PAURE
Respingo ogni provocazione.
La tensione interna
l’ho ceduta,
viene ogni tanto a farmi visita
in sogno
per sbeffeggiarmi
con violenta ironia
perché adesso conto le pecore
che mi sono rimaste con i pidocchi
tra i capelli
e pascolano sul mio cuscino.
La porta di casa non la apro più
agli estranei.
Non posso,
l'ho vista, sbatacchiandosi, uscir fuori di sé.
Ho rinunciato alle vette,
tranne che al Monte dei Pegni.
Faccio collezione di paure.
Ne ho di tutti i generi
in mostra
e sono orgoglioso quando qualcuno
le osserva invidioso.
La più piccola
risale a quando…
non ricordo…
ha a che fare
con una caramella
andata di traverso,
la più grande invece
a stamani
quasi non mi entrava tra le dita,
l’ho staccata a poco a poco
dal mio spirito
quando mi sono guardato allo specchio:
mi sono accorto che Dio
non esiste.
Che paura!
ero ancora e sempre io.
Anche la differenza tra me e Lui
mi ha ormai abbandonato.
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