venerdì 21 marzo 2025

lo spaventapasseri

chi non ha uno

spaventapasseri

nel proprio giardino?


io l' ho spogliato

ora è nudo


il cappello per terra

pieno di aromi

e di luce


mi mandava lettere 

col pettirosso senza

firmarle


ma io sapevo 

che era lui


scriveva:

gira al largo

non farti ghermire 

da mani

con dita affusolate come spine

come le mie,

lasciano monconi 

d'anima


mentiva


mi ha lasciata

con i suoi

abiti addosso.


la sua bacchetta magica

per il mio

moncone d'anima


mercoledì 19 marzo 2025

Essemmeesse

Le labbra non si sono 

aperte 

   il silenzio le 

            ha trasformate:

 pietre violente della mente 


non aiutano più le mani 

ad accarezzare 

a comprare fiori 

—-

vieni da me, disse il mondo


perché? - chiesi 


per contare gli SMS illimitati 

della scheda nuova 


(*L Gluck, “Ottobre 3” da “Averno”)


L. Triolo,  “Essemmesse” ora in “Sulle Pendici dell’altro”


lunedì 17 marzo 2025

il lampo



non si appartiene veramente 

che

alla paura di incontrare

se stessi


non ha speranza

            l'ombra della rosa

                      non ha profumo


pettinare sogni

e’ solo un lampo con radici

nel sangue


l'ombra della rosa

                   incenerisce    


venerdì 7 marzo 2025

dal buco della serratura

guardare dal buco della
serratura
l'attimo di scena cui 

la parola
dà vita
(ascolti quel suono prima che
la mente lo pronunci)

poi veloce
nascondere la mano che deruba 
l'anima mentre fugge
a voce vuota 

mettere la 
scoperta-che-siamo-stati
a disposizione di ciascuno
di noi

sabato 15 febbraio 2025

pensiero scombinato

Tu che non sai tenere nulla tra le mani
con la scusa che
dentro ci pulsa un cuore

hai trovato un pensiero scombinato
e ti chiedi:
quale “lontano” me ne ha parlato?

e non sai di chi


cosa che nessuno sa fare

 

io sogno

cosa che nessuno sa fare


e venne l'ombra

la grande statua 

in lei camminava il mio nome

silenzioso,

senza tempo da perdere


nessuna avarizia in lei mentre, 

gonfia di vento, 

accarezzava gigli di campo


io la spiavo

"sono io", le dissi

ma non credo se ne sia accorta


chi può dire se

sia mai stata triste:


martedì 4 febbraio 2025

Il grembiule


Il grembiule


Angelina aveva sempre 

un grembiule a scacchi bianchi e rossi, 

annodato sui fianchi 

“per non sporcarsi” 

diceva. 

Una difesa, piana, liscia:

una pianura


Non ho mai capito bene:  

sporcarsi da cosa?

cosa temeva lei 

che lavava l’intimo sulla tinozza 

di pietra: 

mani, limone e sole


di certo il grembiule l’aveva

anche quel giorno

di pallore

appeso con lei

alla trave


la sua pianura di difesa

il suo mistero













mercoledì 29 gennaio 2025

l'io recita 2

"mi serve tempo

per uscire dal mio tempo,

non so che altro dire"


non mentiva l'oblio:

agghindate d'assenza

le sue parole


l'io recita nei suoi ricordi

frattura in silenzio

la sua voce

intorpidisce il profumo delle rose

sabato 18 gennaio 2025

non è un dettaglio

un'altra natura
in me
a passi affrettati
guarda sul ponte
le mie opposte rive 
avvicinarsi 
da un punto qualunque del mondo

mia madre me la indica
"non è un dettaglio" dice


mercoledì 15 gennaio 2025

amplesso (dedicata)

AMPLESSO (dedicata)

tra paesaggi in lontananza
venne a me a velocità

arava a baci la bocca della mia 
tristezza
raccoglieva tra i pianeti 
difficili oblii
inventava parole liquefatte

percorse in me 

se stesso


faccio 
la mia toletta in 
un sogno
fu lui a rendermi
gravida 

tra paesaggi in lontananza
dicendo cose 
che non si possono dire

il volante

come quando
il volante é scappato di mano
al conducente
affonda nel rumore
l’ammutolita presenza dei momenti 
per trovare il silenzio

questo chiasso carica la soma
dell’asino
il raglio sfuma
nella sua pazienza 

ciò che sembrava bellissimo 
adesso sembra solo un non si sa
una avversa polisemia

le labbra strette 
      e l'ora del viso 
           dove lasciai tutto sciolto
                      nella mia follia


venerdì 10 gennaio 2025

poesia

chi saluta da così lontano?

ed è sempre un ritornare
dove 
tutto manca:

chi ha trovato qualcosa
non passa da qui

il mio tempo

ove esiste quel che

chiamo “il mio tempo”?

quel tempo 

dagli occhi percorsi solo in parte

mi traghetta su rapide 

chiede di essere punta di faretra

e lanciato

in un arcobaleno


la coscienza

come un' ostrica

si chiude


è pur sempre

un segnale


imbacuccare



——-

quando
tra questi momenti c'erano 
gli inizi da imbacuccare
e le attese lucide dei passi su cui si riversava 
l'errore 
in punta di bacio
saliva il desiderio
si rotolava tra le mani
attraversava il guado
tutte le stagioni volevano vederlo 

vado alla ricerca di me stessa
senza trovarmi
mai
chi
mi ha nascosto?

guardo il mio bacio
seduto all'angolo dove ferma il tram
aspetta i tuoi calzoni scendere 
alla fermata