di tutto ciò che
non è notte
limite frammentato, non ne esci
un' angoscia come di miseria
aggredisce:
ogni domanda disperde
in mille pezzi
non basta la tavola imbandita
della sera prima
risa condite di indifferenza
resto di debole felicità che pur seduce e inganna
come melone triste in piatto
viene incontro
bizzarra pena questo nulla di nuovo:
nessuno più chiama
gatti a ingoiare gli avanzi della gioia
dorme male su te il cuscino
e tu su lui
ruba a una luce profonda che si spegne
poi si interra e scompare
Giochiamo ancora? chiedi
di rimando una voce
"siii! hai ancora voglia di indovinelli"
sobbalzi: chi parla tra gli amati?
chi sa?
non è amica voce: fa cose tristi
tende tranelli uccide
e morte non distrae
la morte tace
avida è l'alba
di tutto ciò che
non è notte
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