PARLAMI COME SE...
Parlami come se mi amassi,
il mio squilibrio spaventato
dall'incongruità del cammino
si volge e guarda: l'ora è come un velo
traspare, non appare
ma tu,
dammi tutti i consigli che non voglio
faccio girare il mio cerchio tra i vivi senza vita,
tra briciole di occhi che hanno perso di vista
l'uscita.
L'ala di una libellula implacabile mi pungola
per via
come un arcobaleno di desideri.
Scagliami ancora fuori dalla nebbia,
ma non quella delle ore,
le lancette non vanno d'accordo
e capisco che il tempo
ha problemi quando lo guardo
come se temesse di non esserci più
anzi, di non esserci mai stato.
Ho infilato la lingua alla cintura
dentro l'Arca di Noè tutti avevano fretta
perché il tempo era poco.
Tutti si sono affollati,
io non sono entrata
insieme a un testo che rimase fuori
ed ora mi è accanto
per parlar dell'inferno al paradiso.
Tienimi sveglia, spruzzami acqua in viso,
se languo il mio orologio indossa
altre lancette
quella del sempre e quella del mai
la loro dimora legarono ad un elastico
teso tra la nascita e la morte
si guardarono in faccia
così appresero
di assomigliarsi assai
evitami come una sciagura
non ascoltare se balbetto o canto,
nell'angolo della polvere
dell'Arca
ho spostato il baricentro
della voce lì dove
prima ha sete e poi ha ancora più sete
il dolore pazzo che c'è in me
e non ha mete
Laggiù c'è un'ecclissi di luna,
ma io stringo tra le mani ciò che più non so
come se fosse un fiore bello e profumato.
E' la passione
che attende di portarmi via
lei sola può vincere il terrore.
Spiami come se mi amassi
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