il tempo avrebbe dovuto già
sapere di
essere destinato a
sopravvivermi
martedì 31 luglio 2018
sabato 28 luglio 2018
appena appena
Su di me è passato
il tuo sguardo
sfiorandomi appena
poi più nulla
Ah! perché non mi togli mai gli occhi
di dosso?
Come terra di nessuno
il tuo sguardo
sfiorandomi appena
poi più nulla
Ah! perché non mi togli mai gli occhi
di dosso?
Come terra di nessuno
venerdì 27 luglio 2018
piove
Piove
un turbamento
inventò il mio cuore e la mia carne
li appese ad uno scambio
molto lontano da qui
Il bicchiere è pieno di pioggia
bevo a sorsi
la tua voce
martedì 24 luglio 2018
libro aperto
Si è aperto il libro su una pagina che
non c'è
mi ha detto: la desidero
cresce in me appannata
con movenze di lacrime e ricordi
righe solo fantasticate
parole per sognare
con l'ansia della tua penna rossa
che non scrive
quasi temesse una pagina commossa
Come a volere sollevare il sole
occhi inchiodati
nell'andar per sogno
si apre anche una donna
quando desidera uno sguardo che
non c'è
glicine bianco
Lì fuori
c'è il tuo glicine bianco
che non può andar via
L'ultimo pensiero che ti ho
dedicato
ha bisogno adesso di venirti
in braccio
Por ahí
allí está tu glicina blanca
que no puede desaparecer.
El último pensamiento que he
dedicado a ti
ahora necesita venir
a tus brazos
Traduzione di Leon Zaric su Lightning del 24 Luglio 2018
che non può andar via
L'ultimo pensiero che ti ho
dedicato
ha bisogno adesso di venirti
in braccio
Por ahí
allí está tu glicina blanca
que no puede desaparecer.
El último pensamiento que he
dedicado a ti
ahora necesita venir
a tus brazos
Traduzione di Leon Zaric su Lightning del 24 Luglio 2018
domenica 22 luglio 2018
dissolvenza
E questa carezza infuocata dal ricordo di
un'altra carezza
e queste labbra ardenti per il sapore
dell'altro bacio
mentre ti sciolgo tra le dita
intrappolate nella tua schiena
mischia opaca,
tra la folla
una mano bruca il proprio
passato
attende ancora l’estasi
per strangolarlo
abbiamo interrogato i nostri vicini
per questo sappiamo tutto di noi
un'altra carezza
e queste labbra ardenti per il sapore
dell'altro bacio
mentre ti sciolgo tra le dita
intrappolate nella tua schiena
tra la folla
una mano bruca il proprio
passato
attende ancora l’estasi
per strangolarlo
abbiamo interrogato i nostri vicini
per questo sappiamo tutto di noi
AL MERCATINO poesia visiva
SI VENDE!
Voglio mettere in vendita
i miei sospiri.
Con la chiave
del loro lucchetto,
per disfarmene.
Sono inutili i sospiri.
SI VENDE!
Voglio mettere in vendita
le mie lacrime.
Non riesco a piangerle.
Stanno lì nel portamonete
con gli spiccioli.
Se non le vendo
finirò col perderle.
Vorrei vendere anche
il mio coraggio.
Ma è così poco e stanco:
non mi darebbero niente
Voglio mettere in vendita
i miei sospiri.
Con la chiave
del loro lucchetto,
per disfarmene.
Sono inutili i sospiri.
SI VENDE!
Voglio mettere in vendita
le mie lacrime.
Non riesco a piangerle.
Stanno lì nel portamonete
con gli spiccioli.
Se non le vendo
finirò col perderle.
Vorrei vendere anche
il mio coraggio.
Ma è così poco e stanco:
non mi darebbero niente
sabato 21 luglio 2018
l'acqua
Annecy
ho lasciato che l’acqua scorresse
ho lasciato che l’acqua scorresse
abbiamo lasciato che l’acqua scorresse
vi abbiamo costruito sopra
abbiamo navigato
dall’inferno a noi
natanti dell’altrove
intrecciammo gocce e oceani
e poi in penombra
le mie gocce al tuo collo
intrecciammo gocce e oceani
e poi in penombra
le mie gocce al tuo collo
l’acqua bruciava
gelava
ci cercava l’anima al Vespro
Mancavano anitre e cigni
noi non ci conosciamo
giovedì 19 luglio 2018
Rivedendo "Gruppo di famiglia in un interno"
Rivedendo "Gruppo di famiglia in un interno"
E non so se ha più senso
allevare invadenti paternità notturne
o coltivare morte
Hanno portato una lettera
con un proiettile
e uno sparo
ha colpito
l'ultima parola
mercoledì 18 luglio 2018
io invisibile
Mi occhieggia un simulacro
senza nome
come una radice
senza nome
come una radice
Che vuole da me?
