mercoledì 23 marzo 2016

ADDIO

Un gesto della mano
accennasti: addio!
Era finita.
Le lancette delle ore
che prima erano affettuose
improvvisamente girarono al contrario:
contro di me
vennero a colpirmi
indifferenti
astratte,
dolorose,
puntigliose
Vago un nontempo
da me mai assaporato:
Non c'ero, eppure c'ero
La testa girava quasi a distanza,
intollerante di nessuna vicinanza
tua
Come il giorno che dalla notte muove
e verso la notte va
e tu sai che appartiene alla notte,
ma: a quale notte?
Così ci perdemmo entrambi
nell'addio.
Il momento, l' "ora"
del nostro tempo
dileguava  tra "era stato" e
"mai sarà"
oscillantemente.
Liberazione fu, forse,
o fu tormento?








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