giovedì 24 settembre 2015

Il luogo del cuore

Sei caro al mio cuore
E lì non hai anni
Ti tengo al riparo da tutti i tuoi affanni

“Fatica” è la strada che vai percorrendo:
scalando la vetta della tua sofferenza
Tu chiami, tu gridi, tu urli a gran voce
la stretta che provi ogni volta è più atroce

“Non posso, non voglio, mi debbo fermare”,
implori angosciato
“avanti in tal modo non posso più andare”

Se guardi il passato ti vedi più forte,
battaglie hai affrontato con grande coraggio:
le hai prese, le hai date, ma sempre a tuo agio

Ma adesso, infelice, la disgrazia ti abbatte,
vigliacca, inumana,
mai sazia di mordere carne già anziana.

Guardandoti attorno in cerca di aiuto
ti imbatti soltanto in gente che tace,
ti volge le spalle  correndo e scappando,
Ognuno ha una pena, ognuno ha un suo danno

Ma un luogo del cuore da sempre ti attende,
Ti offre un rifugio, la mano ti prende
In esso, se cerchi, trovare potrai
La forza interiore che altrove non hai

sabato 19 settembre 2015

Scriverti


          SCRIVERTI


Amore...e' arrivato mio figlio...a dopo
...ho bisogno di te...scrivimi. Ti leggo quando torno...


Scriverti 
Perché? Per cosa?
Per balbettare appena un ciao?

Si. No. Per iniziare!
Con timidezza, con tanta allegrezza
Attenti a non occupare
Posti che ad altri fu dato di coprire.

La nostra storia inizia insieme adesso
Ma non siamo nati ieri, lo confesso
Lo sai anche tu, tuo figlio è li vicino
E ti ricorda che l'ieri tuo non e' lontano

Il nostro passato è lungo, travagliato
Non abbiamo vinto. Anzi ci ha sconquassato
Ma in qualche modo adesso si è concluso
Possiamo guardare a lui come a un discorso chiuso.

Aprire un'altra storia? Lo vogliamo?
Certo ne abbiamo bisogno, lo desideriamo.
L' anima mia si attende una presenza
E tu la colmi con la tua insistenza

L' anima tua si incontra con la mia,
Le parla, l'accoglie, se la porta via
Per una strada certo ancora solo sperata
E che entrambi sappiamo deve essere conquistata

Il bisogno d'amore non si arrende
Ci espone a tutto campo, non leva le sue tende
Come ragazzi ci prende per la mano
E ci conduce dove noi vogliamo

Ti ho scritto come vedi
Anche se prima non sapevo
Come cominciare la mia rima
Adesso spero che a rima ormai finita
Possa iniziare per noi una nuova vita



I

mercoledì 16 settembre 2015

Il tuo cervello


martedì 15 settembre 2015

La tua storia


Giornate belle giornate brutte
Nella tua storia si alternano tutte

Quando credi in te stesso sarà facile dire
Che è compito tuo il loro addivenire

Quando invece sei convinto di valere assai poco
Le prendi come vengono, ti abbandoni a quel gioco

Guardi sempre in avanti nel bel giorno sperando
E ti sentì felice se lo vivi cantando

Così scorre la vita per la gente normale
E nel loro alternarsi non c' è nulla di male

Ma se per caso tenti di contarle sulle dita
E volgi il capo indietro... la tua storia è finita!









lunedì 14 settembre 2015

10 secondi



Mi hai guardata negli occhi
per dieci secondi.
Al quarto ero già sciolta.
Mi ero liquefatta al tuo calore.
Lo sentivo bramoso,
penetrante,
avvolgermi di sé
ad ogni istante.
Negli altri sei non so!
Cos' è accaduto?
Certo non si trattava di parole.
Né tue né mie,
né di alcun altro, amore!
Di cosa si trattasse non lo so.
Ma in quei sei secondi...
Si, quel che è successo è ignoto.
Non voglio dargli volto.
Né parola.
Si tratta di una cosa
segretamente mia!