Fanne briciole
spargile al vento
Fanne briciole
spargile al vento
Non è lei che ho cercato
quando -invisibile-
ho incendiato te
martedì 17 luglio 2018
specchi e maschere
ho rivestito di specchi
la mia ombra
io ero dietro e chiamavo
mi mostravo
inviavo segnali
additavo l'intruso non svelato
voi eravate maschere
la mia ombra
io ero dietro e chiamavo
mi mostravo
inviavo segnali
additavo l'intruso non svelato
voi eravate maschere
domenica 15 luglio 2018
e questi giorni
E questi giorni fieri, eterni
aggrappati alla distanza
tra ieri e domani
dentro il bicchiere del the freddo
aggrappati alla distanza
tra ieri e domani
dentro il bicchiere del the freddo
così questi che
non riesco ad affondare
né a far galleggiare
come traverse di una vita
(mia, degli altri, che importa?)
percorsa solo a tratti.
Cedo tutto purché resti la voce
a chiamare implorare gemere
Tu dici: morire è più facile che generare
ci vestiamo
perché ci si possa acchiappare
forse saremo soltanto il tempo
(mia, degli altri, che importa?)
percorsa solo a tratti.
Cedo tutto purché resti la voce
a chiamare implorare gemere
Tu dici: morire è più facile che generare
ci vestiamo
perché ci si possa acchiappare
forse saremo soltanto il tempo
di un ostinato ricordo
Drogati e attraversati controcorrente
Drogati e attraversati controcorrente
venerdì 13 luglio 2018
fretta
la mia fretta di passato
brucia tutti i silenzi
tu abbandoni anche
l’ultimo avamposto sul giorno
oggi non fai più il nodo alla cravatta
la camicia è aperta sul collo
su quella peluria appena visibile
che si sorprende ebbra.
Accogli l’agguato che
ti tendo: precipita dentro la rete
di ciò che non fummo capaci di vivere
la mia è una fretta
collerica
sogna ancora
di acciuffare per i capelli i fauni
disobbedienti
di attraversare l'amore su un manico di scopa
sogna le increspature nomadi
della nostalgia
brucia tutti i silenzi
tu abbandoni anche
l’ultimo avamposto sul giorno
oggi non fai più il nodo alla cravatta
la camicia è aperta sul collo
su quella peluria appena visibile
che si sorprende ebbra.
Accogli l’agguato che
ti tendo: precipita dentro la rete
di ciò che non fummo capaci di vivere
la mia è una fretta
collerica
sogna ancora
di acciuffare per i capelli i fauni
disobbedienti
di attraversare l'amore su un manico di scopa
sogna le increspature nomadi
della nostalgia
amore e paura
È nel ventre la paura
come l'amore
una stretta si dilata eppur
rimane stretta
a torcere sguardi imbiancati
si apposta
e non dà tregua
e scende e sale
per la tua pelle a scale
Il corpo di una donna
continua fuori e dentro
non ha esterno e
interno
non ha paura che non intenda
amore
come l'amore
una stretta si dilata eppur
rimane stretta
a torcere sguardi imbiancati
si apposta
e non dà tregua
e scende e sale
per la tua pelle a scale
Il corpo di una donna
continua fuori e dentro
non ha esterno e
interno
non ha paura che non intenda
amore
giovedì 12 luglio 2018
amo la polvere
"...
-ricordi ancora, ricordi cuore ardente
come avesti sete allora?-
che io sia bandito
da ogni verità!
Solo giullare! Solo poeta"
F. Nietzsche, Solo giullare! Solo poeta! da Poesie
amo la polvere perché copre
ciò che conosco
anche le foto delle veglie e dei sogni
ciò che conosco
anche le foto delle veglie e dei sogni
una tregua primitiva
per la sopravvivenza
per la sopravvivenza
l'attraverso è aperto
come un solco di polvere
un dono rimasto appeso a una fedeltà sottile
come un solco di polvere
un dono rimasto appeso a una fedeltà sottile
la felicità può darsi nella
forma del nulla
andiamo nella stanza accanto a trovare il passato:
perché l'antro di un istrione sconosciuto
innanzi agli occhi?
perché questo ultrasuono continuo del senso
Mani stropicciate
in un'unica corsa
le nostre
intrecciate a velocità scabrosa
come fuochi d'artificio:
mani esplose.
non è notte
non è giorno
amo la polvere sulla mia vita
andiamo nella stanza accanto a trovare il passato:
perché l'antro di un istrione sconosciuto
innanzi agli occhi?
un giullare o un poeta
nel teatro degli inganni
perché questo ultrasuono continuo del senso
quelle grida animali
senza scorciatoie?
e noi di qua di là
artigiani dell'effimero
Mani stropicciate
in un'unica corsa
le nostre
tra arance succose e canzoni
di speranze e povertà
intrecciate a velocità scabrosa
come fuochi d'artificio:
mani esplose.
