mercoledì 30 dicembre 2015
NASCITA DI VENERE
Le tornavano in mente quel mattino
le parole che il vento
aveva sospirate dolcemente
quasi a volersi scusare di essere presente
A grandi cerchi le aveva prima
disegnate tutte a lei d' intorno.
Poi con le sue folate
sul quel corpo divino
Le aveva ricamate:
"lui t' ama, lui ti cerca, solo di te ha bisogno,
Pur se non ti conosce sei già dentro
Il suo sogno. Aspetta di apparire
Quando sarà il meriggio
Per presentarsi a te, per parlarti di sé"
Le foglie dell'autunno volavano leggere,
Dense di mistero accendevano il desiderio
Fluttuavano ora lente, ora veloci
Quasi a volerla già ricoprire di baci
La circondavano tutta alzandole
la veste, le braccia lei abbassava
con movenza graziosa
sulle sue gambe leste
Poi più su, più su, si intrecciavano
dentro i suoi capelli, li avvolgevano,
se ne facevano anelli.
Le foglie inanellate ballavano una danza
attorno al suo bel capo.
l'azzurro del cielo era la loro stanza.
Trasformavano il suo viso
in tacita invocazione,
ora preghiera, ora esclamazione.
E lei rispose al vento
che attendeva il suo canto
"Vorrei che un turbine d' amore
mi assalisse, vorrei che
su me stessa mi volgesse
Lui immagina già le mie fattezze,
vorrei apparirgli tra mille dolcezze
Vorrei avvertisse tutto il mio pudore
di voluttà acceso e di languore.
Vorrei incendiargli l'anima di ardore.
Dai primordi del tempo io
l'accarezzai, timida amante,
di sensualità nuova trepidante.
Che ora mi accolga dentro le sue braccia
dentro il suo respiro,
che affondi il viso dentro i miei capelli
e...tutto il resto taccia"
lunedì 28 dicembre 2015
NASCITA
Dal grembo del suono io ti conobbi
come fulgida nota di armonie diffusa.
Dal grembo del sole tu emergesti
come luce soffusa.
Dal grembo del tempo su di me arrivasti
come un’ora gioconda.
Dal grembo della terra emergesti come
zolla feconda.
Poco importa chi sei nel tuo apparire audace
t’inventai nell’istante che mi accendesti di brace.
Fosti solo per me: pura appartenenza
oltre ogni limite umano, oltre ogni decenza.
Nascesti al mio contatto ed io nacqui al tuo fianco
desti forza e vigore al mio desiderio stanco.
Miele puro era il nettare che dentro me stillavi
quando tra le mie braccia passione assecondavi.
Nel mio grembo di donna iniettasti una stilla
e dal caos primordiale si sprigionò favilla
incendiante d’amore l’universo intero
per colmarlo di gioia, di profumo, di mistero.
Si, il mistero svelato del nostro amore immenso
fragile come tela di ragno, ma solo degli dei degno
Lo gustammo affamati in una eterna ebbrezza
gli strappammo i segreti di tutta la bellezza
degli amanti infuocati da fiamme inestinguibili
intrecciati in una stretta che rende indistinguibili
il corpo mio dal tuo e il tuo corpo dal mio
fino a fare di noi un solo, unico desio.
sabato 26 dicembre 2015
SANT' EGIDIO, NATALE 2015
Solo da animamante vorrei parlare
Solo da animamante vorrei che il mondo
mi potesse ascoltare
Stare qui oggi per me è temerario
Data la mia pochezza,
Ma tra di noi il dono d'amore
è senza misura e chi più ne è capace
Non ne fa certo usura
Lo sparge a mani piene, lo regala
A chi poco o nulla ha avuto dalla vita
E non ha potuto trattenerlo tra le dita
Un' emozione fortissima ti prende
Solo un' animamante la comprende
Vorresti che la Festa non finisse,
che per ogni strada del mondo proseguisse
Vorresti, si vorresti un altro cuore
Molto più adatto ad emanar calore
Ma lo sguardo dei nostri amici esprime
una carezza, ti fa dono di tanta tenerezza
E tu commossa ricevi molto piu
Di ciò che hai dato
Ringrazi perché a te nulla oggi
È stato negato. La gioia che leggi dentro
I loro occhi non è retorica di circostanza
Va ben al di là di ogni costumanza
Spezzare il pane insieme è cosa bella
Fa di loro tuo fratello tua sorella
Si fa strada nell' intima tua via:
Si, è qui che sono a casa del Padre
E' tra loro che sono a casa mia!
