venerdì 20 novembre 2015

La morte e la mignotta

La pulla era appoggiata ad un angolo di strada
Aspettava il cliente per fare la serata
Era buio, era freddo. Era tutta ghiacciata
Tanti erano passati. Nessuno l' aveva fermata

Non era più giovane, era anche stanca
in quell' angolo non c'era alcuna panca
Sperava in una macchina per potersi scaldare
Dopo la sosta inutile di tutte quelle ore

d' improvviso qualcuno le si accosta
le fa cenno col dito, le apre la portiera
Lei entra veloce leggera
svolazzante come una capinera

La macchina prosegue, affonda nella notte
lascia alle spalle la strada
con le corsie interrotte.
Imbocca una traversa, va verso il cimitero
Non ci sono lampioni. Intorno è tutto nero

Lei guarda di sfuggita il guidatore
Non che le importi molto: chiunque le va bene
qualunque sia il sembiante,  purché, com'è ovvio,
fornito di ...  contante

Lui non le dice niente e lei niente risponde
L'occhio però si poggia sul volante
Sobbalza impietrita: le mani che lo stringono...
di magrezza scheletrica
Davvero impressionante!

Si gira assai stranita
sul sedile dietro vede poggiata
falce di solito con morte raffigurata
Un dubbio ora l'assale: ha pronta una risata
Chi sarà mai costui che ruba l' arnese di lavoro
Al bieco personaggio togliendogli il decoro?

Si volta verso il tizio che intanto ha posteggiato:
ci siamo forse visti prima? -chiede con simpatia-
Una di queste sere? O cominceremo adesso
A gustare insieme amore?

Il tizio non si gira. Tiene nascosto il volto
Dentro un grande cappello calato fino al collo
E risponde gentile alla matura pulla
No, non ci siamo mai visti in precedenza
Perché a chi incontra me tempo più non avanza

Stasera però voglio fare un' eccezione
Voglio provare amore come tutti i mortali
Perché sono io che determino il loro essere tali
La prestazione quindi sarà da me apprezzata
Tranquilla: quella falce non sarà proprio usata

Voce dall' oltretomba esce da quella bocca
La pulla trema tutta dal terrore assalita
Finalmente ha capito chi se l'è caricata
Ma intrepida riprende anche se ė atterrita
Come potrai toccare la pelle mia dato
Che chi ti incontra ci rimette la sua?

L'eccezione mia cara consiste proprio in questo
Che io ti sfiori e ti ami senza esserti molesto
Del resto tu capisci se depongo la falce
E vengo a te dappresso
è perché voglio toccarti tutta ma...
non voglio il tuo decesso.

"Questo mi rasserena. Ma com'è che hai il denaro?"
Aggiunge lei sfrontata, ormai rassicurata.
"L'ho preso al tuo magnaccia,
l' ho incontrato per strada
e cosi l' ho tranciato
Sarai pagata bene: era carico d'oro
eri tu il suo tesoro"

La morte va a puttana: proprio cosa strana
Pensa la pulla attonita e s’alza la sottana
La morte cerca amore anche se prezzolato
L' amore non vuol morte nemmeno se è acquistato

Di lui sono io più forte
adesso lo capisco
Stretta tra le sue braccia
quasi mi intenerisco
Avverto che ha bisogno di un poco di calore
Perché anche dove è morte
deve esserci amore!














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