Guardai la luna:
rabbia infinita.
Guardai oltre la luna:
scherno, soltanto scherno.
e disprezzo
Guardai oltre quell'oltre:
occhi furiosi
ingannavano se stessi
cercando di evitarsi
l'un l'altro
senza riuscirci.
I loro sguardi vaganti
divenivano spade
che si incrociavano
affettando il nulla.
Qualcosa cadde ai miei piedi
mi chinai a raccoglierlo,
lo strinsi tra le mani
quel pezzo di nulla.
Mi disse: "non lasciarti affondare
non ancora".
Era singhiozzante il non ancora
mi giungeva il suo odore.
Nessun commento:
Posta un commento