Solo da animamante vorrei che il mondo
mi potesse ascoltare
Stare qui oggi per me è temerario
Data la mia pochezza,
Ma tra di noi il dono d'amore
è senza misura e chi più ne è capace
Non ne fa certo usura
Lo sparge a mani piene, lo regala
A chi poco o nulla ha avuto dalla vita
E non ha potuto trattenerlo tra le dita
Un' emozione fortissima ti prende
Solo un' animamante la comprende
Vorresti che la Festa non finisse,
che per ogni strada del mondo proseguisse
Vorresti, si vorresti un altro cuore
Molto più adatto ad emanar calore
Ma lo sguardo dei nostri amici esprime
una carezza, ti fa dono di tanta tenerezza
E tu commossa ricevi molto piu
Di ciò che hai dato
Ringrazi perché a te nulla oggi
È stato negato. La gioia che leggi dentro
I loro occhi non è retorica di circostanza
Va ben al di là di ogni costumanza
Spezzare il pane insieme è cosa bella
Fa di loro tuo fratello tua sorella
Si fa strada nell' intima tua via:
Si, è qui che sono a casa del Padre
E' tra loro che sono a casa mia!
CANTICO D'AMORE
Parole d'amore ho sempre sete di ascoltare
Quelle che mi facevano arrossire di piacere
Le bisbigliavi, le facevi risuonare
Nel mio spirito, nella mia mente
Mentre le pronunciavi dolcemente
"Monella, mi dicevi piano piano,
Mi accoccolerei ai tuoi piedi
Per carpire il tuo odore, il tuo profumo
Perché è da lì che nasce il mio essere uomo
Guarderei poi in su, verso il tuo ventre
Dove la vita scocca e prende forma.
Le mie mani su di esso poggerei
Riempirei di baci quel calice da dei
Tra i tuoi seni fiorenti affonderei
Il mio viso; solo da lì si gode il Paradiso
Dalla mia costola emersa come dea
Tra le mie braccia nasceresti donna.
Poi tacerei stringendoti al mio petto
Per lasciare a natura continuar diletto"
Io trasalivo viva, vivente
E a te innalzavo il mio cantico d'amore:
"Dolce amico, ti mostro il mio sembiante
Senza pudore: in questo istante
sta nascendo Amante.
Ogni stilla di te vorrei succhiare
Come fa l' ape intorno all' alveare
Ogni tuo umore è pieno godimento
E da lì traggo ogni piacimento
Cosa provo al tuo cospetto
Non so dire: primordiale sensazione
È il tuo apparire. La tua passione
Con la mia si fonde e fa tutt'uno
tra il mio e il tuo petto
Per lasciare a natura continuar diletto".
Quelle che mi facevano arrossire di piacere
Le bisbigliavi, le facevi risuonare
Nel mio spirito, nella mia mente
Mentre le pronunciavi dolcemente
"Monella, mi dicevi piano piano,
Mi accoccolerei ai tuoi piedi
Per carpire il tuo odore, il tuo profumo
Perché è da lì che nasce il mio essere uomo
Guarderei poi in su, verso il tuo ventre
Dove la vita scocca e prende forma.
Le mie mani su di esso poggerei
Riempirei di baci quel calice da dei
Tra i tuoi seni fiorenti affonderei
Il mio viso; solo da lì si gode il Paradiso
Dalla mia costola emersa come dea
Tra le mie braccia nasceresti donna.
Poi tacerei stringendoti al mio petto
Per lasciare a natura continuar diletto"
Io trasalivo viva, vivente
E a te innalzavo il mio cantico d'amore:
"Dolce amico, ti mostro il mio sembiante
Senza pudore: in questo istante
sta nascendo Amante.
