sabato 31 marzo 2018

la fermata

Raggiunta la fermata
non c'è ancora nessuno
oppure
non c'è più nessuno

torna di pietra il passo-ombra

giovedì 29 marzo 2018

forse



FORSE
(da "E dietro le spalle gli occhi")
Forse avrei potuto dirti
dell'acqua che
ti scorre tra le dita
del cielo a scacchi di miele
di un desiderio traditore
ti vedo
uomo inginocchiato
sul mio ventre
che sceglie il suo calore.
Avrei potuto parlarti
della mia carne scritta
su righe di pioggia,
o dei nostri temporali
li afferravi tra le mie vesti
bagnate delle tue parole e 
li strizzavi divertito
con la forza del tuo sorriso d'ombra
o ancora della tua mano che 
mi frugava
come la nebbia,
di come erano belli i
nostri raffreddori baciati e
le frasi a sorpresa con voci nasali e
le mie caviglie saltellanti
come grilli innamorati
Forse....
Ma non esisti e 
io esito sempre a dirtelo,
non voglio morire 
oltrepassata.

martedì 27 marzo 2018

soffro


Soffriamo di mancanza d'amore
che è tradimento
incollato su una parete
della pelle
come un calendario

chi teme di passare
in mezzo alla vita mi somiglia.

lunedì 26 marzo 2018

vecchi parenti

Squarciano la faccia
i giorni che non seppi
tutto ciò che adagiai
in un sarò in un farò
senza mai linguaggio

Lì nel luogo in cui il desiderio
contagia l'immaginazione
e sfiora il sogno
il lenzuolo è caduto
la mia pelle è senza forma di parola
-vecchi parenti

Violento è lo strappo ai volti
che non ho.
Stravolto è l' argine
e in fuga ogni perdono

Una vita piena di resti e senza resto
e la tazzina del caffè
ormai fredda

Un segno: un mezzo io al posto
di un intero perché


domenica 25 marzo 2018

Io e te

Facciamo finta che io non sia io
e tu non sia tu.
Hai poggiati gli occhiali
sul comodino
e li ho presi io per leggere
ciò che hai scritto
la tua penna in mano

Non verrebbe forse fuori
che io sono te
e tu sei me?



sabato 24 marzo 2018

gioia

Chi ha mai misurato 
il prezzo
di ciò che non costa nulla?

I gatti non sanno
come può essere angosciante 
intravedere la gioia

venerdì 23 marzo 2018

il sassolino



Sono nata con
un sassolino nella scarpa
e un piede balbuziente
in una giornata che vagiva
nel lento tramonto
Sono nata
come mia madre non mi voleva
in uno spazio
in cui il tempo tesseva un impulso
che non mi apparteneva
che non mi consolava
In piazza una bancarella
con scarpe di secondo piede
Lo sguardo del giorno
che m’accolse
dove poi si rivolse?

Sono nata con un sassolino nella scarpa
che credevo d’altri
ed era mia



giovedì 22 marzo 2018

laggiù




Laggiù oltre quella linea
a un passo da me
così lontana
lo sguardo immagina.
Lungo è il percorso.
Chi ha rubato oggi il mio giornale?
Dove l'ha nascosto? 
Non ho ancora finito di leggerlo
e lui 
non ha finito di scrivermi.
Altri vogliono curiosare
carpire spettegolare.
Ah gli intriganti!
Hanno dita eccitabili come cicche
e candele che si squagliano al posto dei piedi.
Getto loro in faccia 
la mia provvisorietà. È' tutto ciò che ho
ma basta: com' è seria e
misteriosa!
Io non coincido con la mia vita
né la mia vita con me
sono sempre qui e altrove 
sempre ora e dopo
sempre l'uno e l' altro.
Per ogni me c'è un non-me
e un altro me attraverso me. 
E ogni ingresso è diverso
Ho voglia di piantare con il suono
un mandorlo dove fu in agguato il fico.
E' ancora così verde e così secco!
La sua foglia non vuole più nascondere
Pronta sempre da indossare
chiede ora al passato una ragione diversa
dalla vergogna e dal bisogno del perdono.
Non c'è nulla che non possa essere visto
né che valga la pena di
vedere. 
Chi allora vinse la tempesta
del dolore?
Forse non ho più nulla da dire
ma voglio donare
la piuma che scalfì la mia roccia impaurita
con suono lieve e denso.
Il viandante non la vede
ma fu lei che
mi regalò la musica e dissolse la paura
del silenzio
Laggiù oltre quella linea
dove corre il fiume nella valle
immagino uno sguardo
a un passo da me
così lontana.

