INVITO A CENA
Ho pesato l'universo
sulla punta delle dita.
Non ne ero abituata
e un'unghia maldestra l'ha bucato.
Allora ho raccolto tutta la sua gloria.
Il suo peso
era quello di un sospiro
La sua gloria,
inconsolabile
aveva
le dimensioni
enormi
di una lacrima asciugata
sul viso di un bimbo.
Ho tirato un respiro di sollievo
e ti ho invitato a cena:
ora potevo
affrontare la vita.
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