Ogni stilla di te vorrei succhiare
Come fa l' ape intorno all' alveare
Ogni tuo umore è pieno godimento
E da lì traggo ogni piacimento
Cosa provo al tuo cospetto
Non so dire: primordiale sensazione
È il tuo apparire. La tua passione
Con la mia si fonde e fa tutt'uno
tra il mio e il tuo petto
Per lasciare a natura continuar diletto".
domenica 20 dicembre 2015
IL LUOGO DEL POETA: Reminiscenze agostiniane
Il luogo del poeta
C'è un luogo, non so se nel tempo o nello spazio,
che ho amato, che non ho mai abbandonato,
luogo di selvaggia bellezza,
di primordiale asprezza
Lì mi ritrovo con me stessa puntualmente,
fuggendo il chiasso fatto dalla gente.
mi tuffo in atmosfere mai provate ma già
col desiderio trapassate.
Mi guardò attorno silenziosa e assorta,
lasciò che il mio pensiero vaghi
veloce e ardito fino a lambire
quasi l' infinito.
Su un masso pieno di muschio, come per caso,
vedo un vecchio giornale abbandonato.
Qualcuno deve avercelo posato
E poi lasciato lì, forse dimenticato.
Mi chino e lo sollevo con la mano
ai bordi si sfarina tra le dita.
E' umido di muschio come il masso,
chissà da quanto giace su quel sasso
Il sole sta tramontando all'orizzonte.
La primordiale asprezza di quel luogo,
la sua eterna, effimera bellezza,
mi spingono ad aprire di sfuggita
la carta che al tatto appare già quasi marcita.
Ma ecco, appena guardo: che sorpresa!
Quelle notizie, quegli avvenimenti, quelle date
già dimenticate...
mi vengono incontro quasi con violenza,
mi raggiungono, mi afferrano senza riluttanza.
Ma chi mai ha pubblicato quegli eventi
in quelle pagine bianche, trasparenti,
sì che io sola possa leggervi dentro
quasi a far rinascere di nuovo ogni momento?
Gioia, dolore, lì tutto è raccontato,
tutto il mio segreto lì è svelato:
percorsi vigliacchi e certo un po' bislacchi
che nel giornale sono narrati come smacchi.
Stupide glorie di vanità forgiate che nel
giornale sono solo citate e accantonate
come non meritassero, sembra a me che leggo,
l' inutile, immane fatica di essere narrate
Il sangue abbandona le mie vene,
un freddo pallore subitaneo interviene
perché capisco che adesso le dita stanno lì
a sfogliare, un giornale unico al mondo,
senza luogo, senza data che racconta,
brutta o bella che sia la storia di
una vita aspra e primordiale che alla fine
appare essere... la mia!
...C'è un luogo, per me pericoloso
nel quale solo .... io trovo
riposo...
giovedì 17 dicembre 2015
UN RICORDO FUTURO
Vorrei parlarti
ma non è facile ciò che vorrei dirti
Vorrei poterlo esprimere con uno sguardo ardente
oppure soltanto con un tocco incandescente
Forse é finita già da tempo
ma la parola "fine" trasalisce e...gioisce
aperta a respirare nuovo ardore
Vive e vivrà la freschezza di un amore che
quando mi colse mi avvolse
dentro un palpito infinito di calore
La mia nudità spogliò di tutto il ghiaccio
che la faceva vivere priva di ogni abbraccio
Non era solo nudità del corpo
era sopratutto l'anima isolata
in un'alta torre di "nulla" sequestrata
tu la liberasti da quella torre infame
la mettesti al centro di ogni tuo reame
Accadde così qualcosa....
non so dire! Ma da allora il
"nulla" delle solite ore non mi
può più lambire
Forse é la bellezza di un ricordo
che é ancora passione non vissuta
Un ricordo che é ancora da venire
e dentro il quale respira ogni mio agire
Un ricordo pieno di gioia senza misura
proietta ora il mio passatofuturo in un'altura
che mi rende diversa da ogni creatura:
Fa di me la regina di un reame
dove ad essere saziata è ogni ignota fame
Nata dal grembo del desiderio puro
non c'é più cosa di cui io non mi curo
Ma non lo faccio più da balbettante
attraversando te ho imparato
a non separare più "animamante"
ma non è facile ciò che vorrei dirti
Vorrei poterlo esprimere con uno sguardo ardente
oppure soltanto con un tocco incandescente
Forse é finita già da tempo
ma la parola "fine" trasalisce e...gioisce
aperta a respirare nuovo ardore
Vive e vivrà la freschezza di un amore che
quando mi colse mi avvolse
dentro un palpito infinito di calore
La mia nudità spogliò di tutto il ghiaccio
che la faceva vivere priva di ogni abbraccio
Non era solo nudità del corpo
era sopratutto l'anima isolata
in un'alta torre di "nulla" sequestrata
tu la liberasti da quella torre infame
la mettesti al centro di ogni tuo reame
Accadde così qualcosa....