Peccato che a guardarmi
fosse solo
una... fotografia!!





domenica 13 settembre 2015

Il malumore,: finale doppio

Il malumore sale tenebroso come notte
Non è dolore ma è qualcosa che ti fotte
Sembra venire su su per la tua schiena
Oppure riversarsi dall'alto, come una piena

Non sempre tu sai bene perché ne sei affetto
A meno che non sia mancanza di diletto
Di solito lo trovi lì in agguato
A rosicarti pronto il...cosiddetto

E subito ti chiedi: che succede?
Perché della mal-ora io oggi sono erede?
Andare da un amico non e' il caso
Se mi chiede che ho mi salta la mosca al naso

Telefonargli poi, nemmeno a dirlo
C' è il rischio che risponda al primo squillo
E se provassi a scrivere qualcosa?
Forse sarebbe meglio. Ma già lo so: sara' noiosa

Accendere la TV? Non ne parliamo
Da quello che succede e' meglio star lontano
E così di proposta in proposta elimini turbato
Ciò che solitamente serve a darti fiato

Ti giri per la casa assai agitato
Mannaggia a me! Dici preoccupato
Non resta che... baciar ciascuna rima
Contandole dall' ultima alla prima!

Oppure...

Il malumore fa di me un reietto
Lasciamolo sfogare andando...a letto











sabato 12 settembre 2015

la luna, la rana e la politica italiana

Seduta sopra un cavolo
una rana
cercava tra le nuvole la luna

E diceva felice: che fortuna
non tocca certo a me
saltare fin lassù, 
prenderne un pezzo
e portarlo quaggiù

Certo, se provassi riuscirei
La luna è bella e dolce, 
e invita all' assaggio
ma quello che vorrei 
non è però il suo raggio

A me bastano del cavolo le foglie
ne mangio tante fino a saziare le voglie
Toccare però la luna con un dito
questo non é affare mio
é compito assai ardito

E se mi guardo intorno
faccio presto a vedere
che c'è chi sta provando
a sfiorarle il sedere.

Partiti e sindacati sono tutti impegnati
in questo gran travaglio

"Italiani ascoltate: acchiappare la luna
non é certo uno sbaglio
tentare di farlo è davvero opportuno
è un dovere di patria che compete ad ognuno
questa ripida scala che vi prepariamo
voi la salirete, noi lo assicuriamo.

e quando finalmente la luna toccherete
com' è dolce la vita infine gusterete."

Ma il povero italiano costretto alla scalata
non ha nemmeno un cavolo da fare in insalata

Lo cerca sconsolato anche nei cassonetti
na purtroppo anche lì non trova che straccetti

E costretto alla scala si interroga ogni giorno
ma questa politica chi la leva di torno?





venerdì 11 settembre 2015

Lascia che io...

Lascia che io per te
non abbia età,
lasciami nel tuo sogno
Lascia che io per te non abbia voce
Lasciami tra le note
Della musica bella che suonava
mentre il tuo desiderio mi avvolgeva

Lascia che la mia pelle abbia il profumo
Di quell'alba fresca e dolce, voluttuosa
Che per entrambi era tinta di rosa
Quasi solo un sovrano potesse entrarvi dentro
Per cogliere come primizia quel momento

Lasciami dietro il velo del ricordo
Giovane e bella come una fanciulla
Quando incendiavi il sole al tuo apparire
ed io arrossivo al tuo adorato ardire
Il nostro desiderio non era un gioco
Ci marchiava le viscere col fuoco

Lascia che io scompaia dalla tua mente
Lascia che riappaia poi improvvisamente
Lascia che la mia sagoma continui
A proiettarti oltre i tuoi confini
E ti rilanci con rinnovato ardore dentro
L' altra tua realtà di sognatore





giovedì 10 settembre 2015

Quello screanzato di mio figlio...



Ma guardate un po' quello
Screanzato di mio figlio
Come argomenta con candido piglio:

"Mamma" mi ha detto oggi,
con aria un po' ribelle
Le donne sono tutte come fulgide stelle,
All'inizio sei attratto dalle più luminose,
dalle più grandi, dalle più belle

Dopo però se approfondisci lo sguardo
Ti accorgi delle più piccole, meno luminose
Forse meno belle
Ma che velate dalla notte, dal suo manto blu...
Magari poi...ti piacciono di più.

Per la cronaca però aggiungero'
Che la sua scelta...
No, ... non ve la dirò!



martedì 8 settembre 2015

Il vizio

 Pensiero vagabondo


Il vizio è magico. 
Come non godere?
Coniuga incompatibili:
abitudine e piacere



Il vizio (versione integrale)

Proteggimi da te che sei vizioso
Il tuo odore mi arriva delizioso
E non e' solo odore è già profumo
Mi pervade nel fondo, fa di me come il tuo fumo

Tante volte ti ho chiesto di cessare
Me l' hai promesso, mi hai fatto anche sperare
Poi, dopo solo qualche giorno,
Il tuo vizio prendeva il sopravvento
Sornione mi dicevi: domani...
Si... domani ci ritento!

