venerdì 25 settembre 2020

lettera d'amore


Lettera d'amore

"un buon metodo di domazione è quello di affrontare la ferocia
prima che essa si difenda"
A.Rosselli, Diario su tre lingue p. 631

si dice: parlerò a cuore aperto 
storie! 
quando il cuore si apre 
lì si muore

fammi essere ciò che sono   
quindi 
fammi anche non essere ciò che sono:
accade sempre con te
perchè non ti piace ciò che sono
accetta che io finga

disdiciamo noi stessi

come un ricettatore di riti infidi
nascondimi sotto la coltre delle mie 
                                     insulsaggini
balbettii mentali confusi 
minestre ammollate
chiudimi la bocca con 
un bacio

tu così misurato ed io
senza misura






















giovedì 24 settembre 2020

quell'ora

c'è una contemplazione
di quell'ora
che non vediamo
e che il frastuono intimo diventa
un palpitare
e c’è una traccia

il palpito è a
quella ora
come un inganno divertente e
divertito
la scommessa che hai vinto
e non hai mai giocato 


mercoledì 23 settembre 2020

Prove di scena

"l'appagamento sceso dalle tue ciglia clandestine"

                                                                     A. Artaud, Poesie p. 173


PROVE DI SCENA

atmosfera:
la parola è "squinternato"

parla un magma
o tace 
(è lo stesso)
l'appagamento scivola dalle tue palpebre                               
scoperchia i tetti di questa fame
squinterna l'assalto del vuoto

c'è sempre dell'altro
o...c'era

i momenti in scena
sollevano a te
lo sguardo
ora ad attraversarti è il mondo
(chi vuole una storia deve costruirsela
niente si offre su un piatto d’ argento)

poi 
...ci fu dell'altro
                                                                    "l'appagamento sceso dalle tue ciglia clandestine"
                                                                     A. Artaud, Poesie p. 173


PROVE DI SCENA

atmosfera:
la parola è "squinternato"

parla un magma
o tace 
(è lo stesso)
l'appagamento scivola dalle tue palpebre                               
scoperchia i tetti di questa fame
squinterna l'assalto del vuoto

c'è sempre dell'altro
o...c'era

i momenti in scena
sollevano a te
lo sguardo
ora ad attraversarti è il mondo
(chi vuole una storia deve costruirsela
niente si offre su un piatto d’ argento)

poi 
...ci fu dell'altro











tendi la mano
offri





si guardavano intorno gli oggetti
si contavano a vicenda




presagi obliqui
giacche vuote strette a
impronte di dita

affilata atmosfera
segava l'osso alle parole

disteso sul tuo magma
senza volto
oggetto fra tanti
quasi
fossero loro le dita
che ti toccavano
era tua anche la loro polvere
spaccavi pause come legna
laggiù
nel crollo veloce della notte
laggiù
dove l'ombra è rotonda

senza nome







l' ombra rotola disperata
e non ha nome






colomba
a quale delle mie anime
intesterò l'amore
colomba
a quale delle mie anime
intesterò il dolore
hai l'ala rotta colomba
come farai a volare?
lassù
dove abita la sete

perchè qui si fa sul serio
sapete?



le loro dita a toccarti
personaggi

l’atmosfera
il magma
 squinternati

perché qui si fa sul serio sapete
si fa sul serio
o quasi
che significa poi fare sul serio?

venerdì 18 settembre 2020

un po' vigliacchi, un po' eroi


"la poesie si ferisce in noi, e noi
alle sue fughe"
René Char, Due rive ci vogliono

Cosa si dirà alla fine
del fuoco prigioniero?
un' altalena il peso
di quel velo
ecco: 
i propri sentimenti
e la follia di mostrarli
l'elefante è in scena tra i bicchieri
e...questa follia a stravolgere
ogni custodia
a rovesciare come un guanto i mondi 
e i muri bianchi

la poesia si ferisce a morte
nel pusillanime canto
imprigionando sprigionando fuoco
quando il coraggio non fa luce
e noi 
un po' vigliacchi
un po' eroi...