non so dire! Ma da allora il
"nulla" delle solite ore non mi
può più lambire
Forse é la bellezza di un ricordo
che é ancora passione non vissuta
Un ricordo che é ancora da venire
e dentro il quale respira ogni mio agire
Un ricordo pieno di gioia senza misura
proietta ora il mio passatofuturo in un'altura
che mi rende diversa da ogni creatura:
Fa di me la regina di un reame
dove ad essere saziata è ogni ignota fame
Nata dal grembo del desiderio puro
non c'é più cosa di cui io non mi curo
Ma non lo faccio più da balbettante
attraversando te ho imparato
a non separare più "animamante"
LA LINEA DEL TEMPO
La linea del tempo
mi lambisce da ogni parte,
la voce del vento
mi trapassa nel profondo
Ed io trafitta giaccio,
nella tenebra,
umana figlia
dell'antico peccato
non dissolto
Non è bastata la storia
a consumarlo
e così resto prigioniera
di me stessa
finchè non verrai tu luce
a liberarmi
mi lambisce da ogni parte,
la voce del vento
mi trapassa nel profondo
Ed io trafitta giaccio,
nella tenebra,
umana figlia
dell'antico peccato
non dissolto
Non è bastata la storia
a consumarlo
e così resto prigioniera
di me stessa
finchè non verrai tu luce
a liberarmi
mercoledì 16 dicembre 2015
Robin Hood: filastrocca di Natale
ROBIN HOOD: Filastrocca di Natale
Vorrei rubare al tempo le sue ore
Vorrei rubare al sole la sua calda luce
Vorrei rubare alla luna il suo candore
Vorrei rubare i battiti di un cuore
Le ore del tempo le vorrei donare
a chi ne ha bisogno per ricominciare
La luce del sole la vorrei donare
a chi ha molto bisogno di calore
Il candore della luna lo darei
a chi vede molto oscuro il suo destino
senza che ci sia nessuno vicino
E i battiti del cuore? A chi donarli?
A tutti quelli che mancano d'amore?
Eh no! é un furto un po' particolare
i battiti del cuore non li puoi fermare
Quindi si tratta di un furto da...rubare!
Basta tenerli in attesa di qualcuno
che non li rubi per sé, ma ne trattenga
solamente uno e lasci poi che un altro
affascinato li prenda e se li porti via d'un fiato
Anche quest'altro ne trattiene uno e
lascia poi che un altro affascinato
li prenda e se li porti via d'un fiato.
E così, nella mia breve filastrocca,
si innesca una catena mentre la neve fiocca
Un'infinita catena di
furti profumati che uniscono e confondono
ladri e derubati in un intreccio pieno di calore
perché ad essere rubati sono sempre
i...battiti di un cuore
Vorrei rubare al tempo le sue ore
Vorrei rubare al sole la sua calda luce
Vorrei rubare alla luna il suo candore
Vorrei rubare i battiti di un cuore
Le ore del tempo le vorrei donare
a chi ne ha bisogno per ricominciare
La luce del sole la vorrei donare
a chi ha molto bisogno di calore
Il candore della luna lo darei
a chi vede molto oscuro il suo destino
senza che ci sia nessuno vicino
E i battiti del cuore? A chi donarli?
A tutti quelli che mancano d'amore?
Eh no! é un furto un po' particolare
i battiti del cuore non li puoi fermare
Quindi si tratta di un furto da...rubare!
Basta tenerli in attesa di qualcuno
che non li rubi per sé, ma ne trattenga
solamente uno e lasci poi che un altro
affascinato li prenda e se li porti via d'un fiato
Anche quest'altro ne trattiene uno e
lascia poi che un altro affascinato
li prenda e se li porti via d'un fiato.