Ecco somigliate a voi stessi
-dice l'istrione-
-dice l'istrione-
non è notte
non è giorno
amo la polvere sulla mia vita
ha (s)coperto la fame delle
tue labbra
domenica 8 luglio 2018
Kol Nidrei
Kol Nidrei*
Violoncello
tra le gambe
-stringi forte
e ti misura il corpo
-corde
centimetro per centimetro
tu e Bruch
ma non vuoi addentare il vortice
di quei brividi
perché dovresti?
hanno un peso profondo
lasci venire a galla
-i loro colori
ed è come se la tua profondità
galleggiasse
-un assolo
senza nomi né patrie
non sapevi fosse così indifesa
-superfici esauste rincorrevano urli
furto violento urgente:
sei tu a rubarla
o è lei a rubare te
(*Max Bruch: Adagio per violoncello e orchestra)
sabato 7 luglio 2018
ciò che non ricordiamo
ciò che non ricordiamo
sa qualcosa di noi
il colore delle nostre vesti
l’arancio aggredito dal rosso ciliegio
quel lieve sentore di bugia
l’emozione sgualcita a pezzi
nel tappeto
le fusa del gatto
un gesto: l’ adagiarsi del corpo
il suono della porta
sul più bello
io non ricordo
ancora guardo
sa qualcosa di noi
il colore delle nostre vesti
l’arancio aggredito dal rosso ciliegio
quel lieve sentore di bugia
l’emozione sgualcita a pezzi
nel tappeto
le fusa del gatto
un gesto: l’ adagiarsi del corpo
il suono della porta
sul più bello
io non ricordo
ancora guardo
mercoledì 4 luglio 2018
chimera
Nessuna strada mi percorre più
interrotti i tragitti
tra il segreto e il
vestito
ho lanciato il mio
pellegrinaggio all’ assalto
sotto un lampione
che non faceva caso a me
la solitudine di te mi cavalca
al galoppo
dov'è il dopo?
da quel bacio non sarei più tornata
una chimera ama ora nel tuo letto.
A varcare il limite
sai
ci si ritrova nella foresta incantata
interrotti i tragitti
tra il segreto e il
vestito
ho lanciato il mio
pellegrinaggio all’ assalto
sotto un lampione
che non faceva caso a me
la solitudine di te mi cavalca
al galoppo
dov'è il dopo?
da quel bacio non sarei più tornata
una chimera ama ora nel tuo letto.
A varcare il limite
sai
ci si ritrova nella foresta incantata
domenica 1 luglio 2018
omelie
OMELIE
Siamo nati molte volte
tante per quante siamo da stanare dietro
le nostre ombre mascherate
e le nostre ombre sono solo omelie
offri loro la benedizione del vino
falle ubriacare
rivestile di specchi
falle impazzire
poi bruciale:
al rogo al rogo le ombre!
al rogo le maschere
la loro chiassata
URLO
Chiamo a testimone la tua assenza
Di ciò che di te resta non voglio
saper nulla
al sorgere del giorno
né alla sera
e brigherò perché il tuo sguardo copra
lo sguardo mio
Ah, voglio appendere al collo
la tua bocca
e far lì casa
ed esilio
dirotterò il viaggio dei baci
verso la stella alpina blasfema
del deserto
verso la destinazione che è fuggita
tra lo sterco
l'orrido del sublime
ora è
allo specchio:
l'assenza assume forma di lamento
Di ciò che di te resta non voglio
saper nulla
al sorgere del giorno
né alla sera
e brigherò perché il tuo sguardo copra
lo sguardo mio
Ah, voglio appendere al collo
la tua bocca
e far lì casa
ed esilio
dirotterò il viaggio dei baci
verso la stella alpina blasfema
del deserto
verso la destinazione che è fuggita
tra lo sterco
l'orrido del sublime
ora è
allo specchio:
l'assenza assume forma di lamento
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