non ho mai alcuna risposta pronta
Il mio confine s'è infuriato,
per entrarvi dentro ora
si paga anticipato

lunedì 4 settembre 2017

Così bello




E' così bello che
toglie il respiro.
Non parla mai.

Forse è scemo!

l' oleandro rosso

L'oleandro rosso
Lo guardo e taccio.
Mi guarda e tace
l’oleandro rosso.

Non ha minuti nel suo orologio.
La sua forma ricama
il cavo della mia mano.

Non ha altro suono
che il mio respiro
inesorabile.
Silenzio. Immobile.

Geometrie discrete,
continue io e lui.
Solo frazioni di secondi.
Piccolo infinito.

E’ furioso con me stamane,
sa che devo partire
non potrò più vederlo
né  all’alba
né al tramonto.

Non vuol lasciarmi andare,
ha bisogno del mio sguardo
in tralice.

Ma forse non è poi
così importante la sua opinione.
Lascerò detto che lo cambino di vaso
quando me ne sarò andata.

Lo cambino.
Un cambio,
qualcosa cambia…
me
Domani deponetelo
su di me.