Le nostre ore duravano un’istante
Solo un’occhiata e poi, attimo birbante,
Ti divertivi ad imbrogliare il tempo
A fare sentire eterno ogni suo momento
Il tempo eterno lo sai non si può dare
Nessuna poesia lo potrebbe inventare
Ma tu gettavi il guanto della sfida
E lo chiamavi Amore per vincer la partita
Giocavamo a rincorrerci sul prato
Chi raggiungeva l’altro era obbligato
a farlo andare giù per terra
a farlo andare giù per terra
Saltargli addosso trascinarlo nella serra
Ciò che accadeva lì non è da dire
Potrebbe turbare forse, non stupire
Il desiderio solo era sovrano
Era inebriante resistergli invano
Il resto del mondo era lontano
Vaghi contorni di ambigua parvenza
La realtà era solo nell’ appartenenza
Dei nostri corpi in te attimo avvinti
senza timore alcuno d'essere disciolti
senza timore alcuno d'essere disciolti
Attimo birbante cosa vuoi sapere:
Quanto valgono i secoli al tuo apparire?
Ah! Nascondici nelle pieghe del tuo manto,
Ascolta quale meraviglia è nel mio canto
Tutta la durata della storia,
Tutta la sua ingombrante memoria
Tu puoi dissolvere in quel divino, eterno istante
Che di due amati fa un solo amante
Amor ch'a nullo amato amar perdona
Coglieva noi dentro quella serra
Le nostre ore duravano un’istante
Quello in cui ero amata,
Quello in cui ero anche amante
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