E così, nella mia breve filastrocca,
si innesca una catena mentre la neve fiocca
Un'infinita catena di
furti profumati che uniscono e confondono
ladri e derubati in un intreccio pieno di calore
perché ad essere rubati sono sempre
i...battiti di un cuore
martedì 15 dicembre 2015
Il vento del Sud
Il vento del Sud ruba le mie foglie
Mi sfiora l' anima col suo calore
Il vento del Sud non spazza le mie doglie
Mi invade dentro con tutto il suo fragore
Su quelle foglie avevo scritto "t'amo"
Sperando che cogliendole qualcuno
Vagasse alla ricerca di quell'ora perduta:
Di una sua ora d' amore non vissuta
Del mio dolore non voglio qui dar conto
Tanto lo sento penetrarmi in fondo.
Forse qualcuno potrebbe attraversarlo
Succhiarne l'amara linfa ed annientarlo?
Il vento del Sud soffia qui in pianura
Dove sono io in estasi continua
Attendendo che venga l' ora dell' amore
e copra delle sue foglie il mio dolore
Mi sfiora l' anima col suo calore
Il vento del Sud non spazza le mie doglie
Mi invade dentro con tutto il suo fragore
Su quelle foglie avevo scritto "t'amo"
Sperando che cogliendole qualcuno
Vagasse alla ricerca di quell'ora perduta:
Di una sua ora d' amore non vissuta
Del mio dolore non voglio qui dar conto
Tanto lo sento penetrarmi in fondo.
Forse qualcuno potrebbe attraversarlo
Succhiarne l'amara linfa ed annientarlo?
Il vento del Sud soffia qui in pianura
Dove sono io in estasi continua
Attendendo che venga l' ora dell' amore
e copra delle sue foglie il mio dolore
mercoledì 9 dicembre 2015
NOI PER PRIMI : il giardino dell'Eden
Noi per primi abbiamo pronunciato
la parola: Amore
L'albero brillava d'oro nel meriggio
di nudità d'un colpo la vestì il suo sguardo
sciogliendole i capelli sopra il seno
La mela pose sul suo ventre
e chinando la bocca verso il frutto
lo colse: in un attimo...fu tutto!
Così, dalla voragine di quell' attimo infinito
nacque il Tempo, di seduzione pieno
e di ogni altra bellezza
Gli amanti non escono mai dal
luogo in cui Adamo ed Eva
inventarono l'amore.
la parola: Amore
L'albero brillava d'oro nel meriggio
di nudità d'un colpo la vestì il suo sguardo
sciogliendole i capelli sopra il seno
La mela pose sul suo ventre
e chinando la bocca verso il frutto
lo colse: in un attimo...fu tutto!
Così, dalla voragine di quell' attimo infinito
nacque il Tempo, di seduzione pieno
e di ogni altra bellezza
Gli amanti non escono mai dal
luogo in cui Adamo ed Eva
inventarono l'amore.
sabato 5 dicembre 2015
VORREI ESSERE
Vorrei essere intelligente
per capire tutto e
...niente.
Per capire chi ha qualcosa da dire
ed ascoltare il linguaggio muto
di chi non sa parlare
Vorrei essere intelligente
per imparare la gioia
nel tuo dolore,
per attraversare il tempo
nel battito di un cuore,
per cogliere l'attesa di chi muore
Vorrei essere intelligente
per ricordare
chi sfiora la mia vita
con tocco lieve, leggero
e poi scompare,
quasi diafana vela
tra vento e mare.
Vorrei, si vorrei tanta
...sapienza
per sentire il bene
di ogni differenza
infuocarmi il cuore
e chiudere i miei conti
un bel mattino dicendo:
ti ringrazio perché
... mi sei vicino!
per capire tutto e
...niente.
Per capire chi ha qualcosa da dire
ed ascoltare il linguaggio muto
di chi non sa parlare
Vorrei essere intelligente
per imparare la gioia
nel tuo dolore,
per attraversare il tempo
nel battito di un cuore,
per cogliere l'attesa di chi muore
Vorrei essere intelligente
per ricordare
chi sfiora la mia vita
con tocco lieve, leggero
e poi scompare,
quasi diafana vela
tra vento e mare.
