LA STATUA
L'espressione della statua
era arcigna.
come di chi non ha digerito bene.
Cavalcando la sua età
aveva attraversato il tempo
con fragore di tuono
poi alla fine, stanca,
era finita lì, sulla panchina del prato,
come un airone,
quasi planando dolcemente dopo il volo.
Davanti a lei ora giocava la memoria,
gli sguardi che aveva visto dare,
le parole che aveva udite,
le confidenze sussurrate,
i segreti innanzi a lei svelati.
La vita le era passata davanti
in tanti luoghi,
come se lei non ci fosse stata.
e non l'aveva cambiata
se non per quella crepa
quasi invisibile, ingiallita lì sul cuore.
Aveva un lato vivo
e un lato morto, la statua.
Il lato vivo
non aveva imparato nulla dalla vita.
L' altro lato era morto
perché non aveva insegnato nulla alla vita.
Allora si alzò dalla panchina
e per miracolo pianse, pianse
come solo una statua
può piangere.
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