il vicolo

è buia questa brevità di strada
disattende
i morti che ci abitano 

                                   
tristi canti
spaesati sguardi tremano ai polsi
non reggi?

e tu vola se hai una risata con le ali

nessuna follia fa perdere
l' umano

la pulla attende ancora
attende sempre

discorsi 5: il lieto fine

oggi
per un disguido 
dell'impossibile
il lieto fine
ha dato le dimissioni

poco amato dal dispetto
era il più ricercato dalla storia 
e lucidato a specchio

di umano

di umano non c'è
che la parola
io e te le giriamo
attorno, la cavalchiamo
ci lasciamo disarcionare
per balzarle ancora in sella:
il mio corpo parla il tuo

Tu sai

le stanze del sonno

Come erano calde
le stanze del sonno!
Era stato il silenzio a svegliare
quell'arpione di caotica
calma
che ci inchiodava
all'attesa che
non accadesse nulla

e fu tutto
e fu cenere

congedo

Lascia che adesso 
per un attimo 
torni
ciò che abbiamo 
amato.
Che come un gran signore
ci venga a salutare
e il suo mantello
su di noi
ancora per un attimo 
distenda,

dove ebbe luogo vita 
e noi con essa.

neve

"Quanto ti conosco"?
chiese quel giorno
voltandosi verso di me
mentre camminavamo
veloci e gelati
in mezzo alla neve.

Era a me o a se stesso
che lo chiedeva?
Mi alzai il bavero del cappotto
e lo strinsi addosso
in cerca di calore

"Non so. Poco forse
-risposi dopo qualche istante-
ma per quel che dobbiamo fare insieme
è più che sufficiente."

Eravamo diretti in tribunale
per l'istanza
di divorzio

e si conobbero nudi

"E conobbero di essere nudi"

Si può dare

ciò che non si ha?

L'uomo si era scoperto nudo

aveva perlustrato centimetro per centimetro

la sua voragine

vi si era gettato dentro

con l’ impeto

di un messaggio selvaggio

voleva dirle qualcosa:

di non aver freddo

di non aver paura

Voleva dirle che era bella

parlarle del

…..desiderio che aveva di lei

Si può dare

ciò che non si ha?

Ogni giorno mi sveglio nuda 

come chi parla su una gamba sola

quella del desiderio e

divelta ogni diga

non ha scampo

una ferita

accade nelle mie parole

dove abita ciò che non esiste

e grida

al dio che l'io dissolve

con bocca eccitata: fuggire

verso l’altro!

senza sarcasmo

mare stanco

Com’ è stanco il mare stasera
e come naufraga
essenziale
tra le braccia

Una spiaggia di pensieri
caccia fuori la forza
di non dire nulla

C'è una storia che
si ritrae
tra i suoi accidenti
dove il silenzio edifica
torri di sabbia e di caduta:

non si colorano frecce
per colpire ombre

e quel cerchio alla testa
che non
ne vuol sapere

smettere di nascere

Voler smettere di nascere
libertà di morire
al centro delle cose
la madre -sempre lei -
taceva la parola
indicava l'uscita

si piega il tempo
quando l'inizio è
muta attesa di desiderio

e sei un po' tu a suggerirlo, amore

il bandolo

ho perso il bandolo
della matassa
incappo nella morte

di tutti
viaggio in un nome notturno 
senza insegne o dimore

un esilio senza orologi

-non ha più marca il tempo-

intreccio fiori secchi ad un coraggio finto

sono lì tra voi -sudo il grido-

come chi ha perso un treno

era mio il posto che non c'è

picola terra

udivo quelle grida animali
confuse:
il sudore di un'unica corsa
dell'uomo e di Dio
un sacerdozio di fuoco 
che il passaggio sul corpo
attizza

lui che esplora la sua coscienza
... scomoda
e me la offre
e io che ...  atterrisco

piccola terra