Inferno i soprassalti
dissennati
di queste stanze di carta:
di cosa? straparlano
al freddo e al caldo dei miei sguardi
sono vuote
a sorvegliare furenti
sporgenze di dolore pelato:
tu via!
qui la maschera
col tuo odore
fino a ieri fino ad oggi...
domani anche
a cercare su e giù il mio e
quello della tua altra
a sviluppare residui
trappole che ronzano
come calabroni
sotto narici idiote che si storcono
gioco pulito:
cuore che non quadri il cerchio
anch'io
sono un essere umano
pelle
-ora geometria di un inutile amore-
ad agguantare ben altro che
piccole dosi interminabili di
fiore cancellato in
fucilazione continua
queste scene sanno che
il finale non è mai
la fine
lo sentono dire
dall'altra storia
sceneggiata male:
gelosia
deliriotenerezza e
inferno!
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