Di giorno in giorno, anni sono passati
La sigaretta i denti ti ha macchiati
dita nere di nicotina
Tu fumi dalla sera alla mattina

Che ne è stato della tua buona intenzione
Di combattere il vizio, di averne ragione?
Questo ti chiedo oggi stanca ed avvilita
Preoccupata per la tua voce arrocchita
Per quella tosse che non vuol lasciarti
Che ti insegue dovunque anche davanti agli altri

Tu mi rispondi: amica dolce e cara,
Tu pure sei il mio vizio, sei come sono io
E accanto a me, confessa, hai già imparato
Che con la sigaretta in bocca
Il giorno è assai più grato

Non abbandono il vizio, è vero.
Ma ora sai perché!
Contiene una magia che avvolge pure te.
Tra le sue spire come non giacere!

Due cose incompatibili per sé
sempre  riesce a farti godere
abitudine e piacere:


il vizio




lunedì 7 settembre 2015

Fallimento con brio

Il fallimento non e' roba che si mangia
Eppure stranamente lascia l'amaro in bocca

Un agguato ti tende in ciò per cui hai lottato
In ciò che hai più curato, studiato, meditato

Tu cerchi di sfuggirgli, scappare lesto lesto
Ti ci ritrovi in braccio, ha fatto lui più presto

Il fallimento fa smarrire il cuore
Non sai se batte ancora oppure è lì che muore

Gli occhi ti fa sbarrare per penetrare il nulla
Guardarvi dentro e accorgerti: la vita non ti culla

Poi sale nel cervello, ti interroga invadente
"Comprendi che il tuo io è parente del niente?"

Severo ti condanna dinnanzi alla coscienza
Riserve non hai più nemmeno lì in giacenza

Per quanti sforzi tu faccia lui non molla la presa
Finché stanco, avvilito, tu dichiari la resa

E poi che cosa accade? Tu stesso non lo sai.
Te lo porti di dentro. Mai più ti troverai?

Io pure l'ho provato. Sensazione infernale
Bruciavo dappertutto anche se era Natale

Ma poi mi sono detta: un anno ha tanti mesi
A Dicembre fallisco, ma negli altri vedrai

Appena mi concedono la... Cassa integrazione
Acquisto Gratta e Vinci...qui ci scappa il milione





domenica 6 settembre 2015

Allo specchio


L'anima ho perso dietro a questo vento
Soffiava folle. Mi toglieva il senno
Dovevo intervenire nella storia
Per non perdere me stessa, la mia memoria

La storia dico di quegli affannati
Sudati, sporchi, laceri, assetati
Cui diamo un nome solo: "rifugiati"
Quasi a riempire stipati una categoria
che dall' essere come noi li porta via

Certo, questa storia per noi è "addomesticata"
Rispetto a quella loro brutale, attraggediata
Che vive l'ora e qui come già data
Piena di atrocità, nera, disperata

Noi invece in casa la sentiamo
Dal cronista di turno raccontare
Ma ci distraiamo subito perché
...abbiamo altro da fare...

Le nostre case sono tutte calde
Di sicurezza, affetto ed altre cialde.
Ci stiamo bene o male accovacciati
E non ci piace d'esserne privati

Per loro è assai diverso
vagano senza posa e senza niente
Pieni di piaghe nel corpo e nella mente
Tenendo cuore e figli insieme in braccio.
Questa è la differenza. Questo è il fattaccio!

Ma è la loro storia non la mia,
Dice dentro di se chi passa per la via.
Pensi davvero questo uomo di oggi
Che vivi in esclusiva i tuoi vantaggi?

Prova ad andare in giro per capire.
Mettere fuori il naso è un'altra cosa:
Se per caso incontri un uomo morto
Buttato sulla spiaggia come straccio
Ti chiedi se sta li a ragione o a torto?

Oppure ti assale un dubbio. Come dire:
Di guardarmi allo specchio ho ancora ardire?


sabato 5 settembre 2015

Il Grillo Parlante

Un gelido freddo di passione frustrata
Un'angoscia violenta di passione non spenta
Mi assale a sorpresa: è dura la resa!
Inghiotto a fatica l' amara mollica
Stupita, accorata, non ancora saziata
Mi chiedo avvilita: la storia ci chiede di prendere parte.
Dobbiamo davvero far finta di niente?

Migranti, guardate, venite oltremare
Si certo, accorrete da noi troverete...
...la morte sicura nell'onda più dura
La beffa più atroce di uno strabismo mentale
Vestigia residua di un tempo coloniale.

