L' ARCOBALENO
Vi fu un tempo
che sbranò la tua carne
e seppellì nel fango le tue ossa...
Tu con rabbia ti volgesti
a riprendere il tuo sogno.
A strapparglielo dai denti.
Non volesti lasciarlo: è tuo,
ti appartiene!
Non lasciasti
che sbranasse anch'esso
e nemmeno che lo infangasse,
perché lì vivi,
non nella tua carne.
È giunta l' ora,
che tutti odano la tua voce,
che la lacrima abbia un occhio,
che il singhiozzo abbia un petto,
che l'amata disegni la tua storia.
È giunta l'ora che l' arcobaleno sorga
a ricongiungere
il tuo sogno alla tua carne.
E' giunta l’ora!
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