presagi obliqui
giacche vuote strette a
impronte di dita
affilata atmosfera
segava l'osso alle parole
disteso sul tuo magma
senza volto
oggetto fra tanti
quasi
fossero loro le dita
che ti toccavano
era tua anche la loro polvere
spaccavi pause come legna
laggiù
nel crollo veloce della notte
laggiù
dove l'ombra è rotonda
senza nome
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