Vorrei, si vorrei tanta
...sapienza
per sentire il bene
di ogni differenza
infuocarmi il cuore
e chiudere i miei conti
un bel mattino dicendo:
ti ringrazio perché
... mi sei vicino!
venerdì 4 dicembre 2015
NOI PER PRIMI: la sensazione
La parola "amore"
Mi guardavi rapito e sorridente
Mi provocavi un po' come un furfante
Che vuole rubare baci dolcemente
Poi mi hai preso una mano tra le tue
Erano calde, tenere, affettuose
Mi davano carezze deliziose
La sensazione era ammaliante
Dava alla testa in modo sconvolgente
Ti lasciavo fare senza più parlare
Il tempo stava nascendo in quell'istante
Il silenzio era il complice migliore
Noi per primi abbiamo pronunciato
La parola "amore"
Poi...lo fecero altri ... e anch'essi
furono i primi a pronunciare la parola "amore"
mercoledì 2 dicembre 2015
Il palcoscenico della storia
Il palcoscenico della storia sta cambiando.
Come uno specchio finito in terra
in mille pezzi si va frantumando.
Bagliori brevi, neri, spezzettati
dai frantumi dello specchio
vengono oggi proiettati dentro
la mia mente stanca, quasi a tog!iervi speranza
Una insidia misteriosa, ancora sconosciuta,
senza nome, velenosa,
per nulla di soppiatto prende posto
a quell'aurora gloriosa che aveva coltivato
la mia gioventù attiva e laboriosa.
Ho creduto nel rispetto della vita, nell' amore
nella pace soprattutto, persino in quella
del mio mondo interiore.
Di questi ideali mi innamorai perdutamente
fino a fare di essi quella fede che, come
fulgida stella, ha governato e guidato sempre
il mio cammino cercando di accogliere insieme
il lontano così come il vicino.
Oggi è invece la lotta di tutti contro tutti,
dove si perde il senso di ogni appartenenza ma
anche quello di ogni militanza.
Vale la sofferenza per la sofferenza
in una tristezza piena di amarezza.
Vale il dolore per il dolore
per seminar dovunque, come folgore, il terrore.
In un moltiplicatore che é come impazzito
vedo frantumarsi tutto ciò in cui ho creduto
e i suoi frammenti ricomporsi assurdamente
in parola, una sola che precipita tuonando
sulla nostra povera terra:
é la parola "GUERRA"!
Come uno specchio finito in terra
in mille pezzi si va frantumando.
Bagliori brevi, neri, spezzettati
dai frantumi dello specchio
vengono oggi proiettati dentro
la mia mente stanca, quasi a tog!iervi speranza
Una insidia misteriosa, ancora sconosciuta,
senza nome, velenosa,
per nulla di soppiatto prende posto
a quell'aurora gloriosa che aveva coltivato
la mia gioventù attiva e laboriosa.
Ho creduto nel rispetto della vita, nell' amore
nella pace soprattutto, persino in quella
del mio mondo interiore.
Di questi ideali mi innamorai perdutamente
fino a fare di essi quella fede che, come
fulgida stella, ha governato e guidato sempre
il mio cammino cercando di accogliere insieme
il lontano così come il vicino.
Oggi è invece la lotta di tutti contro tutti,
dove si perde il senso di ogni appartenenza ma
anche quello di ogni militanza.
Vale la sofferenza per la sofferenza
in una tristezza piena di amarezza.
Vale il dolore per il dolore
per seminar dovunque, come folgore, il terrore.
In un moltiplicatore che é come impazzito
vedo frantumarsi tutto ciò in cui ho creduto
e i suoi frammenti ricomporsi assurdamente
in parola, una sola che precipita tuonando
sulla nostra povera terra:
é la parola "GUERRA"!
martedì 1 dicembre 2015
Altra persona
qualcosa di diverso,
che venga a te
come da un altro tempo.
Lascia che nulla turbi il nostro incontro
Accoglimi tra le tue braccia
sorridendo
Tutto vorrei cancellare
il mio passato,
dimenticare il dolore che ho provato.
Il dono di te accogliere
come una cosa magica,
perché mi da il coraggio,
la forza
di voltare la mia pagina.
Nuovo sento il mio spirito,
nuova anche la mente,
Nuovo vorrei
che fosse il mio sembiante.
Ma soprattutto
avverto nuovo il cuore.
Altra persona rende sempre amore
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