lunedì 30 settembre 2024

Da un caso di cronaca

DA UN CASO DI CRONACA

senza parola

partorisco figli
che non conosco 
figli di disagio e pena
figli di un percorso senza ritorno 

avevano il naso scalfito
dinamico
come quello 
di statue greche
senza storia 

non chiedermi loro notizie
ho tranciato il cordone ombelicale 
li ho sepolti 
sulla punta delle dita
proprio sotto le unghie di terra
e ora taglio
percezioni che non riconosco
che non ricordavo

un’aritmetica senza numeri
la mia
non accoglie i figli
e io li ho uccisi: ho impedito loro
il suicidio 

e ora non dico 




mercoledì 18 settembre 2024

disagio

Mi passo la mano sul volto, 

un gesto come tanti


C’è un racconto nell’aria, 

come un’atmosfera che si affretta

a un’ esperienza 

la mano sul volto la sente

ma non l’accarezza, 

la respinge


lo vogliamo chiamare disagio?

d’accordo


ma non aggiungiamo “esistenziale”

rimanderebbe a una qualche esistenza


martedì 17 settembre 2024

paura

A volte

durante il giorno

ho paura che nessun giorno

ci sia


uno stradicamento 

da uno spazio di

ombre a palate

uno strappo in pieno viso

a un tempo che non so


lo sguardo non ha 

un posto.

Non c’è un posto per

lo sguardo.


È allora che mi riprende 

l'anima




domenica 8 settembre 2024

per strada

tanta gente in strada
branchi di scarpe
strano, 
stanno tutti come 
per cadere
passano dinnanzi ad una chiesa
-inginocchiatoi a file-
che sta per cadere

stanno per cadere i colori
del giorno, poi quelli della notte
colori di orribili forme
che mi
somigliano

c'è del fumo come da polvere da sparo
incubo e realtà diventati
l'uno dell'altra

tanta gente in strada
intimità inghiottite e perdute
e non c'è nessuno

ma un giorno
proprio lì
tu m'hai amata

la verità si era addormentata 

sabato 7 settembre 2024

il sorpasso

guarda lo spazio tra
morte e nascita
dove la prima tira corda e
l'altra cede
guarda di quanti giorni è fatto un passo        

cosa fare quando è
l'ombra a sorpassarti?
la rincorri? l'affronti? 
e perchè?
ha uno specchio in mano  
tiene ciò che è scritto e 
ciò che è cancellato in me

i passi 
tra me e lei
piangono in ordine sparso 
la corda al collo impicca
e tu dici:

resistere ha un suo sfarfallio
una sua malinconia