sono nata dicendo "ti amo"

mercoledì 9 settembre 2020

scene di gelosia

SCENE DI GELOSIA

Inferno i soprassalti 
                    dissennati
di queste stanze di carta:
   di cosa? straparlano
           al freddo e al caldo dei miei sguardi
sono vuote
             a sorvegliare furenti
sporgenze di dolore pelato:

tu via!
qui la maschera 
             col tuo odore 
fino a ieri fino ad oggi...
                        domani anche
a cercare su e giù il mio e 
              quello della tua altra
a sviluppare residui
     trappole che ronzano
come calabroni 
sotto narici idiote che si storcono

        gioco pulito: 
cuore che non quadri il cerchio
               anch'io
sono un essere umano
        pelle  
-ora geometria di un inutile amore-
           ad agguantare ben altro che
piccole dosi interminabili di 
     fiore cancellato in
                    fucilazione continua

queste scene sanno che
il finale non è mai 
                       la fine
lo sentono dire
           dall'altra storia
sceneggiata male: 
gelosia          
    deliriotenerezza e
               inferno!




domenica 6 settembre 2020

le tue scarpe

E tu scopri con il mestolo della veglia
il tuo intimo senza scialuppa
vivere e morire

marchia nero la farsa 
furiosa
galleggiante sulla tua gola

accade quando l’impossibile
tresca con l’invio di colpe invisibili 
e l’ombra scopre il suo mal di pancia:
una calda dolcezza accaduta
una tenerezza ancora che si rifiuta
di apparire e di sparire

qualcosa di molto grosso insomma su di te:
un linciaggio insomma
il coraggio dei sentimenti
dei sentieri calpestati
come mani agitate che spuntano da sbarre

qualcuno dagli occhi cupi
dice:
"perché non ti infili dentro le tue scarpe 
una buona volta? "

venerdì 4 settembre 2020

La preghiera del tempo

IL PROFUNO DELL'INIZIO
"per questo gli uomini devono morire: perché non sono in grado di congiungere la fine col principio"
Alcmeone di Crotone
lasciare agli altri
l’innocenza
camminare con dita corrotte
che nessuno vorrebbe:
ultima cosa qui la curiosità
per orizzonte il verme sul pavimento
il latte versato
nel rutto di bicchieri disperati
non ho invitato l'esperienza al mio
capezzale di morte
e nemmeno una dignità
da calze bucate
fresca di bucato:
mascherate devote
non le voglio!!
l’inizio ha un profumo
che solo la fine avverte

giovedì 3 settembre 2020

silenzio




SILENZIO

tu dici: 
ecco violento è adesso il silenzio
inchioda pellegrinaggi amari
che si incuneano e
non sbocciano

chi manda questo martello?
                  svolge buio
                             nelle vene 
filo conduttore di
intimità estranea fuoriscena
o-scena

dell' ora che lo favorisce
      si sa nulla
solo cospira
con ghiacci assassini

precipita a cuore chiuso
si inabissa gela vesti
veste gelo: sensi proibiti in
circolo
              
tu dici:
prima che niente si perdesse
non fu l'ultima impressione
a non aver misura
incontenibile era l'infinito a noi 
e vero

io dico:
apri il silenzio
spalanca quella boccaccia contusa.
Silenzio! urlo di Dio e
dei morti
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SIPARIO




l' invisibile

L’ INVISIBILE

l'anima vede
quel che non ha luce
qualcosa si avverte e  
non si mostra
un rifiuto 
una resistenza
L’invisibile
ha dei ricordi

prende nota del pianto delle
nostre scarpe

un tuffo

UN TUFFO


come per una proroga
non è più polvere
il tempo

al centro della notte 
immagini dove sia il 
tuo inguine?

deglutire
dove le lingue si attorcono
al centro della notte
ciò che non indossi svolge indagini
accade!

m'incateno all'aria
i suoi polsi mi afferrano
vedersi è un destino

al centro della notte
un tuffo si posa
nel corpo
come dentro una luce

un tuffo nel corpo
la mano nasce sull'inguine
a lacerare di gioia il 
volto

Io ti so
dove tu sai me