la sete d'infinito
l'abbiamo fatta scorrere tra
le dita come plastica fusa
l’abbiamo liquefatta sul petto
tra gli ormeggi di un porto chiuso
pieno di barche di gomma strappata
di carne affogata
abbiamo gettato discordia tra i pesci
li abbiamo visti ingaggiare
battaglia sui corpi
sul boccone migliore
noi che non sappiamo più
leggere l'angoscia mentre scrive sul viso
noi che non sappiamo più
dove sta il cielo
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