Colonia voi siete, anche dentro la nostra rete
Contate assai poco se cambiate di luogo
Possiamo disporre di voi a piacimento
Convinti che basti accogliere chi
Fa comodo a noi.Sia fatto così!

Il resto è robetta e chi non lo accetta
Fa bene perché
E' solo un ingombro, per tutti e per sé.
La nostra bravura nel prenderci cura
Finisce assai presto: se questa è iattura
Togliamo di mezzo l' incomodo avanzo
Facciamo veloci: è ora di pranzo!

Ma questo strabismo da cui siamo affetti
Guardando all' interno verso i nostri diletti
Non sente incurante il Grillo Parlante
Che avverte cocciuto ad ogni istante
Attento amico che non muovi un dito
Indifferente e pericolosamente assente
Un lusso tu vivi che non puoi pagare
Un conto salato tu stai ad ammucchiare
 
Perché...
Accogliere è chiedere di essere accolto
Ascoltare è chiedere di essere ascoltato
Curare è chiedere di essere curato
Amare è chiedere di essere amato
E rifiutare? Eh si!
Rifiutare è chiedere di essere...di essere.
No! Non voglio dirlo!
No Grillo non voglio che a dirlo sia...
Una...poesia!

Quanto vale un uomo morto?


silenzio

giovedì 3 settembre 2015

Quanto vale un uomo morto?

Nel pieno della immane tragedia
dell' immigrazione, chiedo:

QUANTO VALE UN UOMO MORTO?



Quanto vale un uomo morto?
Quaantoo vaalee uun uooomoo mooorto??
Quaaantooo vaaaleee uuun uoooomoooo moooooorto???
Debbo saperlo, voglio saperlo!
Ditemelo vi prego!!! Vii preegoo!!
Quanto vale un uomo morto?

Si! Dimmelo tu o tu o tu o lui o lei
Lo sai tu? Lo so io? Lo sa lei? Lo sappiamo noi?
Perché vedi, se nessuno lo sa....non vale niente!
Non vaalee nieeeenteeee!
Un uomo morto non vale niente!

Ma perché c'è qualcuno che è morto?
No, no, non è morto nessuno
Nessuno. Tutto a posto. C' è tutto
Ci siamo tutti. Manca solo un negro, un profugo.
Si si! Siamo proprio tutti
Possiamo cambiare discorso

Chi sei tu che vuoi sapere
quanto vale un uomo morto?
L'eco di una voce lontana: vale un... Dio ... morto!




il grillo parlante

mercoledì 2 settembre 2015

Olivia


Olivia è una bimba piccina
Da circa tre anni è la mia nipotina
Mistero dorato le ha invaso il carnato
Mistero azzurrato il suo sguardo incantato

Succosa ciliegia, la bocca si pregia di
Chiedere e dare bacianti sorrisi e poi andare
Di corsa a cercare le braccia materne
Aperte per lei in un palpito ardente

Due amici ha inventato, geniale, infantile
Con loro discute, si arrabbia o è gentile
Con Ganno, un bambino più piccolino
Va sempre a giocare a nascondino
Lo mette se vuole dentro il suo taschino
Che Ganno è lungo quanto un ciondolino

Beh! Ganno è più bravo: non si fa trovare
Si infila dovunque, scompare comunque
Olivia, chiedete, ma Ganno dov'è?
Ma mamma non sai che Ganno non c' è?

Giannieri è diversa. È una gran tartaruga
Va lenta, composta verso la sua Tortuga
A casa di Olivia un dì si è fermata
perché era già stanca per la gran camminata
E forse ha pensato: qui posso restare.
Sono tanti i tappeti da...rosicchiare.

Ma si, cari amici, Giannieri è un po' strana
Rosicchia... tappeti purché siano di lana
Così spiega Olivia a un Ganno intontito
Spiegandogli anche: non muovere un dito

Se Giannieri dovesse per disavventura
pensare che addosso tieni lana pura
Non so che farebbe! C' è il rischio Gannino
che ti ... mangerebbe!

.....................



Olivia, i suoi giochi, i pensieri infantili
La vita davanti, i sogni brillanti
Chi osasse provare a svelarne il mistero
Chiedendole conto del suo svelto pensiero

A sorpresa vedrebbe il suo ardire premiato:
La bimba a lui volgerebbe uno sguardo ammaliante
E poi gli direbbe con voce insinuante
Con Ganno e Giannieri ne devi parlare