E credo nel teatro eterno
"E non basta mai!"
ricordavi l'inganno delle illusioni?
quel che si paga ha
scena tra le quinte
guardo inginocchiati i rituali chierici
che nascondono come carapace
le infinite beghe dei viventi
(o è un sipario?)
e tu tartaruga senza scudo canti lo sgomento
(o reciti da guitto di periferia?)
e chi lo crede che
qualcuno doni la sua pelle
a copertura della pelle d'altri?
Procede lento il tuo grido
che sento
che stai fermo
nel cuore
gettalo sulla scena
osservati mentre reciti il
dolore
gettalo subito a chi paga
per guardare:
è il suo bisogno di vivere
che paga
no no! fermati un attimo
gli appartiene il grido - ricevilo
per questo lui è qui: solo il teatro è
ciò che è
senza infingimenti senza illusioni
quel che si paga ha luogo
sempre in scena
è lì che continua la sua nascita
Digli-faglielo sentire: siamo già nati al dolore!
Nel fondo il cartellone:
"E non basta mai!"