E ho tanta cura di ciò che di me ha cura!

mercoledì 21 marzo 2018

il nome

Pensavo di trovare 
il mio nome sul cuscino
quella notte
E invece ho trovato il tuo
ed era nudo
e non voleva essere il nome
di un'altro
Voleva essere
parola non uguale
unica
che affama ed ospita
ciò che accade
ciò che resta di me
dal tempo aperto
al nome

fu scandalo
ogni piega


mercoledì 14 marzo 2018

inferno maggiore (a Claudia Ruggeri)

Inferno maggiore
una sconsolazione in ogni mia parte  
amaro appuntito come pietra
scivolato nel mondo.
Chi c’è negli occhi del dolore? 
Chi raggela i suoi indumenti?

Non voglio
un inferno distratto
che non si aggrappi alle caviglie di Dio
e non le strattoni 








martedì 13 marzo 2018

un'altra vita




un'altra vita
chiede
nello specchio del lago
la moltitudine del tuo silenzio

come se questa
non fosse già
l'altra
-il lago lo sa
Una nascita imbavagliata
si agita dentro

E questa urgenza,
questa tua urgenza
... è tua?

giovedì 8 marzo 2018

NON

Tu semini di tagliole 
il cammino
sputando sassi di parole.
Con sillabe di insanguinato umore 
e rosicchiati singhiozzi 
taglio di giorno in giorno
il Non-Traguardo

sul podio 
un moncherino
accarezza i capelli


-li afferra.

martedì 6 marzo 2018

macchina in moto

Dentro abbiamo una macchina
in moto
la seguiamo 
a distanza ravvicinata.
Tutto d'un tratto si ferma
senza un perché
Rischiamo di finirle addosso
Rischiamo un autoscontro letale.

Poveri e pazzi
giocano a flipper


domenica 4 marzo 2018

litanie




Non ho tralasciato nulla
ho chiesto aiuto
rifugiata in antiche litanie
ho invocato i santi della sicurezza
ho invocato i santi della mediocrità
ho invocato i santi dell'infingardaggine
quelli della fatica e del dolore
e del peccato e della miseria.
E poi i santi del vuoto e del nome
Ho trovato una caramella 
tra macerie
l'ho scartata
insaziabile
zanzara 
ronzava 
dentro le litanie

la gioia sembra non
abbia santi né tabernacoli
-questione di profondità
credo

sabato 3 marzo 2018

il palo

Il palo della luce
sapeva di non avere scelta
subiva come tutti gli innamorati
il fascino del buio ma 
....non voleva rimorsi

e non si spense





chi mi ha insegnato


Chi ha insegnato che  
il ventre, come l'anima, 
è di cera?
Non delirante allucinazione.
Solo impronte
che non può scordare.

Il palpito di chi deve ancora trasalire 
prima di giurare?







questo strazio

Questo strazio oscilla appeso 
ad una nuvola
è soffio cui non donare
ritmo e alternativa
non c’è un punto fermo 
cui aggrapparsi
solo un accento in più
e non si capisce 
dove cada.
Vorrei sì
vorrei sapermi
vivere
come verità mancata

Che pace  
nell' inganno!

venerdì 2 marzo 2018

immagini morte




Ho preso dimora
in un frammento di specchio
sapeva di immagini morte.
Li ciò che sogno
e ciò che ho sognato
aspetteranno ciò che sognerò
Sarà un’attesa continua
sarà un’attesa lunga
perché non sto sognando
perché non sto morendo

si udirà
     una domanda
che si lamenta

giovedì 1 marzo 2018

la cena

UNA CENA 

La borsa della spesa è 
senza cose.
Oggi si cena
a base di parole
-hanno lasciato un filo da sbrogliare-
sorseggiando 
dalla tua bocca
l'infinito del suono
-ondulazioni del tutto
non alito amaro-
lì dove ogni vocabolo è incendiario
e una parola si dà a un’altra parola.

Come è primo questo

ascolto e
come violenta beato il suo inizio
quando nulla è dimenticato. 
Tu ti alzi dall’ombra e strangoli
la sfinge per la coda